QUESTIONE ALLENATORE - A luglio la dirigenza juventina ha deciso di puntare su Maurizio Sarri per conquistare l'Italia e l'Europa mediante un gioco spettacolare ed entusiasmante, in grado di esaltare le qualità dei campioni di cui la rosa bianconera dispone. Contrariamente alle previsioni, però, finora, questo tanto atteso "bel gioco" stenta ad arrivare; eccezion fatta per qualche partita, come ad esempio il match casalingo vinto per 4 a 0 contro il Cagliari, dove i Bianconeri hanno regalato spettacolo, goal e calcio champagne. Alcuni tifosi iniziano a rimpiangere la Juve di Allegri: squadra che quasi mai esprimeva un gioco spumeggiante, ma che nei momenti decisivi sapeva essere quadrata, solida e cinica. Settimana dopo settimana il "Sarrismo" sta diventando un'utopia, qualcosa di sempre più teorico e sempre meno concreto. Al contrario di Allegri, Sarri ha dimostrato grossi limiti nella gestione dei campioni, soprattutto da un punto di vista caratteriale. Da inizio stagione, infatti, si sono verificati diversi episodi di nervosismo che hanno aumentato lo scetticismo intorno a una squadra che sembra non sposare la filosofia calcistica del suo allenatore. In società comincia a diffondersi il pensiero che più che un allenatore, questa Juve abbia bisogno di un gestore di campioni.

LACUNE TECNICO/TATTICHE - I difetti evidenziati dal punto di vista tecnico e tattico sono tanti, troppi per una società c he punta a vincere tutto. Inanzitutto la manovra offensiva della squadra di Sarri è incredibilmente lenta. Il centrocampo commette parecchi errori grossolani in fase di impostazione e pecca di iniziativa. Tutto questo porta a uno sterile possesso palla orizzontale, spesso inutile a creare occasioni insidiose. Per giunta la fase realizzativa di questa Juve dipende quasi interamente da Cristian Ronaldo. Il fenomeno di Madeira ha realizzato 25 reti in tutte le competizioni, seguito da Dybala, con solo 13 centri. Uno dei pupilli di Sarri, Gonzalo Higuaìn, è fermo a soli 8 centri stagionali e appare sempre più fuori forma, sia da un punto di vista fisico che mentale, sintomo evidente che qualcosa nel sistema bianconero non quadra. Troppi giocatori, Ramsey e Rabiot su tutti, non riescono a trovare la posizione giusta nello scacchiere di Sarri per esprimersi al meglio. Bernardeschi e Matuidi, determinanti nella Juve di Allegri, quest'anno stanno vivendo una preoccupante involuzione tecnica; Douglas Costa è sempre più una meteora: capace con i suoi guizzi di accendere le partite, ma con più presenze in infermeria che in campo...

MANCANZA DI CARATTERE - Altra questione spinosa è quella caratteriale: troppo spesso, soprattutto ultimamente le partite della Vecchia Signora sono state compromesse da errori individuali e corali, perlopiù in fase difensiva, come accaduto nella sconfitta di Verona. I goal subiti negli ultimi minuti sono tanti e sono indice di mancanza di concentrazione che, a questo livello, può costare molto caro, anche se ti chiami Juventus. Nelle ultime uscite, troppo spesso, i Bianconeri hanno sbagliato completamente l'approccio alla gara, da ultima nella partita giocata a Lione. Una squadra molle e svogliata, senza personalità e cattiveria agonistica, finisce per auto-gettarsi in pasto agli avversari, per poi cercare di risorgere dalle proprie ceneri, aggrappandosi alle giocate dei suoi campioni, a volte con successo, a volte no. Il ritorno di Chiellini sarà determinante per ridare grinta e concentrazione allo spogliatoio. D'altro lato era proprio necessario escludere giocatori di esperienza come Emre Can e Mario Mandzukic da questo ambizioso progetto che, per ora, stenta a decollare?...

PROSPETTIVE FUTURE - Con Lazio e Inter più agguerrite e determinate che mai, una rimonta in Champions da dover affrontare e un ritorno di semifinale di Coppa Italia piuttosto incerto, la macchina di Sarri deve cominciare a correre per non sgretolarsi nel momento clou della stagione. SVEGLIA JUVE FAI VEDERE DI CHE PASTA SEI FATTA!