"Si rilassi, stia tranquillo, l'intervento dura poco più di dieci minuti... mi ha inteso bene Sig. Massimo? ...Non si agiti per favore... chiuda gli occhi facendo un bel sonnellino, e vedrà che sarà come aver bevuto un bicchiere d'acqua fresca!"
"Stia calmo un corno!! ...Sono digiuno dalle sette del mattino e fra poco cala il sole...e...cavolo!!.. Ma vuoi vedere che riesco pure a perdermi la partita del Milan a Zagabria?...E il tutto per questo accidenti di cataratta!"         
"Non si agiti la prego!!... il professore sta per iniziare l'intervento... ma data la sua frenesia le iniettero' un calmante... vedrà!!... Le farà bene!!...Sogni d'oro Sig. Massimo!!".

Una luce forte, intensa, fulminante invade, penetra arrogantemente nel mio occhio seguita da un sibilo simile all'odioso trapano del dentista...e poi compare una sorta di fata Morgana, una visione caleidoscopica in una moltitudine di mille colori con sensazioni inenarrabili... e come cullato in una suggestiva trance... riesco ad addormentarmi... e a rivivere... come nella fase REM di un sogno particolare materializzatosi nello splendore di una serena mattinata di un lontano giorno di primavera.

Frequentavo la terza media in un complesso sito in un elegante edificio stile liberty nel rione Prati della Capitale.
Ci troviamo a cavallo tra gli anni '50 e '60, allora si insegnava tra le materie letterarie anche il Latino che unitamente ad Italiano, Storia e Geografia erano le mie discipline preferite.
Con grande stupore degli insegnanti accompagnato dalla cauta perplessità dei miei genitori, dopo il conseguimento della licenza media non volli scegliere, come sarebbe stato più consono e prevedibile per le mie attitudini, di abbracciare un indirizzo umanistico quale il Liceo Classico piuttosto dello Scientifico, bensì pretesi di essere iscritto all'Istituto Tecnico e questo per due motivi; il primo trova spiegazione nella frequentazione di due miei cari amici iscrittisi ad un corso per corrispondenza in quegli anni di gran moda tra i giovani adolescenti: si trattava del Corso Scuola Radio Elettra, un percorso che nel breve lasso di qualche mese consentiva di realizzare con le proprie mani un apparecchio radiofonico, a quei tempi ancora a valvole, e di provare in prima persona il piacere di ascoltare il calcio alla domenica pomeriggio con le note emesse dalla radio appena autocostruita: una soddisfazione immensa!
Rimasi talmente affascinato da quell'occhio magico al fianco dell'altoparlante ed illuminato completamente di colore verde, allorquando la sintonia centrava perfettamente la stazione ricevuta, che per andare a sviscerarne le origini, cioè la trasformazione di quelle onde hertziane captate dal filo penzolante dell'antenna nei magici suoni fuoriuscenti dal cono dell'altoparlante.
Mi cimentai per cinque anni in un percorso tecnico che obbligatoriamente portò all'imprevisto dispendio di numerose ore di studio e, per potermi divincolare (della serie hai voluto la bicicletta?... Ora pedala!) dalle non congeniali discipline alla mia indole, ostiche ma interessanti quali matematica, fisica ed infine nel triennio di specializzazione, elettronica, attraversai un periodo difficile, specie quando i professori delle materie tecniche mi mettevano delle insufficienze. E proprio in merito a queste difficoltà di apprendimento vado a sintetizzare il secondo e "galeotto" motivo a causa del quale dirottai la prua della mia barchetta appena salpata dal porto di licenza media a beneficio della sempre più acclamata, allora solo agli albori, sponda della nuova era tecnologica, decollata nel '69 con l'uomo sulla Luna e proseguita nella sua bellezza ed utilità nell'uso ormai quotidiano, ma estremamente aspra e cervellotica nella sua realizzazione, e di questo me ne accorsi soltanto mezzo secolo dopo!
Eravamo all'ultimo trimestre del terzo anno di scuola media, avevo complessivamente ottenuto dei buoni voti in pagella e soprattutto spiccava tra tutte le materie un bell'8 in italiano scritto, e a detta della Prof.ssa di Lettere avrei rappresentato assieme ad un altro alunno, un certo Lacche', autentico secchione specie nelle versioni di latino e odiato da tutti perché non passava mai i "pizzini" per le traduzioni più difficili, il duo più forte della 3a B agli esami di stato.
Senonché un bel lunedì mattina di un Maggio in fiore, si svolgeva l'ultimo compito in classe d'italiano. Era un tema riguardante una Domenica trascorsa al giardino zoologico. Lo affronto speditamente e sarò una dei primi a consegnarlo sulla cattedra.
Ma tre giorni appresso, quando la Prof.ssa riconsegnò i compiti corretti, ebbi una sorpresa che mi gelò: il voto a tergo del foglio protocollo era scritto in rosso e non nel consueto blu!!... Avevo preso un bel 5!... Mai preso prima di allora... e chiesi immediatamente il perché!!
La Prof. aprì il foglio e vidi sottolineato con la matita rossa un sostantivo...: "Hai commesso un grave errore di ortografia Massimo B. hai scritto * canghuro * con l'acca anziché * canguro *, forse avevi per caso visto in precedenza nella tua visita allo zoo un ghiro?... Lì sì che ci va l'acca!... Mi spiace Massimo! Il tuo tema sarebbe stato da 7, ma con quel madornale errore ti ho dovuto togliere 2 punti!"
E la mia media di ammissione agli esami in Italiano calò da 8 a 7 e nei quadri di metà giugno, il primo risultò Lacchè; e io, demotivato e con la testa oramai nell'occhio magico della radio, terminai gli esami di stato con un'anonima sufficienza.

"Su!!... Forza e coraggio Sig. Massimo!!.. Il suo occhio è operato!!... Non faccia movimenti bruschi nei prossimi due giorni e..."
"Scusi Professore... ma * bruschi * si scrive con l'acca o senza?!?"
"Ma Sig. Massimo, ma che diavolo ha mai sognato?... Ahh!!..a proposito!!... S'è fatto tardi... devo andare sennò mi perdo il vero Diavolo stasera in TV a Zagabria!!"

Anche il chirurgo oculista è un nostro tifoso!!... Eppure viviamo a Roma!!
Per la prima volta vedo la partita del mio Milan con un solo occhio... e che magnifico match!!... Ma!!... Mi sorge un altro dubbio: * occhio * si scrive con l'acca o senza??...
E' una vita che mi perseguita questo amletico dubbio!!
Un *acca* dunque la mia inseparabile e amica/nemica... spada di Damocle!

                                          Massimo 48