Marino Lazzarini, Maurizio Radici e Roberto Selini sono tre nomi che alla stragrande maggioranza degli appassionati di calcio sono sconosciuti, ma, se a questi aggiungiamo i nomi di Antonio, Luca, Stefano e Matteo Percassi, riusciamo subito a capire che questi personaggi orbitano intorno al mondo Atalanta.

La società di Bergamo, da quando è stata acquistata dall'attuale presidente Antonio Percassi, nel 2010, a colpi di buone intuizioni e ottime prestazioni si sta ritagliando uno spazio sempre più grande non solo sul palcoscenico italiano, ma anche nel panorama europeo. Dalla grande sfida con il Borussia Dortmund, persa per un soffio, all'accesso in Champions League di quest'anno, l'Atalanta in pochi anni sembra aver colmato quel gap che divide una realtà calcistica provinciale, dalle grandi realtà di Milano, Roma,Torino e Napoli. Ma cosa c'è dietro questo incredibile exploit? 

Ad un occhio disattento la realtà orobica sembra passare in secondo piano, in fondo quante di queste realtà, negli anni, si sono succedute una dietro all'altra, sfiorando o raggiungendo grandi risultati per poi tornare nel loro alveolo, basti pensare ad esempio al Palermo che per alcuni anni militò nelle parti nobili della classifica, raccimolando partecipazioni in Europa Legue e sfirando più volte l'accesso alla Champions, ma anche all'Eintracht Francoforte, che nell'edizione appena conclusa di Europa League è riuscita a raggiungere le semifinali, venendo eliminata dal Chelsea che vincerà poi la competizione.

Indagando a fondo, tuttavia, possiamo capire perchè l'Atalanta non sembra destinata a rappresentare una meteora del nostro calcio. La storia di Antonio Percassi all'Atalanta inizia da calciatore, infatti militerà nelle fila della dea bendata dal 1970 al 1977 ottenendo 110 presenze per poi trasferirsi al Cesena. Ritiratosi si inizia a dedicare, con grande successo, alla carriera di imprenditore avviata già nel 76, collaborando con grandi marchi (Nike, Gucci, Ferrari). Il suo successo è consolidato, infatti il suo volume di affari si aggira intorno agli 800 milioni di euro, entrato in Alitalia e con un occhi anche diretto verso il ramo sportivo. Il primo approccio con il mondo del calcio avviene nella stagione 1990-91 in cui diviene presidente dall'Atalanta, che lascerà nel 94 a causa delal retrocessione. Un secondo tentativo è stato fatto nel 2010 nel quale il trend è stato nettamente diverso. La squadra di Bergamo anno dopo anno ha aumentato il suo livello, non solo tecnico ma anche societario arrivando allo straordinario risultato di questa stagione, ma come vi dicevo i successi dell' Atalanta di Percassi non sono da ricercarsi tanto sul campo, quanto nella dirigenza e nelle scelte. Infatti possiamo dire che la società Atalanta sia una società al 100% bergamasca.

Oltre al presidente, di cui già abbiamo parlato, all'interno del consiglio di amministrazione troviamo Marino Lazzarini, Maurizio Radici e Roberto Selini, la migliore gioventù bergamasca, per parafrasare un detto romano, ebbene si perchè tutti e tre questi consiglieri sono imprenditori radicati da più di mezzo secolo nella storia di Bergamo. Lazzarini è un imprenditore impegnato nel ramo della distribuzione di dolciumi e generi alimentari dal 1970, che negli anni ha stretto importati accordi con importanti gruppi leader nel settore. Maurizio Radici è vice presidente della Radicigroup, storia che inizia addirittura nel 1941 e arrivata fino ad oggi, la Radicigroup si mouve nel ramo dell'industria tessile. Ed infine Roberto Selini, della Selinigroup, la quale inizia ad operare nel 1969, fino ad arrivare ad oggi dove ricopre il ruolo di azienda leader nel settore della vendita, noleggio e assitenza di carreli elevatori, sollevamento, utensileria e automazione. Tre consiglieri e un presidente che non solo sono diventati grandi a Bergamo ma hanno reso grande Bergamo e ora tentanto di rendere grande anchhe la loro squadra, ebbene si, perche questi imprenditori non condividono solo lo stesso lavoro, a anche la stessa passione per la squadra della loro città.

I risultati di questo "simposio" iniziano subito a vedersi, le linee guida della gestione sono semplici investire nel marketing, nella campagna acquisti e sportattuto, sui giovani. I primi risultati tangibili provengono proprio dalla primavera, per la quale l'Atalanta spende otto milioni all'anno (è la squadra che investe di più nella sua primavera), guidata dal dirigente Bianchessi, lo scopritore dei vari talenti dell'Atalanta, ma anche dei vari Donnarumma e Cutrone al Milan, grazie alle intuizione del loro dirigente l'Atalanta lancia una lunga serie di giovani talenti in prima squadra, da Gagliardini a Spinazzola, da Caldara a Cristante, talenti che per la maggior parte, ora, militano nei top club italiani. Grazie alle plusvalenze ottenute si inizia ad investire anche sul mercato, acquisti mirati e di valore, arrivano i vari Ilicic, Zapata, Gomez, Toloi giocatori che si dimostreranno, nel tempo, pedine fondamentali nel progetto bergamasco.

Ma la vera svolta avviene nel 2016 con l'arrivo di Giampiero Gasperini sulla panchina, reduce da buone stagioni al Genoa, impreziosite dalla partecipazione in Europa League. Sotto la sua guida l'Atalanta spicca il volo, inizia ad arrivare sempre più in alto in classifica, il suo metodo di gioco è semplice, grande intensità e grande coraggio imposti per tutti i 90 minuti, e i meccanismi del suo gioco, oramai fatti propri dai suoi giocatori, hanno consentito alla dirigenza di sostitire facilmente i pezzi da 90 che ogni hanno lasciavano la corte della dea bendata. Il patron Percassi nel 2017 ha acquistato lo stadio dal comune, e ne ha iniziato la ristrutturazione quest'anno, a conferma che un grande progetto si basa sullo stadio di proprietà. La realtà creata da Percassi e soci è una realta destinanta a durare, non possiamo dire se quello raggiunto quest'anno sarà il suo più grande risultato o ce ne saranno altri più grandi, ma possiamo affermare che il progetto Atalanta rappresenti il miglior progetto adesso presente nel nostro campionato, perchè unisce Bergamo e Atalanta in un'unica realtà.