“Cari tifosi del Milan. Voglio scrivere questo messaggio per mettere fine a tutti i rumors che hanno parlato di un interesse della mia famiglia – o del gruppo LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE – di comprare il Milan. Abbiamo il massimo rispetto per il vostro club, il suo valore, la sua fantastica storia, ma non siamo mai stati in contatti con nessuno del club e non abbiamo mai mostrato interesse in investire o acquistarlo”

Questo il comunicato Instagram di poco fa di Antoine Arnault, quindi non è ne’ un rumor, ne’ la soffiata da fonti certe non meglio dichiarate.

A questo va aggiunto il tempestivo comunicato ANSA del gruppo Elliott, anch’esso in data odierna, che non solo ribadisce che il Milan non è in vendita, ma conferma che il gruppo Louis Vuitton non ha mai avanzato alcuna offerta per acquisire il Milan.

Ora si sprecheranno le congetture delle due fazioni: chi sosterrà che è tutto fatto e quelle odierne sono solo dichiarazioni di facciata per non turbare la trattativa del secolo che è già al fotofinish con Allegri che ha già il fischietto al collo (sai che goduria!), e chi come il sottoscritto teme che si tratti dell’ennesimo mani solide-Huarong-Governo cinese- fondo mega galattico.

Non voglio addentrarmi nei meandri della finanza che non conosco, ma che da una miliardata e due, il gruppo francese fosse rinsavito offrendo solo 960 milioni per una squadra che è in affitto a Casa Milan era di per se da capovolgersi dalle risate. Perché ormai o ridi o cambi squadra: proprio così, anche se la fede calcistica è inscalfibile, le figure di cartone che hanno fatto a finta di essere la proprietà in questi ultimi 10 anni potrebbero avere anche il potere di farmi mollare tutto, a partire dalle illusioni.

Sembra dunque che Elliott non abbia ricevuto, come logico che sia, offerte superiori a quelle che si potrebbero avanzare per una squadra di metà classifica e persegua nel suo progettone stadio in multiproprietà (altra bestemmia che potrebbe indurmi ad interessarmi sempre di più al tennis). Quindi per ora nisba: si prosegue con Giampy, i low cost, il gioco a tre all’ora, e i dettami da recepire. Tutto questo lasciato nelle mani di Boban e Maldini perché il fondo è impegnatissimo nel progettone di riqualificazione e contestuale abbattimento di San Siro. 

E guai a chi non recepisce il significato della siderale distanza tra la proprietà e i tifosi: come dice oggi l’acuto Suma lo stanno facendo proprio per noi (di costruire lo stadio), mica per loro, per far sì che gli introiti finanzino future campagne acquisti mostruose! E come possiamo non arrivarci e bestemmiare in continuazione perché usciti con le ossa rotte dall’ennesimo derby che non vinciamo dal 2006? È col pensiero dello stadio con l’Inter che non solo dobbiamo andare a letto, ma svegliarci arzilli e fischiettanti nonostante i cugini giochino da Dio e noi da far schifo : dettagli irrilevanti!

Intanto registro che il fondo Elliott esiste eccome , perbacco e parla, pergiove!

Non c’e’ però traccia di dichiarazione alcuna su Twitter o Instagram dopo i due sberloni con l’Inter, nè strali feroci per l’unico gol su azione dopo cinque gare! Sto anche cercando di rinvenire qualcuno del gruppo che cominci a smadonnare perché sembra che per l’ottavo anno non ne abbiamo azzeccata una!

Ora vado a cercare meglio, vi terrò informati.