Ho già scritto la mia opinione sulla gestione Gazidis che, familiarizzato con l’ambiente Milan, l’accountant Sudafricano sembra voler mettere in pratica. E ciò che ho scritto mi pare chiaro: comprendo perfettamente che la gestione del secondo club calcistico del pianeta da parte di un edge found, i cui conti sono in profondo rosso per le, e sottolineo le gestioni passate, e la cui cifra tecnica accumulata da tali gestioni è al limite della mediocrità, non può prevedere carriolate di denaro da immettere sul mercato per rinforzarsi con sei o sette profili (il minimo che ci occorre per raggiungere la decenza) dai 20-30 milioni in su. Non può perché lo statuto di un fondo non è questo ed è assolutamente comprensibile che sia così.

A tale proposito ritengo opportuno fare qualche passo indietro, ad inizio stagione o giù di lì, quando sostenevo che tale anomala gestione mi confortava perché ci ha di fatto evitato di finire in tribunale coi libri contabili, dall'altra non mi piaceva perché la rivendita del Milan come missione non lasciava prevedere movimenti strategici a livello dei più grandi club italiani ed europei. Per la parte relativa ai libri contabili non mi stancherò mai di porre la madre di tutte le domande, sicuro di essere inascoltato, al signor Berlusconi, chiedendo come sia stato possibile, timbrato ed avallato da schiere di legali il passaggio sciagurato ad un pregiudicato cinese senza soldi: quando il cavaliere avrà la bontà di raccontarlo a tifo e stampa, probabilmente i marziani saranno già i padroni della terra. Mi domando, in ottica più realistica, le indagini in tal senso che, se non erro, erano partite dalla procura milanese, che fine abbiano fatto: così tanto per sapere per quale ragione le ultime ruote del carro come il sottoscritto debbano sempre rimanere all’oscuro di tutto.

Torniamo al fondo che gestisce il Milan: chiarito che la strategia finanziaria non può essere allegra, è il caso che Gazidis ed i suoi datori di lavoro non sottovalutino il tifo, non tanto la pazienza più che esaurita, quanto per la sua capacità e volontà di spesa. Questo mondo è fatto di denaro e passione, e se vengono meno o si riducono entrambi, non è così scontato non solo il risultato sportivo, che visto l’andazzo sara’ sempre più risicato, ma il mondo del marketing e dei diritti televisivi.

60.000 spettatori sono scontati quando viene fatto credere che il progetto di rinascita si fonda su basi concrete, si scende facilmente a 20.000 se tale progetto è fortemente condizionato da questioni finanziarie, vitali, ma che ai fan interessano meno di zero.

Qualche amico su questo blog ha riassunto in modo alquanto pertinente la situazione attuale, parole semplici, ma che rispecchiano sempre di più il punto di vista di chi questi colori sostiene con passione genuina: speriamo che il pareggio di bilancio venga ottenuto in tempi molto rapidi.
Speriamolo perché non è con un fondo alla guida che il Milan riacquisterà i contorni della squadra leggendaria che è stata.