Con l'arrivo di Kaio Jorge la batteria offensiva bianconera si arricchisce di un altro elemento che, sebbene ancora di giovane età, si è distinto per duttilità e mobilità. Il diciannovenne brasiliano si è finora fatto apprezzare nel classico ruolo mobile di mezza punta, occupando talvolta anche quello di prima punta. Mister Allegri si trova dunque a gestire un nucleo offensivo formato da giocatori capaci di occupare più ruoli, anche all'interno della stessa partita, e piuttosto mobili all'interno del sistema di gioco. Banalmente si potrebbe dire che qualsiasi allenatore vorrebbe avere questa scelta e questa duttilità ma qualcuno potrebbe obiettare: troppi giocatori ibridi, poca praticità e rischio di pestarsi i piedi. E' altrettanto vero che seduto in panchina c'è un allenatore che ha fatto della pragmaticità il suo marchio di fabbrica ed ha saputo ricavarla anche da situazioni complesse (vedi il 4-2-3-1 del 2017 con Mandzukic esterno alto) ma andiamo ad analizzare tutte le bocche di fuoco della Vecchia Signora:

  • RONALDO: dando per scontata la sua permanenza non possiamo che partire da lui. Tutti sappiamo quanto ami stare sempre al centro della manovra e quanto benefici di una punta di riferimento. Il portoghese è inoltre molto geloso del lato sinistro dell'attacco dal quale preferisce partire per poi concludere l'azione negli altri fronti offensivi. E' necessario trovare un compromesso tra la sua centralità e l'economia della squadra
  • MORATA: è il numero 9 ma ha dimostrato di saper far bene, forse meglio, anche il ruolo di rifinitore. E' senz'altro, insieme a Kulusevski, il giocatore più ibrido del reparto. Fa gol ma non troppi, ottimo assistman, si sacrifica. La miglior stagione della carriera l'ha fatta proprio con Allegri, che sia di buon auspicio?
  • DYBALA: la sensazione è che la sua collocazione sia determinante, vuoi per il talento cristallino o per le qualità, sia di rifinitura che in zona gol. Con Allegri è sempre stato più lontano dalla porta e spesso la squadra ne ha beneficiato. Quando è stato spostato più avanti ne ha beneficiato più lui che il contesto. Anche qui servirà un compromesso.
  • CHIESA: dopo una stagione esaltante è stato protagonista anche dell'Europeo. L'ex - viola è senza dubbio l'elemento che può spaccare le partite. Risulta letale anche da subentrato ma è oggettivamente difficile tenerlo fuori. Se parliamo di duttilità con accezione positiva lui ne è l'incarnazione
  • KULUSEVSKI: qualità tecniche indubbie e un mancino invidiabile ma qual'è ruolo per lo svedese? Allegri lo vuole dentro al campo. Probabilmente tra le linee l'ex-Parma si trova a suo agio, avendo libertà di movimento e compiti di copertura semplificati. Lo scorso anno ha dimostrato, in ogni ruolo, tanti lampi quante giornate storte. 
  • KAIO JORGE: come già detto, il ragazzo è giovane ed ha ampi margini di miglioramento Ha scelto un campionato feroce, sia a livello di difensori che di critica mediatica. In patria si parla benissimo di lui e la Juventus aveva bisogno di un'alternativa là davanti. Come tutti i brasiliani ama avere il pallone tra i piedi ed avere un raggio d'azione piuttosto ampio. In un reparto così indecifrabile può avere l'occasione di imporsi fin da subito.

Dunque Mister Allegri, dopo due anni sabbatici, dovrà rimettere in fretta i panni del demiurgo e plasmare un reparto vario quanto ibrido, mettendo i campioni in condizione di fare la differenza e dando una chiara identità a chi col proprio contributo, potrebbe essere determinante ad alzare ulteriormente il livello di un attacco già stellare.