Il diavolo ha il fiato corto. E gli uomini contati.

Le difficoltà dell'ultimo mese hanno evidenziato un problema che gli addetti ai lavori hanno identificato già all'inizio della stagione. La rosa del Milan è corta, e lo è soprattutto negli uomini chiave.

Nel post partita di Milan-Juventus mister Gattuso ha sottolineato come la sosta potrà servire esclusivamente a far riposare i giocatori che, seppur acciaccati, hanno tirato la carretta fino a questo momento, nessuna buona notizia dall'infermeria insomma.

I fedelissimi lungodegenti rientreranno soltanto nel 2019 e, per allora, i giochi potrebbero essere fatti.

La situazione di classifica dei rossoneri è in linea con gli obiettivi di inizio campionato ma la sensazione è quella che la squadra stia andando addirittura oltre alle proprie possibilità raschiando il fondo del barile della voglia, della tenuta atletica e dello spirito di sacrificio; mentre le altre contendenti alle posizioni valevoli per la Champions League , infatti, danno la sensazione di aver scaldato i motori e di prepararsi al momento clou della stagione il Milan sembra approssimarsi, già stanco al rettilineo finale.

L'impossibilità per la nuova dirigenza di poter operare sul mercato estivo associata alla sfortuna che ha fermato dei titolarissimi come Biglia, Bonaventura, Musacchio, Calabria oltre all'oggetto, ad ora, misterioso Caldara lascia in mano all'allenatore una patata bollente difficile da gestire.

Infatti, nonostante si parli quotidianamente di nuovi acquisti a gennaio, la situazione odierna costringe il tecnico ad affrontare un filotto di partite fondamentali per gli obiettivi del club. Paradossalmente una striscia negativa, con conseguente perdita di posizioni in classifica, renderebbe inutili eventuali nuovi innesti.

Il Milan è quindi condannato a vincere con gli uomini che ha, per le prossime 9 partite (europa league compresa) in attesa dei rinforzi che potrebbero arrivare con la befana.

Come affrontare, quindi, questa difficile volata senza che gli avversari possano approfittare di un se non evidente, almeno facilmente immaginabile affanno?

In primis con la voglia di soffrire associata a un forte spirito di gruppo; qualità che questi ragazzi hanno già dimostrato di avere, soprattutto dopo il derby.

Ma sarà la capacità di Gattuso di inventare soluzioni tattiche e la volontà di alcuni giocatori di adattarsi in posizioni nuove a permettere al diavolo di dare battaglia fino alla fine del girone di andata.

In difesa oltre al giovane Simic il mister potrebbe schierare Rodriguez come terzo di una difesa a 3 che permetterebbe di rinforzare il centrocampo in alcune partite dove è necessaria una maggiore copertura.

La penuria di uomini d'ordine a centrocampo potrebbe convincere Chalanoglu a abbandonare le velleità da trequartista d'attacco per cominciare a "studiare" da regista. Non ha le caratteristiche di Biglia, è ovvio, ma può abbinare una ottima tecnica a una indubbia visione di gioco, gamba e spirito di sacrificio.

La sua presenza abbinata a quella di Bakayoko a centrocampo consente al Milan di avere alcune soluzioni alternative nei momenti in cui  non è in grado di ripartire palla a terra dalla difesa (marchio di fabbrica di Gattuso): lancio lungo dei difensori per la spizzata del colosso ex Monaco, e verticalizzazioni improvvise per le punte grazie alla precisione balistica del turco.

Un centrocampo con i due mediani sopraccitati insieme al dinamismo di Frank Kessie può essere una buona soluzione per le prossime due partite dove si potrebbe tornare giocoforza al 4-3-3 con Castillejo e Suso ai lati dell'unica punta Cutrone.

Se è nelle difficoltà che si vede il valore di un uomo sicuramente l'autunno milanese ci saprà dire molto sulle capacità di Gattuso e sull'unità di intenti di un gruppo dalla personalità crescente.