Le coincidenze a volte sono significative, altre volte non dicono nulla se non fa sorridere. Nel caso nostro ce n’è una sfiorata per questione di attimi (9 minuti per la precisione) che, oltre a far sorridere, potrebbe dire molto. È successo tutto durante lo scorso fine settimana quando Juventus e Barcellona sono ritornate in campo per la prima volta dopo l’emergenza Covid. Minuto 62 Pjanic viene richiamato in panchina dopo una prova deludente. Minuto 71 Arthur viene mandato in campo. Per nove minuti i due non si sono sfiorati, immaginate che segnale forte se la coincidenza fosse giunta a compimento, ma cambia poco. Alla fine uno esce l’altro entra. Quello che vorrebbero fare Barca e Juventus da mesi con i due giocatori che, alla prima gara dopo lo stop, hanno avuto lo stesso responso dai rispettivi club: non ci servite più. Pjanic era stato schierato nuovamente in cabina di regia, il risultato è stato negativo e Sarri è dovuto ritornare sui suoi passi riportando Bentancur al centro, come aveva già fatto prima dello stop. Su Arthur invece Setien è stato chiaro ribadendo che solo i senatori non ruotano, tutti gli altri sì, il primo è Arthur. Chissà cosa voleva dire con quel “Il posto bisogna guadagnarselo”. Ma forse lo sappiamo già.

Il centrocampista brasiliano è stato scaricato dal Barcellona e la decisione è stata ufficializzata sabato scorso con quell’ingresso in campo a venti minuti dalla fine. E’ fatto noto, ormai, che Juventus e Barca stiano solo aspettando la decisione di Arthur. I due club hanno pianificato già tutto, lui e Pjanic verranno scambiati probabilmente alla pari e già si sfregano le mani pensando alle ricche plusvalenze da mettere a bilancio. Sarebbe ingiusto dire che lo scambio sia dettato solo da questioni economiche, ma probabilmente è così. Arthur però non cede di un millimetro e, in colpo solo, è riuscito a tenere sotto scacco la Juventus, il Barcellona e Pjanic. I loro futuri sono nelle mani del centrocampista brasiliano. Incredibile da crederci, due tra i club più importanti di Europa appesi alle decisioni di un 23enne che di mestiere fa il centrocampista di riserva (lo ha confermato Setien). Insieme a loro c’è Pjanic, uno che invece fa il titolare da sempre. Il futuro di questi tre è rimasto in sospeso da quando Arthur ha detto di voler rimanere al Barca, rifiutando ogni tentativo di convincimento da parte del suo club. E tutti sono in stand by. Il centrocampista bosniaco non vede l’ora di vestire blaugrana, non è più un mistero ormai, ma nel frattempo la situazione non si sblocca e lui è costretto a far finta di non notare le attenzioni, nemmeno tanto velate, di club di primissima fascia, uno su tutti il Psg. Il Barcellona ha il mercato bloccato in attesa del cambio di idea del suo giocatore e Paratici ha le mani legate.

La Juventus, quest’anno, è chiamata a rivoluzionare il centrocampo. E’ questo il settore sui cui si concentrano le attenzioni di Paratici e Nedved. La difesa è stata sistemata lo scorso anno. In attacco qualcuno verrà preso, con o senza la cessione di Higuain, e chiaramente l’ipotesi Milik è la più percorribile per costo del cartellino (AdL sarà costretto ad abbassare le pretese) e l’ingaggio del calciatore, in linea con i nuovi parametri bianconeri. Senza dimenticare la voglia del polacco di un palcoscenico importante e di riabbracciare Sarri. Ma il centrocampo è un problema per vari fattori. Innanzitutto un’età media da abbassare, poi ci sono le scelte sbagliate dello scorso anno da rivedere e infine servono giocatori ad uso e consumo del gioco di Sarri. Se la rivoluzione in mediana è pronta a partire, Arthur non fa scattare la scintilla necessaria all’esplosione. Ogni trattativa portata avanti da Paratici è stata messa in stand by, il motivo è semplice. Tutto dipenderà dall’arrivo o meno del brasiliano. Tonali, Zaniolo, Aouar, Pellegrini e tanti altri ancora sono legati alle decisioni di Arthur. Nel caso in cui sposasse la causa bianconera, allora Paratici potrebbe anche abbandonare la pista Tonali altrimenti la Juve si ritroverebbe con tre centrocampisti (il terzo è Bentancur) pressoché simili, non proprio l’ideale per Sarri, ma nemmeno per qualsiasi allenatore. A quel punto Paratici potrebbe concentrarsi su Zaniolo o Aouar (anche entrambi volendo) e gli altri per quell’innesto sia di qualità che di spinta in attacco, come vuole il tecnico bianconero che, conoscendolo, potrebbe tranquillamente schierare il talento giallorosso da mezzala se disponesse sia di Arthur che Bentancur a centrocampo. Stesso discorso per Aouar.
Tutto, però, cambierebbe nel caso in cui il brasiliano decidesse di rimanere dove si trova. A quel punto Sarri e Paratici dovrebbe sedersi a tavolino e rivedere la strategia per il centrocampo e di nuovo, tutti i nomi citati, rimarrebbero in stand by. Tonali potrebbe ritornare in cima alla lista, ma a quel punto cambierebbe il punto di vista su Zaniolo, Aouar e gli altri (non è che li può comprare tutti la Juve).

Intanto il tempo passa e il rischio per Juve, Barca e Pjanic aumenta perché, con il passar del tempo, cominciano anche a mettersi in moto le operazioni di mercato degli altri club europei. E una eventuale decisione negativa e tardiva di Arthur potrebbe lasciare tutti con le mani legate. Il Psg potrebbe comprare qualcuno a centrocampo, salutando definitivamente Pjanic che perderebbe  la migliore alternativa al Barca. La Juve rischia di salutare i suoi obiettivi di mercato, uno su tutto Tonali perché il continuo temporeggiare dei bianconeri finirebbe per lasciare la strada spianata all’Inter e lo stesso dicasi, ad esempio, di Aouar che potrebbe accettare la corte di qualche altro club. Il Barça e Setien sarebbero costretti a tenersi un giocatore che non vogliono, ma anche a fare i conti con il bilancio.  
Tutto nelle mani di Arthur, quindi, che continua a tenere sotto scacco tre destini.