Correva l'anno 1989 ed era un 29 dicembre, quando con la mia famiglia dovemmo cambiare casa, la nostra adorata casa dove avevo mosso i miei primi passi sarebbe stata abbattuta poche ore dopo per lasciare spazio a... non sapevamo cosa ci sarebbe da lì a poco stato costruito.
Ero uno scricciolo di appena 60 centimetri e da lì a poco avrei iniziato le elementari, eppure quella sera andando a dormire da mia nonna poco distante guardavo quella palazzina e la finestra della cucina per l'ultima volta con la morte nel cuore, anche perchè nei giorni seguenti dopo che tutti avrebbero lasciato le loro abitazioni sarebbero state demolite.
La sera così dopo una notte insonne per la gioia di vedere la nuova casa al mattino, sentii dei tonfi come se la terra si stesse muovendo... era mattino ma gli scuri delle finestre ben chiusi mi facevano pensare che era ancora notte, ecco che nonna apre le finestre ed esclama "Vieni nipote... stanno buttando giù le case vecchie!", così mi alzai e vidi il mio palazzo essere colpito da una enorme palla di ferro e più colpiva e più in cuor mio mi faceva male tanto che piansi aggrappato alla ringhiera di quella finestra, in quel momento non se ne andava giù solo la mia casa vecchia, ma se ne andavano anche i miei migliori amici che avevano cambiato casa poco distante da me, ma piccolo com'ero non avrei potuto vedere per il non volere dei nostri genitori allo spostarsi di troppo dalla nostra palazzina.
E così cadde il mio palazzo che salutai con la mano per dirgli addio e piano piano come un effetto domino fin quando dopo una grandissima nube che coprì a tutti gli affacciati la visuale non rimase che un grandissimo cumulo di macerie che le ruspe aveva pian piano accatastato nel mezzo. Così mio papà e la mia mamma, che erano da poco saliti da nonna, mi presero per mano e papà mi disse: "Andiamo a vedere casa nuova?". accarezzandomi il capo e mamma dopo avermi dato un bacio mi strinse forte, aveva capito che quelle lacrime erano proprio per quella casa tanto amata che era andata giù per prima, poi mi asciugai gli occhi e sorridendo dissi: "Andiamo!".
Ricordo che quando vidi quella palazzina nuova, che avendola avuta di rimpetto alla mia vecchia abitazione l'avevo vista costruire piano piano, e quando mio papà aprì la porta dissi "Ma è grandissima!!!", era gigantesca almeno per me che ero un nanerottolo e la percorsi per lungo e largo per guardare ogni minimo spazio e aprendo una delle porte dissi "Questa sarà la mia cameretta!", ma dopo lo stupore di aver visto la mia nuova casa andai sul balcone che alla casa vecchia non avevo e con le braccia conserte sotto il mento guardai ancora una volta quel posto dove stava la mia casa che oramai era divenuto un cimitero di cemento.
Pochi giorni dopo quello spazio, dove sorgevano le vecchie palazzine, era divenuto un campo sterrato, da quel momento tutti, compresi i miei genitori, si domandavano "Cosa ci costruiranno?" e via alle tante idee: da una piazza che qualcuno pensava con una grande fontana al centro, ad una rimessa di Autobus dell'ATAC, ad un mercato rionale per chiudere con un al quanto triste parcheggio per auto.
Così passarono un paio di anni e dopo aver salutato gli anni '80 e dato il benvenuto agli anni '90 tutto cambiava: la moda, i mobili e la carta da parati, ma c'era qualcosa che non cambiava, quello sterrato era rimasto tale dal tempo della rimozione dei calcinacci.
Così con i miei nuovi amici decidemmo di utilizzare quello spazio per giocarci: calcio, utilizzando zaini o sassi trovati qua e là nel terreno per fare le porte e via a partite o semplici Tedesche, per passare al Baseball dove uno dei miei amici aveva un guantone, una mazza di plastica e una pallina da tennis e facevamo con il gesso sempre trovato nei resti per fare le basi.
Poi appena tre anni dopo arrivarono dei grossi camion che avevano ricoperto la parte alta dello sterrato rialzandolo con nuova terra, quindi c'era un dislivello di almeno un paio di metri e noi cresciutelli eravano soliti salire con le biciclette per poi prendere una grande rincorsa e volare da quei 2 metri di altezza per poi atterrare ad una velocità che le frenate a secco ci portavano ad alzare degli autentici polveroni ricoperte da tossi varie per l'inalazione di quest'ultimo e risate varie, un giorno uno dei miei amici per saltare con la sua bici quando tocco terra per il peso della spinta al contatto con la terra si ritrovò il manubrio piegato in giù, tanto che tra le risa gli dissi "Ora hai una bici da Giro D'Italia!".
Quel rialzo di terra era il nostro divertimento giornaliero delle 16. Quel rialzo portò ancora una volta tante persone a chiedersi a cosa serviva, forse si stava pensando addirittura ad un campo da calcio, tanto che il proprietario di una macelleria voleva formare la sua società di calcio, ma quando poi tutto sembrava potersi davvero realizzare non si fece più nulla.
E così anche gli anni '90 volarono via, l'adolescenza pian piano spariva e si diventava adulti, e già ai miei tempi a 18 anni si era già adulti, no, non come negli anni prima del '60, ma si era pronti a spiccare il volo; c'era chi si era sposato presto, chi era andato a lavorare lontano e chi si era messo in mezzo ai guai eppure tutto cambiava: le mode, le musiche, ma l'annuncio del 2000 con le superstizioni dei certi che sarebbe finito il Mondo da lì a poco e le macchine volanti tanto nominate negli anni da chi credeva davvero potessero arrivare con il nuovo millennio tutto cambiava ma quel Campo sterrato era rimasto tale, ma se prima era utilizzato da noi ragazzini, il nuovo millennio con la tecnologia che sfornava più console e lettori cd di una fabrica che vendeva sigarette, quel campo sterrato restò 'solo' in balia di erbacce che crescevano ai suoi lati, al centro era arido nei giorni normali e pieno di pozzanghere nei giorni di pioggia, e abbandonato a se stesso, nessuno si curava di lui e passando lo vedevo sempre più un ricordo dei giorni passati che una nuova idea per inventare qualcosa per riutilizzarlo e farlo diventare funzionante.
La gente nel frattempo non si chiedeva più cosa ci avrebbero fatto di quel Campo sterrato, ma se prima sperava di vedere qualcosa d'importante alla fine non credeva più a nulla di nuovo.
Nel frattempo tanti passarono a miglior vita, come quella signora che al tempo chiamò la tv per chiedere pochi giorni prima di morire come finiva la telenovella Sentieri, se non erro ancora esiste e non ha una fine, altri cominciarono ad utilizzarlo come spazio per i cani e perchè no come mini discarica dei mobili che nemmeno la nettezza urbana portava via; materassi, tazze del bagno, specchi ecc.
Così anche i primi 10 anni del 2000 passarono e tutto continuava a cambiare; Tv sempre più sofisticate, robot che prendevano il posto degli operai, mode e modi di dire giovanili, eppure quel Campo sterrato restava tale, niente era cambiato tutto era rimasto come 10 anni prima, abbandonato venne pian piano sempre più sporcato dall'immondizia anche di gente che veniva da fuori zona, e ogni tanto ripassandoci accanto in macchina mi fermavo a guardarlo vuoto ma con un anima che non mollava mai, si vedeva che voleva tornare a vivere ed essere utile.
Così ecco che dopo aver salutato il 2020 e passato un 2021 con controlli e misure varie, ecco che il 2022 in una mattina silenziosa per la situazione Covid con gente chiusa in casa e nel quale il giorno prima ero rimasto a dormire dai miei con la mia famiglia, ecco che si sentono rumori di mezzi pesanti, il Campo sterrato era completamente invaso da ruspe, buldozzer e operai, tanti operai. Così vedendo a distanza un cartello che riportava quel che ci sarebbe sorto sul Campo sterrato io e mio papà scendiamo in strada e pochi passi dopo incontriamo uno degli operai "Allora cosa ci fate di bello su questo terreno?" chiede il mio papà e l'operaio risponde "Una bella piazza!", e dopo che a noi si erano unite al persone sempre rigorosamente in mascherina e distanziati si cominciava a fantasticare su come poteva essere costruita. Una piazza con grande congliaglia-fontana nel mezzo, una statua per ricordare un persona scomparsa ed importantissima nella zona che aveva fatto tanto per le persone senza casa e senza lavoro, un parco giochi per i bambini e un piccolo spazio anche per gli animali domestici.
Così passarono i primi 4 mesi del 2022 e ogni giorno passavo per vedere cosa stesse nascendo sul quel Campo sterrato che nel frattempo si cominciava a imbandire di costruzioni di legno, che poi piano piano venivano ricoperte di cemento e così a fine aprile 2022 ecco che di colpo di quel Campo sterrato lasciato al proprio destino nasce una bellissima piazza intitolata proprio a quella persona che aveva aiutato le persone a trovare casa e lavoro.
E così arriviamo ai tempi d'oggi, quella piazza è piena di piccoli alberelli che diventeranno nel tempo dei pini, ha delle giostrine per i piccolini e delle panchine di cemento è sempre ben tenuto dagli abitanti e pulito di cartacce varie e innaffiato quando per lunghi periodi non piove, è tutto molto bello, ed io così come i miei amici passandoci nel mezzo ricordiamo i vecchi tempi quando su quel Campo sterrato dove abbiamo passato la nostra infanzia e che tanto ci ha dato e che ora è stato premiato per tutto quel che ha dato a tanti bambini-ragazzini del mio tempo.
Blog: #BARVxL - Quel campo sterrato che non c'è più

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