Arrivato alla Juventus insieme ad Isla, Asamoah dei due era considerato quello piu’ scarso. Smentendo poi con i fatti la sua valutazione.
Rimasto nell’organico sei anni, si puo’ considerare uno dei senatori della squadra vincendo anche lui sei scudetti, con prestazioni altalenanti passando spesso da titolare a riserva e viceversa. Comunque sempre presente e spesso incisivo sia nella costruzione del gioco che nella realtà della squadra.

Adesso il suo passaggio all’Inter sembra cosa fatta. E il tradimento un passo quasi compiuto.  Perché chi è stato alla Juventus non può e non deve passare all’Inter. Dovrebbe essere così, per contratto, per regolamento interno, per clausola contrattuale.
Ma soprattutto, voglio fare un appunto alla dirigenza, non si fa andare via nessuno a parametro zero per andare alla squadra piu’ invisa a tifosi e società, nemmeno l’ultimo dei tesserati.
Così caro signor Asamoah, mi sento di augurarle con tutto il cuore di non vincere nulla, nemmeno il trofeo Birra Moretti di quest’estate. E non mi sento neanche di ringraziarla per le sue prestazioni fatte in questi sei anni alla Juventus.

Comunque avrà il tempo di capire da dove è venuto e dove è andato, poi ci farà sapere. Aveva imparato a vincere, adesso imparerà a perdere.