Il "geniale" Aldo Biscardi aveva trovato la soluzione ideale per dare sfogo a tutte le immancabili, e il più delle volte superflue, critiche che fanno da contorno ad ogni partita di calcio, proponendo la trasmissione televisiva "Il Processo del Lunedì". Vista una, era come averle viste tutte, ma se ha continuato per moltissimi anni a proporre urla e grida, basandosi sui discorsi dei "SE e dei MA", senza alcun filo conduttore, ma basando i commenti esclusivamente sul risultato sportivo ottenuto nella singola giornata, mi sembra evidente che il tifoso medio gradisce sfogare l'amarezza della sconfitta, attraverso improbabili soluzioni e tante, tantissime critiche. 
E' questa "filosofia" il grande limite di questo splendido sport, poiché è doppiamente dannosa. Non rispetta e privilegia l'importanza della "Vittoria", ottenuta lealmente e attraverso la prestazione sportiva, ma specialmente si allontana sempre di più da quel mondo esterno che vive "l'evento" in modo totalmente diverso, sempre in movimento, concreto e in fermento, dove parlare è superfluo, ma immagini, musica e presente, sono il linguaggio corrente.

Oggi sono gli Youtubber, più dei blogger, a fare tendenza, ma resta sempre evidente che raramente potrete trovare un filo conduttore, poichè tutti propongono giudizi basandosi sulla singola prestazione, perché è questo che pretende l'ascoltatore e la legge del "gradimento" non lascia spazio a molte alternative.
Questa amara considerazione vuole anche essere un applauso per VIVOPERLEI, che dando spazio e voce ai tifosi è riuscita nell'intento di mantenere in vita "le mosche bianche", o se preferite, una visione di un calcio più romantico, fatto più di aneddoti, racconti e passioni, certamente meno di critiche, perché già la sconfitta sportiva è dolorosa, aggiungere delusioni o rimproveri avrebbe lo stesso significato che sparare sulla "Croce Rossa". 

Veniamo ora al Milan. La sconfitta di ieri, nel derby stracittadino, non lascia spazio ad alcun rimpianto. La netta sconfitta è frutto di molte considerazioni. La forza dell'avversario, un calo fisico, infortuni, una pressione, esterna e interna, in crescita, mentre stentano i risultati sul campo e un pizzico di fortuna, che per molti non esiste, ma è sempre utile. Una cosa è certa, non aveva ancora emesso il terzo fischio l'arbitro per concludere l'incontro, che era già iniziato il processo, o meglio, il barbecue per tutto il Milan. Tutti sulla griglia, Romagnoli, Calha, Tonali, Salamandra, Theo e la fidanzata, padre Pioli, Gigio, Raiola, Ibra, Sanremo, Claudio Villa e Lucio Dalla. Vi starete giustamente chiedendo perchè gli ultimi due, che oltretutto sono anche morti. Domanda più che pertinente a cui rispondo subito. Perché sono tutti ugualmente ininfluenti. Se incominciamo a dire, SE Gigio usciva, non si prendeva il primo gol, SE Romagnoli stava in panchina e giocava Tomori, Lukaku era neutralizzato, Se Ibra segnava di testa, Se Pioli cambiava formazione, allora SE Villa e Dalla non andavano a Sanremo, Amedeus farebbe il parcheggiatore. Ma siamo seri. Il lato positivo è rappresentato da una certa reazione, la squadra, subito in svantaggio, ha tentato una reazione, ma l'Inter nel miglior momento stagionale (a proposito, dove sono quelli che gridavano via Conte?), è stata attenta e cinica. Le parate di Handanovic, altro giocatore sempre criticato, determinanti quando il Milan sembrava ad un passo dal gol. Vogliamo parlare dei giocatori che schiera l'Inter? Sorvoliamo che è meglio.

La mia, non più giovane età, mi suggerisce la filosofia della marea. La conoscete? "Sei ore a cala, seri ore a cresse", confermando quanto tutto sia in costante movimento. Oggi si perde, ma domani? Si vedrà.
Ecco amici, questo è il mio pensiero, state sereni, la splendida squadra vista nei mesi scorsi non è sparita, è solo momentaneamente assente, ancora al secondo posto e non a tre punti dalla Roma, data per vincente a Benevento, prima di giocare, ma a cinque.
Rinviamo quindi il barbecue, evitiamo di mettere tutti sulla griglia, più che critiche, servono vittorie, serve arrivare fra le prime quattro e a quanto pare a quindici giornate dalla fine non mi sembra che le rivali siano messe meglio.
FORZA MILAN