Non serve una laurea in psicologia per capire che Hakan Calhanoglu è in difficoltà. I motivi li ignoro, come la gran parte dei tifosi, ma è evidente che ci sia qualcosa che non gira più come prima. 

Calhanoglu mi ricorda le vecchie Alfa Romeo che quando le guidavi ti innamoravi fino a quando non ti piantavano in mezzo alla strada. L'esperienza al Milan del Turco è più o meno così, quando finalmente cominciavamo a prenderci gusto, lui si è piantato. E con lui il Milan. Sì perchè con Ibra il Milan segna, è solo con Calhanoglu che gioca bene. Lui è capace di far girare tutta squadra, di dare i tempi, saltare l'uomo, fare l'uno-due, fornire assist... Insomma, è oltremodo indispensabile. Te ne accorgi quando non c'è, la squadra arretra, diventa imprevedibile e sterile.
E ieri non Calha non c'era. Non capisco cosa possa insorgere nella testa di un professionista da distrarlo, ma è bene intervenire. I black-out di questo ragazzo sono troppi e troppo frequenti, specie quando il livello e di conseguenza lo stress si alza. Non è un caso che sia rifiorito proprio quando gli stadi sono stati chiusi ai tifosi.

Ora però il silenzio pare non basti più, mentre i rimproveri di Ibra sono sempre più frequenti. Spero solo che questa situazione non dipenda più prosaicamente dal rinnovo del contratto...