Nella notte magica della Juventus, una stella ha brillato in cielo, è quella dell'Avvocato Gianni Agnelli.
Il presidentissimo della storia della Juventus ieri avrebbe compiuto 98 anni e forse quella spinta è stata data proprio da lui.
Quel signore del calcio che con la sua eleganza e con una dialettica perfetta riusciva sotto un leggero sorriso a rispondere anche contro gli attacchi di giornalisti e presidenti avversari.
Quando la Juventus era attaccata, lui era il rpimo a metterci la faccia, non si tirò mai indietro, non era la persona che da tifoso si sarebbe fatto parlare alle spalle. Ma gli attacchi personali erano come un pizzico di zanzara, fastidioso ma dopo un giorno erano già svaniti nel nulla.
Il presidente, già perchè per noi juventini l'avvocato - in verità non era avvocato - lo abbiamo sempre visto là sulla poltrona più alta della società Juventus. Infatti con suo fratello Umberto - altro grande presidente bianconero - è stato l'artefice di anni e anni di vittorie sia in Italia che in Europa. Tanti anni abituati a vederlo seduto nella tribuna d'onore, poi un giorno del 2003 ci ha lasciati, la domenica in quel Juventus-Piacenza (2-0) la tifoseria lo omaggiò con striscioni e Del Piero gli dedicò quello che sarà uno dei suoi più bei gol in carriera.

La mancanza dell'avvocato Gianni Agnelli ancora oggi si fa sentire, perchè la sua presenza era come un motivo di protezione. La Juventus con Gianni Agnelli non avrebbe mai subito attacchi come quel 2006 che ci mandò in B, questa cosa non sarebbe mai successa, visto che fin quando è stato presidente della Juventus nonchè al seguito della squadra, i signori Moggi e Giraudo non hanno mai fatto niente di strano, poi dopo il suo addio a miglior vita, è uscito tutto lo scandalo. Allora mi preme scrivere questa lettera al mio più grande presidente bianconero.

"Caro Avvocato, ieri in cielo si è accesa una stella luminosa sull'Allianz Arena, sono certo che era lei. Sì, non si sarebbe mai perso una partita della Juventus, così come quando sedeva in tribuna d'onore al Delle Alpi. Sono sicuro che insieme a suo fratello Umberto vi siete affacciati da dietro una nuvola e vi siete gustati ogni istante della grande prestazione della Juventus di suo nipote nonchè figlio di Umberto; Andrea.
C'è da star sereni caro presidente, visto che Andrea si sta comportando molto bene alla guida di questa società, è giovane e si farà. Anche lei se non sbaglio ha iniziato molto giovane ad essere al seguito della Juventus, proprio come quello scapigliato di Andrea che in quel 1993 seguiva le gesta del giovane Alessandro Del Piero.
Questo ragazzo si è messo anima e cuore sul progetto Juventus, quel piccolo dolore del 2006 sono certo fa parte dell'inesperienza, del avere sulle spalle un qualcosa di troppo pesante dopo il passaggio suo e di suo fratello come presidenti. Adesso è maturo e sta cominciando a regalarci molte soddisfazioni.
Come ben vedrà da lassù, la sfortuna sembra abbattersi sempre su quella Champions, che non sembra voler arrivare mai. Nell'anno della sua scomparsa la perdemmo con il Milan, poi quelle due con le spagnole ( Barcellona 2015, Real Madrid 2017 ), ma suo nipote riesce ogni anno a metterci a disposizione una rosa competitiva, in Italia l'ha superata, infatti dei suoi 5 scudetti di fila - anche se aveva 10 anni quando iniziò quell'impresa del 1930-1935 -, lui è riuscito addirittura ad arrivare a sette quasi otto (2011-2018), se tutto va bene.
Forse ieri sera mancava qualcosa, mancava il suo sorriso e la sua esultanza contenuta anche se sono certo che girandosi avrà visto un Dino Viola e Peppino Prisco e gli avrà detto: "Guardate cosa sa fare la mia Juventus", anche loro pronti a congratularsi.
La sua mancanza si sente caro avvocato, si sente quando la domenica era uno dei pochi a rilasciare una breve intervista in 'passeggiata', già perchè lei non si fermava mai, anzi i giornalisti la seguivano fin quando non usciva dai meandri dello stadio. Nessuno si permetteva di importunarla al di fuori.
Era un signore tutto di un pezzo, uno rispettato da tutti, anche quando dagli spalti si sentiva quella canzone offensiva verso lei e la sua famiglia, lei rispondeva sempre con un sorriso, come a dire "Non mi offendo, anzi mi fate sorridere".

Caro avvocato, quel 2003 sembra non essere mai venuto, perchè per noi lei è sempre là in tribuna a tifare la sua Juventus, quella creatura che lei non ha mai permesso a nessuno di buttargli fango sopra, ma amata e cresciuta sempre nel suo amore di tifoso e presidente". Lei per noi è il Presidente per sempre.

#GianniAgnelliPresidentForever