"Aveva un bavero color zafferano e la marsina color ciclamino veniva a piedi da Lodi a Milano per incontrare la bella Gigogin!"

"Aveva un bavero" fu una celebre canzone lanciata dal Quartetto Cetra al Festival di San Remo del 1954, che vide per la prima volta due vincitori di sesso maschile: Gino Latilla e Giorgio Consolini con il brano "Tutte le mamme". 
Lodi, cittadina che crebbe di notorietà grazie al testo di quella canzone, venne eletta con i suoi attuali 45.000  abitanti provincia lombarda nel 1992. La sua storia è antichissima.
La "nuova" Lodi fu rifondata per iniziativa dell'imperatore Federico Barbarossa nel 1158 ma successivamente, durante il Rinascimento, conobbe un periodo di grande splendore artistico e culturale dopo aver ospitato nel 1454 lo storico trattato tra gli Stati regionali italiani noto come Pace di Lodi.
Nell'aprile dello stesso anno infatti, presso il castello di Porta Regale, sede locale della corte degli Sforza, gli Stati regionali italiani firmarono la Pace di Lodi, che assicurò una consolidata stabilità politica e territoriale, favorendo così la rifioritura del periodo rinascimentale.
Oggi però, la città di Lodi vuole legare un pezzo della sua storia ad un nuovo personaggio, che beninteso, non pretende ovviamente di emulare la grandezza dell'imperatore Barbarossa ma, calcisticamente parlando, desidera ardentemente lasciare un suo indelebile segno!

Ma sei sicuro Massimo... che poi si apra il paracadute?!?" 
"Certo Gianfranco... hai visto bene come lo abbiamo riarrotolato, esattamente come dicono le istruzioni!.. dai ora fatti da una parte che lo debbo lanciare e bisogna tendere con forza gli elastici della fionda".
Era il missile giocattolo Thor prodotto dall'azienda italiana Quercetti all'inizio degli anni '60 che riscosse un enorme successo nei ragazzi di quel periodo. Sul mio modello c'era un paracadutino a strisce bianche e rosse dove campeggiava un numero 8 e quando il razzo lanciato con la fionda dal trampolino fissato a terra raggiungeva dopo alcune decine di mt il suo culmine ascensionale, si apriva ad ombrello e per naturale caduta fuoriusciva un piccolo paracadute che librandosi nell'aria, dopo aver schiuso la sua corolla, si adagiava lentamente sul prato con il suo piccolo soldatino imbracato. Ed io felice e spensierato correvo, andavo a recuperare la carcassa in plastica del mio razzo Thor ed il paracadute N° 8, lo riallotolavo... pronto per una nuova missione!! ...Sempre da numero 8!!... un numero diventato storico... in casa Milan!!

Una famosa canzone di Roberto Vecchioni recitava "Luci a San Siro" ma se fosse stato scritta da un cantautore tifoso dell'altra sponda, la sua presenza non sarebbe di certo mancata domenica 13 maggio 2012 tra gli spalti di San Siro e sicuramente dopo quella partita avrebbe scritto un nuovo pezzo magari intitolandolo: "Lacrime e luci spente a San Siro!". In quell'ultima partita di campionato si affrontavano il Milan di Massimiliano Allegri, che finì secondo a 4 punti dalla Juventus (fu la stagione dell'episodio scandaloso del non gol di Muntari) ed il Novara, già retrocesso, di Attilio Tesser.
Forse fu l'emozione a tradire il Milan nella prima mezz'ora di gioco, ma ben 4 nostre bandiere quella domenica avrebbero giocato la loro ultima partita con la casacca rossonera: Gennaro Gattuso, Alessandro Nesta, Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi.... e scusate signori... se vi sembra poco!
Tra gli spettatori circolavano più venditori di fazzolettini di carta che i bibitari con lo storico Caffè Borghetti e digestivi vari. La gara si mise in salita dopo il vantaggio siglato al 20' dal novarese Garcia. Nella ripresa sarà Flamini al 56' a siglare il pareggio e, dopo pochi minuti dal suo ingresso contornato da una scenografica ovazione, sarà Pippo Inzaghi a dare la vittoria ai Rossoneri realizzando la sua 73ma rete di campionato nelle sue 202 presenze.
Al termine della gara tutta la squadra si riunirà a centrocampo per ricevere gli applausi di tutti i tifosi accorsi a San Siro, ma quelle lacrime, dato il contemporaneo addio di 4 colonne, vera spina dorsale della squadra, saranno molto amare e costituiranno, con il senno di poi, una sorta di autentico terremoto calcistico subito dal Diavolo e come in tutti i terremoti alla devastazione seguirà la relativa ricostruzione ed il popolo milanista la sta vanamente attendendo praticamente da due lustri con l'unica eccezione della Supercoppa Italiana di Doha vinta con Montella in panchina e la mitica parata del 17nne Donnarumma sul rigore calciato da Dybala contro la Juventus nel dicembre 2016.
Ma direi che è assai poco... per continuare a chiamarci... MILAN! 

Sugli spalti del secondo anello di San Siro quella domenica c'era un ragazzetto di 12 anni accompagnato dal suo papà. Indossava la maglia Rossonera con il Numero 8 sulle spalle, quello del suo idolo "Ringhio", Gennaro Gattuso! 
Quel giovanottello, già promettente allievo di una scuola di calcio lodigiana, si chiama Sandro Tonali, e nemmeno immaginava in quel momento che avrebbe chiesto, a distanza di soli 8 anni, il permesso al suo proprietario-idolo di poterla indossare, esattamente la stessa maglia con quel mitico n. 8 e ricoprendo il suo stesso ruolo in campo e quasi alla stessa età, Ringhio aveva 21 anni, Sandro ne aveva uno in meno. Correva la mattina del 9 Settembre 2020, ricorrenza del 57mo compleanno di Roberto Donadoni, altro storico n.8 Rossonero, quando il neoacquisto,  centrocampista ex Brescia al termine delle visite mediche presso la clinica Madonnina, si recherà poi a Casa Milan per apporre la firma sul contratto e la scelta del numero di maglia cui farà  seguito la presentazione in sala stampa. Molto gentilmente Sandro chiederà di contattare Rino Gattuso per voler chiedere l'autorizzazione ad indossarne il suo numero di maglia. Un addetto gli farà notare che i numeri di maglie ritirate sono solo due, il 3 ed il 6, quelle degli storici capitani Paolo Maldini e Franco Baresi... e dunque la scelta risulterebbe a proprio piacimento (ce ne sarebbe teoricamente un terzo, multiplo dei precedenti, e sarebbe il 9... ma c'è dietro tutta una complicata quanto... scaramantica storiella!).
Comunque Sandro vuol essere un ragazzo rispettoso ed educato e si mette in contatto telefonico con Ringhio che in risposta è di poche parole: "...non dovevi nemmeno chiedermelo... tu farai certamente meglio di me!... Ma ricordati che questa maglia è pesante... molto pesante!! Ti consiglio di essere antico!... Dunque indossala!! ....E spacca tutto!!".

E a distanza di due anni dal suo arrivo, Sandrino si è preso per mano il suo Milan, da giocatore, da tifoso e da autentico trascinatore! Dopo un difficile anno di ambientazione ora sembra essersi completamente integrato negli schemi richiesti da Mr. Pioli...e a tratti sembra proprio, per tenacia, arguzia  e combattivita'...voler spaccare tutto!! Ora la sua sintonia è perfetta, i suoi preziosismi di gioco incantano e propongono azioni devastanti nelle aree avversarie. La rete siglata a 2' dalla fine con la sua caparbietà contro la Lazio, ha un penetrante profumo di scudetto!

Il giornalista Carlo Pellegatti, solito affibbiare a ciascun nostro giocatore un soprannome di battaglia, avrebbe battezzato Sandro Tonali al suo acquisto con un preistorico "Bagliore di fiamma" quasi a significare un incitamento per scaldare con il calore il cuore dei tifosi, e quasi un monito, per gli avversari, ad incutergli, con le punte della fiamma infuocata, timore ad ogni sua mossa, ad ogni suo attacco.                                                   Un giorno di alcuni anni fa, sui prati di Milanello, dopo ore di ininterrotti temporali, erano comparse numerose lumache e Rino Gattuso, per vincere una scommessa con i suoi compagni si mangiò una lumaca viva con tanto di guscio presa con le due dita dall'erba ancora umida. Tra lo stupore generale creatosi a causa della sua tribolata deglutizione, fecero seguito tante pacche sulle spalle per il coraggio e la spavalderia di quel suo goliardico gesto che terminò senza ricorso all'infermeria del Centro Sportivo... e soprattutto senza marcare visita al match del giorno appresso!

Ed eccoci... caro Sandro, tu hai coronato il tuo desiderio, covato sin da piccolo, quello d'indossare la maglia rossonera n. 8 e con educazione l'hai chiesta a Rino che in risposta non ha battuto ciglio, anzi ti ha esortato ad indossarla... a giocare meglio di lui... e con quel numero sulle spalle... a spaccare tutto!
Così anche il popolo dei tuoi tifosi ti esorta, oggi, a correre e a bruciare tutti gli avversari ed arrivare a riportare il tuo ed il nostro Milan in alto, lassù dove merita di essere e, a sole tre giornate dal termine del campionato ti augura di porre la ciliegina sulla torta!
Sinora con la nostra maglia hai realizzato tre reti... te ne chiediamo, a pieni polmoni, una quarta!... Magari proprio quella che farebbe aggiudicare a te il tuo poker... ed al vecchio Milan il suo 19mo Scudetto!!!  

Sei un grande Sandrino!!!
Facci sognare!!!

Un caro abbraccio
Massimo 48