Era il lontano 1990, l'Italia si giocava il Mondiale...
si scendeva da casa e nel porticato c'era sempre il signor Sergio che portava giù il suo televisore, un ITT che aveva almeno 40 anni di vita, al quale ogni tanto gli dava un pugno sopra perchè la linea andava via, con un "Te pare che proprio adesso che inizia la partita deve anna' via la linea? Tacci sua...".
Ed ecco che da una cantina tirava fuori le sedie di legno, quelle che andavano in quel tempo, e cominciavano ad arrivare amici e altri inquilini dei palazzi vicini, addirittura chi si portava la sedia da casa e ci si disponeva in file; i bambini davanti perchè erano meno ingombranti, e gli adulti dietro.
Ricordo la prima gara, quando prima dell'inizio all'Olimpico di Roma venne intonata per la prima volta 'Notti Magiche' cantata da due giovanissimi Edoardo Bennato e Gianna Nannini, e che noi a Roma la ribattezzammo 'Notti Maggiche! N'seguendo un go, sotto er celo de n'estate romana....'.
Tutti seduti e via al Mondiale.
Tra noi c'era anche Gennaro, napoletano che tifava l'argentina, e che era stato messo davvero all'angolo più remoto, perchè c'era chi credeva che portasse male alla nostra nazionale, forse glie la tirava un po'...
Intanto da lontano c'era sempre qualcuno che gridava "Ma a sta fontana che esce l'acqua delle fogne? Perchè puzza l'acqua!". Così ecco tra una sudata e l'altra e un odore di ascelle che difficilmente si potrebbe dimenticare, l'Argentina venne battuta clamorosamente dal Camerun con il gol di Omam-Biyik. L'Italia il giorno dopo affrontò l'Austria e 'Topetto' Salvatore Schillaci, questo il soprannome che gli mise mia madre al vederlo esultare con gli occhi sbarrati, sembrava aprirci la strada con quell'1-0 finale.
Intanto Lamberto, il 'Guardiano', perchè restava sempre in piedi e si guardava intorno, e poco la tv, appena vedeva qualcuno che si avvicinava alla fontana gridava, eravamo a una trentina di metri di distanza "Puzza l'acqua...signori...puzza l'acqua". Ed ecco che tra un Donadoni che scendeva sulla fascia, e un Roberto Baggio che inventava una genialata, ecco che usciva Lamberto con la sua solita frase verso la fontana, così a forza di sentirla, ecco che Fausto, un simpatico vecchietto utilizzò le parole ripetute da Lamberto associandola a 'Come porti i capelli bella bionda' canzone di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto, e pariva così "Puzza l'acqua signori puzza l'acqua. Puzza l'acqua signori puzza l'acqua....". E così portava alla risata generale di tutti, anche se il signor Sergio dopo averli ascoltati una...due...tre volte diceva "Ahhhhh, ma nun c'avete proprio niente da fà? Daje che sta a giocà l'Italia, ma volete guardavve la partita invece di rompere le....scatole".
Era un tempo che quando c'erano vicini dei ragazzini non si utilizzavano parolacce, sotto lo sguardo della moglie che poco distante era sempre sul chi va là se qualcuno era pronto a bestemmiare per errori dei giocatori, chi sbagliava veniva retarguito pesantemente oppure addirittura cacciato da gli altri del gruppo, ma questo non portava che alle scuse della persona che sbagliava, e amici come prima, ma non per quella gara, arrivederci alla prossima...

Intanto l'Italia continuava a vincere, dopo l'Austria, ecco gli USA battuti da Giuseppe Giannini, stavolta il coro non fu che per il 'Princepe' romano nonchè capitano romanista, con il coro "Peppe Giannini! Peppe Giannini!" e applauso finale, non proprio ripetuto da laziali e altri tifosi non romanisti. Ma tutto poi s'interrompeva..."Oh, sto a parlà co te...Nun ce beve alla fontana...Perchè puzza l'acqua...Signori! Anche a voi nun bevete, puzza l'acqua!".
Ecco che si arrivò alla sfida contro la Repubblica Ceca, dove Salvatore 'Topetto' Schillaci e Roberto Baggio ci portarono alla terza vittoria di fila, tanto che il signor Sergio partì con un "ohhhhhhhhhh.....olè" e partì l'ola, che ripetemmo per ben tre volte, quante fossero le vittorie fino a quel momento. L'Italia passo anche senza subire una rete, era davvero inarrestabile...
Giugno era quasi al termine, e il 25 Giugno incontrammo l'Uruguay agli ottavi di finale, stavolta al goleador azzurro Schillaci si unì la rete di Aldo Serena, e l'Italia passò il turno.
Intanto la platea si era raddoppiata, da venti persone sempre presenti, a una ventina di persone pronte a vedere Italia-Irlanda per poi esplodere alla rete di Schillaci, che ci regalò la semifinale, pregustando un successo finale che nessuno avrebbe mai sognato fino a quel giorno, mancavano soltanto due gare per arrivare in finale.
Intanto Lamberto era sempre sul chi va là "Giovinotto!", parlava con me, "Vaje a dì a quei signori di non bere l'acqua che..." lo interruppi "Lo so, lo so, che puzza...". Così mentre Fausto cominciava ad intonare il ritornelli e Sergio allargava le braccia come a dire per favore smettetela con questa cantilena, io feci una corsa da centometrista e a pochi metri dissi "Puzza l'acqua, signori puzza l'acqua...", tanto che uno di loro mi disse "Si vede che è solfurea, ahahahahah" e s'inchinò per bere, ecco che arrivò Lamberto di fretta e furia "Nooooooo! Non la beve! Ecco so arivato troppo tardi. E mho? Guarda che mo te senti male. Nun sai che te sei bevuto, me dispiace lo sapevo che non te la dovevo fa beve... Me sento n'corpa..." poi iniziò ad imprecare contro se stesso a bassa voce, ma non capiva che lo sentivamo benissimo "Ecco, e se questo adesso se sente male, lo portano all'ospedale, e ce stira le zampe? Se la piano con me... stanotte sicuramente nun ce dormo... anzi già me sento l'attacchi cardia...ci....". Devo dire che Lamberto sapevo che era ansioso, ma non a questi livelli, ecco che passarono soltanto tre giorni, quando l'Italia incontrò l'Argentina, e se per la maggiore tutti contestavano Maradona, ma non Gennaro, che indossava addirittura la  maglia del Napoli con il numero dell'argentino. Ecco che qualcuno puntandogli il dito esclamò: "Er porta jella noun lo fate mette a sede...questo è n'gufo...cacciatelo via!", anche all'inizio sembrava cosa seria, poi tutto s'interrompeva con una grassa risata generale.
Però nessuno disdegnava di fare un piccolo gesto; chi gli faceva le corna in sua direzione, chi si grattava le balle, chi guardava verso il cielo per chiedergli una grazia, chi invece si copriva gli occhi a vederlo con quella maglia indosso.
Ma soltanto il signor Fausto entrò nella storia, si era portato dietro un mazzo di aglio e ponendoglielo davanti alla faccia gli disse "Fai retro vampiro, fai retro...", e Gennaro se la prendeva sempre a ridere rispondendo "Maradonà e meje e Pelè...", e la risposta era, manco a dirlo continuando la canzone "Ma la maglia che c'ha addosso non Napulè...".

Ecco che la partita aveva cambiato scenario, da lo Stadio Olimpico porta fortuna, la gara contro l'Argentina si giocò al San Paolo, dove molti, se non la gran parte, fischiava l'inno di Mameli, mentre osannavano Maradona e la sua Argentina. Ecco che da un totale silenzio, Ubaldo esplode "E poi se la prenneno se li attacchi. Guarda che italiani...se li volemo chiamà italiani quelli che fischiano la nazionale che hanno tifato fino a ieri".
La partita ci tenne incollati tutti al televisore, meno che Lamberto, che preso dalle sue paranoie, si era diretto proprio alla fontanella, dita in bocca e unghie completamente masticate fino al bianco della mezzaluna, mi fanno male le dita al solo pensiero, che sembrava un vigile che doveva vietare non solo di bere l'acqua, ma addirittura di avvicinarsi, delle volte sgridando anche a persone che non dovevano bere o nemmeno l'avevano vista a metri di distanza "Ehi tu! Lo sò che vorresti beve....E no, perchè...Puzza l'acqua, signori puzza l'acqua!".
Così che da casa scese la signora Franca che gli mise in mano un megafono "Adesso ti sentono anche a Nettuno...", e neanche a dirlo, iniziò a parlare "Signori, quest'acqua non è potabile, perché...Puzza l'acqua...Signori...Puzza l'acqua".
C'era gente che aveva fatto un circoletto davanti alla fontanella soltanto per farsi due risate, mentre noi eravamo incollati alla tv, e dopo che Schillaci ci aveva illusi, Caniggia ci aveva riportato sulla terra pareggiandola.
E così dopo 120 minuti di cardio palma, si arrivò ai calci di rigore.
Bruno Pizzul, intanto parlottava dell'andamento della gara, e l'intervallo mi portò a voltarmi per godermi quell'altro spettacolo, Lamberto che con le mani dirigeva la gente: "No, non ve avvicinate alla fontanella, potrebbe esse pericoloso anche respiralla, quindi state alla larga...Perchè..." e nell'immaginare che avrebbe detto e ripetuto sempre la stessa frase ci girammo tutti insieme e ripetemmo "Puzza l'acqua, signori puzza l'acqua!!!".
Ecco che dopo aver messo ancora più paranoia sul viso di Lamberto, e qualcuno ci scherzava anche sù "A Lambè, se se senteno male, so cacchi tua...Chissà quer signore che fine avrà fatto. Non vorrei sta nei panni tua...e se ha stirato le zampe?", e Lamberto rispondeva con "Aò, ma nun me sta rompe le balle, ma nun te stai a vede la partita?".
L'Italia poi perse la partita ai rigori, furono determinanti gli errori di Donadoni e Serena, e restammo in silenzio mentre i tifosi napoletani festeggiavano l'Argentina, la cosa portò molto disapprovazione da parte di tutti, e le bestemmie dei grandi si sprecarono, alcuni addirittura dissero "E co questi noi c'avemo avuto pure er gemellaggio? Ma che lo rompessero subito se non tifano l'Italia", parlando della Roma e Napoli che avevano il gemellaggio soprannominato 'Il derby del sole', interrotto sul finire degli anni '80 ma che per una esultanza non proprio amichevole di Salvatore Bagni in una delle tante sfide tra i due club.

Le sedie pian piano diminuirono, fin quando non ne rimase nessuna, il signor Sergio aiutato dal figlio Gigi portava a casa la televisione e il mobiletto che lo teneva sopra, il sole rimase l'ultimo sollievo di quella giornata amara per tutti noi tifosi.
Gennaro intanto se ne andò soddisfatto, sotto una miriade di vaffa e altro, io e mio padre ci avviammo verso casa a testa bassa, nessuno disse una parola che fosse una, anzi alcuni non cenarono neanche, era davvero una doppia sconfitta; la prima vedere la squadra perdere in campo, la seconda degli italiani che tifavano l'Argentina perchè c'era il loro idolo all'intero. 

L'Italia poi si prese una piccola rivincita battendo l'Inghilterra per il terzo e quarto posto con le reti di Roberto Baggio, pareggiata da David Platt e chiusa da Schillaci su rigore.
E Lamberto? Rimase là fin quando per sfinimento qualcuno non chiamò qualcuno per controllare le tubature, che constatarono che qualcosa non funzionava bene, quindi fu eletto 'Salvatore dell'umanità romana' insignito da un premio che andò addirittura su una testata giornalistica con il titolo di 'Eroe del quartiere', con la targa che riportava: Puzza l'Acqua, Signori, Puzza l'Acqua.