Fosse un quiz non ci sarebbero dubbi e la formula sicura: " avanti un altro". Peccato che di parla di calcio e di allenatori sulla graticola.  Partiamo da Udine con Velazquez che si ritrova al capilinea. Davide Nicola incombe per provare ad invertire una rotta molto negativa. Sembra che quest' anno la filosofia Pozzo di giovani ed esperti stranieri, soprattutto provenienti da Spagna e Sud America non paghi.

L' amalgama non e' stata trovata, il gioco latita ed il tempo stringe. I risultati fanno la differenza il campo a volte è crudele, tutti danno il massimo ma il primo a pagare resta sempre l' allenatore. La sosta aiuta a cambiare gli allenatori, le panchine scorrano, la dura legge del calcio non risparmia nessuno.

A volte vale anche per i migliori e le grandi squadre vedi Real Madrid. Siamo già in ritardo rispetto alla normalità ma molti non dormono sogni tranquilli.

A Genoa si respira aria pesante e la situazione puo' precipitare in qualsiasi momento.

Di Verona sfonda Chievo tutti sappiamo ma preferiamo non dire per rispetto di Ventura e della sua carriera. Poi passiamo a Firenze dove i risultati latitano e molti giocatori non sono contenti. Novembre è il mese degli allenatori precari appesi a quel risultato che puo' valere la conferma.

Ranieri vorrebbe prendere il posto di Pioli in un gioco crudele quanto lecito che vive sul risultato, sul momento.

Un giorno in alto un giorno in basso, nel Luna park del calcio, in cui un episodio o un colpo di fortuna puo' cambiarti la vita. Come nella vita, alla  fine per essere assunto qualcuno deve lasciarti il posto.

Essere allenatore vuol dire sopravvivere al meglio, tante piovre ti girano e aspettano un tuo passo falso.

Sto dalla parte del più debole, sperando che alla ripresa, possano avere la svolta che meritano, dimostrando il loro lavoro.

Arrivare in corsa è sempre difficile, ed ingiusto per chi si sta impegnando e lotta per raggiungere obiettivi importanti.