C'era una volta la potenza di Suning che prometteva colpi da capogiro ed acquisti TOP per far tornare l'Inter (la creatura da poco acquistata) ai vecchi fasti del passato.
I nomi fatti ed i soldi promessi erano tanti e di importante caratura fino poi a ritrovarsi ai nastri di partenza del Calciomercato con il freno a mano tirato, causa, il FPF imposto dell'UEFA (di cui già si era a conoscenza) e dalla cessione di un Top player necessaria per i futuri piani della società. Il compito di Ausilio e Sabatini era proprio quello di cedere il giusto ed al giusto prezzo per risolvere o quantomeno ''aggirare'' i paletti del Fair Play finanziario.
30 Giugno 2017, secondo quanto comunicato sembra essere tutto ok, parametri rispettati e botti di mercato in arrivo, ma per chiunque, come tanti tifosi interisti, abbia un po' di sale in zucca era chiaro che invece i famosi 30mln di plusvalenze non erano stati nemmeno sfiorati ed allora, che si fa? Si cede Perisic? No, neanche quello (per fortuna di Spalletti e degli interisti) sono stati capaci di fare. 

Gli acquisti che si sono poi susseguiti sono semplici rimpiazzi di chi è partito (Banega, Medel, Kondogbia) a prezzi vantaggiosi (Valero) o con trattative semplici (pagata la clausola di Vecino), i due terzini acquistati (costante da anni ormai nel mercato interista) sono costati 20mln: Dalbert (poco in più sul cartellino la Juve lo scorso anno prese Sandro, assolutamente un'altra cosa) ed una minusvalenza a bilancio (quella di Kondogbia qualora il Valencia lo riscattasse), è però il discorso sul difensore centrale che lascia perplessi: l'Inter, una squadra in netta difficoltà difensiva aveva necessità di registrare la difesa quanto prima ed infatti il primo colpo dietro (dopo l'arrivo a parametro zero di Padelli) è stato Skriniar (giovane e promettente centrale preso dalla Sampdoria) valutato circa 25mln (11mln + Caprari valutato 12mln), ma le cessioni di Murillo e Medel hanno lasciato un buco numerico nella rosa nerazzurra alla voce ''difensori centrali'' ed allora i due uomini-mercato hanno saputo per bene come ''perdere il proprio tempo'' andando a sondare Magala (poi non voluto) chiedendo Mustafi (che nessuna intenzione aveva di lasciare l'Arsenal) e disturbando la Juve per Howedes (già d'accordo con i bianconeri) lasciando a fine calciomercato quel posto libero per un giovane (promettentissimo) ragazzo della primavera: Zinho, che dovrà crescere, senza mai sbagliare (l'Inter non può permettersi di perdere punti) partendo dietro un certo Ranocchia (da anni scaricato dal ''Mondo Inter'') rimasto per pura necessità numerica.

Se la stagione nerazzurra è cominciata con i migliori auspici (7 vittorie consecutive tra precampionato e campionato) il merito non è certo del mercato fatto, ma della scelta (in extremis) di piazzare sulla panchina un allenatore capace come pochi e con tanta voglia di far bene.
Il futuro è un'incognita e, contando che la rosa non è completa ne sulle ali ne in attacco (Icardi-Pinamonti-Eder-Perisic-Candreva-Karamoh sono pochi per chi gioca con il 4-3-3 o il 4-2-3-1) qualcuno può spiegare a noi tifosi la ''caotica estate'' di Ausilio e Sabatini a cosa è servita?
Non credete che un mercato del genere avrebbero tranquillamente potuto gestirlo un Bigon o un Fusco qualsiasi?