Il centrocampista brasiliano è ormai un giocatore della Juve. Manca l'ufficialità, attesa a momenti, ma le visite mediche sono state ultimate ieri, Arthur avrebbe già "salutato" la squadra, in attesa di lasciarla definitivamente il 2 settembre. A proposito di visite mediche, curioso quanto accaduto ieri a Torino. Il centrocampista raggiunge il JMedical per i classici controlli prima della firma, ma lo fa anche Pjanic insieme al medico inviato dal Barcellona a cui la Juve ha messo a disposizione la propria struttura all'avanguardia. E' la conferma degli ottimi rapporti che intercorrono tra bianconeri e blaugrana.

Dicevamo di Arthur. Secondo la stampa spagnola, la notizia della sua cessione sta creando non poche difficoltà a Setien. I tifosi puntano il dito contro di lui per la decisione di provarsi dell'erede di Xavi (o Iniesta a seconda dei punti di vista) e ora filtrano indiscrezioni secondo cui anche lo spogliatoio starebbe contestando la decisione. Nel mezzo della bufera scaturita dopo il pareggio contro il Celta Vigo, sarebbe sbucato anche il suo nome. I senatori, oltre a contestare a Setien l'aspetto tattico della squadra, avrebbero avuto da ridire anche sulle decisioni di mercato come, appunto, la cessione di Arthur. Il centrocampista brasiliano, infatti, sarebbe un "protetto" dei senatori a cominciare da Messi che ha sempre speso parole di elogio verso colui che, sin dai primi allenamenti, ha definito come il "nuovo Xavi". Setien ha sempre visto le cose in maniera differente. Non ha mai puntato sul centrocampista, ritenendolo alla stregua di un ottimo rincalzo per far rifiatare i vari De Jong, Rakitic e Vidal. A seconda della partita, in quelle poche giocate da titolare, veniva infatti schierato mezzala destra o sinistra, in base a chi dovesse riposare. 
Lo stesso tecnico blaugrana non ha mai speso parole di elogio per il brasiliano, anzi lascia a desiderare il modo in cui lo ha gestito durante le trattative per lo scambio con Pjanic. Setien, pubblicamente, gli ha più volte fatto capire che dovesse fare le valige, spesso in maniera poco elegante. Sicuramente avrà voluto forzare la mano di fronte alla sua riluttanza a lasciare il Barca, ma non è stato un esempio di gestione. Arthur, infatti, rimarrà a sua disposizione fino al 2 settembre e potrà utilizzarlo sia in campionato che, soprattutto, in Champions. Ma sarà da valutare la voglia che avrà il giocatore di scendere in campo e con che testa lo farà quando verrà utilizzato. Arthur e Setien sono due separati in casa, è ufficiale, e dovranno convivere così per almeno due mesi. 

Diversa è la gestione di Pjanic da parte di Sarri. Il tecnico toscano non è mai entrato nel merito della trattativa, nonostante sperasse nella cessione del bosniaco per il brasiliano, ma ha preferito farsi i fatti suoi. "Pjanic? Mi sembra sia un giocatore della Juve. Di Arthur non parlo perchè appartiene a un altro club", è sempre stata questa la risposta del tecnico nelle ultime settimane, a conferma di come stia cominciando ad apprendere lo stile Juve anche nella gestione dei calciatori. E la differenza si vede tra quanto accade a Torino rispetto a Barcellona. Mentre i due club limavano i dettagli dello scambio, Pjanic giocava 90 minuti contro il Lecce, Arthur entrava all'86esimo contro il Celta. Possiamo immaginare che questo sarà il canovaccio fino al 2 settembre. Il bosniaco rimarrà al centro del progetto tattico di Sarri, anche perchè le alternative scarseggiano in rosa. Spetterà poi a lui garantire impegno sul campo e, perchè no, provare a farsi rimpiangere, cosa al momento non possibile. Avrà due mesi di tempo per ribaltare i giudizi dei tifosi, nella quasi totalità convinti che la sua cessione sia cosa buona e giusta.

Arthur, dicevamo, già lo rimpiango in Spagna, a parte Setien, ma in Italia arriva accompagnato dallo scetticismo. Qualcuno lo ha già bollato come acquisto sbagliato, in maniera forse precoce. Facciamogli disputare almeno qualche allenamento. Al di là dei giudizi personali sul calciatore, Arthur non arriva con i favori dei pronostici e non per le sue qualità Questo suo continuare a rifiutare la Juve per mesi interi ha fatto indispettire i tifosi (me compreso). Il centrocampista si è fatto pregare più del dovuto da Paratici e Nedved, prima di accettare la Juventus. E alla fine lo ha fatto solo per due questioni, la prima è quella che dicevamo all'inizio: la bocciatura di Setien. La seconda, altrettanto importante, è economica. Il centrocampista guadagnerà da subito il doppio di quanto gli garantisce il Barca che diventerà il triplo nel corso degli anni. Per convincerlo ci sono voluti mesi. Insomma ha accettato la Juve a suon di milioni e perchè scartato dai blaugrana.

Di questi giorni, sette anni fa, a Torino sbarcava un certo Tevez. Campione già affermato che aveva deciso di cedere ai corteggiamenti di Paratici. Anche in quel caso ottenne un ricco ingaggio, ma aveva la fila davanti alla porta. Molti club europei di prima fascia erano disposti a tutto pur di averlo. Lui scelse la Juve perchè convinto del progetto e della possibilità di indossare quella 10 appartenuta a tanti campioni. Quella non era ancora la Juve che provava ad imporsi in Europa, era una Juve che cercava di venir fuori dalle macerie di calciopoli e da quelle malsane gestioni del post serie B. Tevez non fece una piega e decise di provare a diventare l'idolo dei tifoi. Ci riuscì subito. Tutti ricordano il modo in cui venne accolto. Ieri davanti al JMedical c'erano pochissimi tifosi ad accogliere Arthur, segno dell'indifferenza che ha accompagnato il suo acquisto e non per ragioni tecniche, ma perchè, come dicevamo, non ha mai nascosto il suo scarso entusiasmo nel venire a Torino, a differenza di quanto fatto da Pjanic con il Barca, rifiutando qualsiasi altra offerta senza neanche ascoltarla.

Spetterà ad Arthur cancellare lo scetticismo dei tifosi. Le sue qualità non si discutono, anche se le sue condizioni fisiche fanno riflettere. Il vero motivo, dietro questa indifferenza, resta legato alla sua di indifferenza verso la Juve, mostrata sinora. Nessuno si aspetta l'ipocrita frase "E' sempre stato il mio sogno, tifo Juve da bambino e il mio idolo è sempre stato Tizio", ma nemmeno può far passare il messaggio che sia approdato in una squadra di terza fascia. Serve rispetto, tra due mesi dovrà dimostrarlo sul campo. Fino ad allora regnerà lo scetticismo dietro al suo acquisto, ma non sul valore tattico. Dovrà far capire perchè il Spagna già lo rimpiangono.