È tutta una storia, una questione di cuore, quella che lega Davide Astori al mondo del calcio.
Quello stesso cuore che si è preso gioco di lui la notte tra il 3 ed il 4 marzo 2018. Quello stesso cuore che lo ha spinto da piccolo a correre dietro ad un pallone, che di lì a poco sarebbe diventato il suo migliore amico.
Un difensore moderno, con una buona tecnica, bravo in fase di impostazione, pericoloso nel gioco aereo.

Ma di Davide ricordiamo principalmente il sorriso, il suo carattere, la sua lealtà, che lo hanno sempre contraddistinto dagli altri. Gioca bene, si mette in mostra con la primavera del Milan, e nell'estate del 2010 passa al Cagliari; pian piano Davide diventerà pedina fondamentale della retroguardia sarda.
Con la maglia cagliaritana siglerà anche il suo primo goal ufficiale in Serie A, guarda caso, contro la Fiorentina, la sua futura squadra.

Ma prima dell'avventura in maglia viola, Astori, durante la partita contro il Napoli, dopo un contrasto con Lavezzi, subisce un infortunio al perone, e il seguente stop di 3 mesi abbasserà il rendimento del difensore ex Cagliari, che però non si arrende.
Nell'estate del 2013 segna il suo primo goal con la maglia della nazionale contro l'Uruguay nella finale per il 3° posto di "Confederation Cup". Qualche anno più tardi arriva la chiamata della Roma, che unita al suo debutto in Champions League fanno di Davide un buon difensore. Ma la Roma non lo riscatta e così torna alla base, in Sardegna.

Ma alla fine il cuore lo porta a Firenze, a giocare per la Fiorentina, in caduta dopo gli anni in Europa.
E Davide da capitano prende per mano la squadra e la trascina, tra colpi di testa, goal e chiusure difensive.

A Firenze nascerà pure sua figlia, la piccola Vittoria
Il 4 marzo 2018 la Fiorentina alloggia a Udine, dove i viola di lì a poco avrebbero giocato contro l'Udinese, presso l'Hotel "Là di Moret".
Sono tutti riuniti per la colazione quando Mister Pioli, tecnico della Fiorentina di quella stagione, chiede di Davide. Lo si va a cercare in stanza, ma nessuno risponde.
Solo grazie all'intervento di un addetto all'hotel si entra nella stanza. Sopra il letto c'è Davide privo di vita. Dall'autopsia si riscontra un problema cardio-circolatorio. Il cuore lo ha tradito, portandolo via. Proprio quel cuore che gli aveva fatto realizzare un sogno. 

Ieri, 7 gennaio 2020, avresti compiuto 33 anni.
Buon compleanno eterno capitano!