Veniva considerato a torto il portiere più forte del mondo da parte della stampa italiana e da molti supporter nostrani. È stato esaltato in una maniera esagerata e fatto passare per un top player fatto e finito. E i risultati sono sotto gli occhi tutti. Un portiere insicuro, arrogante, incapace di accettare le critiche e fragile mentalmente a tal punto da non riuscire a sopportare la pressione che c'è attorno a lui e su di lui. Questo si riflette anche sul campo e culmina con delle performance scadenti che gli sono valse il soprannome o vezzegiativo di 'Paperumma'.

Gigio Donnarumma ne ha combinata un'altra delle sue. Come quando prese un gol da 30 metri contro la Macedonia che ci costò il mondiale, contro la Germania in Nations League dove l'Italia è stata protagonista di una debacle storica che resterà negli annali del calcio, con una sconfitta pesante per 5 a 2 con Donnarumma responsabile maggiore in almeno 3 gol subiti tra rinvii sbagliati  e gol presi sotto le gambe, ormai un suo marchio di fabbrica.
Sicuramente agli europei è stato uno dei grandi protagonisti. Fu eletto migliore del torneo e fu protagonista nella finale parando dei rigori che sono stati fondamentali per la conquista dell'europeo da parte degli azzurri di Roberto Mancini. Ma da lì in poi un declino inesorabile. Il trasferimento al Psg è stato deleterio.
Gigio Donnarumma non è migliorato per nulla. Anzi, è peggiorato, e di molto, e sta regredendo in una maniera preoccupante. Non solo papere, ma palesa anche un certo nervosismo che sfocia in risposte stizzite ad un tifoso che lo stuzzica o ad una giornalista che gli fa notare che continua a ripetere gli stessi errori cercando giustificazioni per ogni cosa come a non volersi assumere le sue responsabilità.
La regressione di Gigio Donnarumma, iniziata con il suo passaggio al Psg, è da un po' che è in atto e non accenna ad arrestarsi. Parte della stampa che lo protegge e non lo critica mai è anche responsabile di tutto ciò. E i risultati di questo sono evidenti.
Ci troviamo di fronte ad un portiere che è convinto di essere il numero uno al mondo, che ha preso qualche chilo di troppo, che nel Psg ha giocato meno di quando era al Milan, e questo in qualche modo non è stato un bene per lui, probabilmente gli ha fatto perdere anche un po' di fiducia in se stesso.
Gigio Donnarumma non è migliorato per nulla nel giocare con i piedi. Era il suo tallone d'Achille anche quando era al Milan, ora se vogliamo è anche peggiorato. Molto impreciso nel giocare il pallone con i piedi, sbaglia non solo i rilanci lunghi ma anche quando deve rilanciare basso e vicino rasoterra. Spesso dà la palla sui piedi degli avversari. 
Non può essere lui il portiere titolare della nazionale italiana. È inadeguato. Questo Gigio Donnarumma è un problema e non una risorsa per la nazionale azzurra.
Mediocre per non dire scarso con i piedi, improvvido nelle uscite, rivedibile nella postura del corpo, discontinuo e capace di alternare grandi parate ad errori evidenti e marchiani. 

Giaanluigi Donnarumma è un classe 1999, ha sicuramente talento ma questo talento non è stato allenato, stimolato a migliorarsi. È sbagliato fare sentire Gigio Donnarumma un top player per un motivo molto semplice: Donnarumma non è un top player, ma un potenziale top player, che è molto diverso, ovvero un qualcuno che ha un enorme talento ma che se non allenato, se non si cerca di farlo migliorare ogni giorno allenandolo nei difetti e cercando di farlo crescere sia a livello di competitività tecnica che a livello di mentalità, di maturazione, farlo crescere caratterialmente, esso resterà nel limbo degli incompiuti.
Gigio ha anche questo difetto, ovvero è fragile caratterialmente. Non ha personalità. Non regge le critiche, si spazientisce, non regge i fischi che lo condizionano e lo portano a fare degli errori e non lo fanno essere tranquillo quando è in campo.
Gigio rischia seriamente di perdersi ed è destinato ad essere un Balotelli bis, un talento inespresso e non valorizzato. Un enorme talento che non è stato fatto migliorare ma è stato fatto peggiorare da chi lo gestisce facendogli fare scelte sbagliate per la sua carriera ed esaltandolo quando era il caso invece di restare con i piedi per terra e lavorare perché Gigio non è un giocatore fatto e finito. Non è un Modigliani.
È più facile da potenziale top player diventare un mediocre che non un affermato top player. Il declino di Gigio Donnarumma è preoccupante.
Molti potranno pensare che essendo questo articolo scritto da un milanista sia un articolo non obbiettivo, frutto di un astio verso un calciatore che ha lasciato il club che lo ha cresciuto, fatto arrivare nel grande calcio e fatto arricchire per andarsene a parametro zero al Psg a guadagnare di più.
Sicuramente quando è successo tutti i milanisti o la stragrande maggioranza si sono sentiti traditi da quello che era un canterano rossonero, un calciatore che al Milan era protetto e coccolato. Anche dai suoi stessi tifosi. Ed era molto amato. In lui si vedeva una potenziale bandiera del Milan.
Dopo l'avvento di Maignan, di un livello nettamente superiore a Gigio Donnarumma in tutto e per tutto, e a livello abissale nettamente e di gran lunga superiore con i piedi, e dopo che con il portiere francese assoluto protagonista si è vinto lo scudetto più bello della storia del Milan, questo astio nei confronti di Gigio Donnarumma non c'è più.
Con Gigio Donnarumma non avremmo vinto lo scudetto. Con Maignan sì. E i fatti lo testimoniano.

Scrivo da tifoso della nazionale, togliendomi i panni di quello rossonero e penso che sia oggettivo e sotto gli occhi di tutti, di quelli che vogliono vedere la realtà e la verità, che siamo di fronte ad un enorme talento che si sta perdendo per strada. Non stanno lavorando bene su di lui. Lo stanno trattando come un top player fatto e finito, cosa che Gigio Donnarumma non è. E lo stanno portando verso una regressione che lo porteranno ad essere un incompiuto. L'ennesimo talento inespresso che non sboccia, colpa anche di un calcio dove non si sceglie il migliore progetto sportivo per il proprio assistito, ma si sceglie la strada dell'avidità, che porta a migliorare il conto in banca ma alle volte coincide con il peggiorare le prestazioni in campo.
E Gigio Donnarumma ne è l'esempio lampante.
Ascesa e declino di un potenziale top player.