Juventus - Sampdoria

Primo tempo. Emre can salta di testa , sfiora la palla che gli cade sulla spalla ; non c'è nessuna apparente intenzionalità, non viene didturbato nessun avversario  che potrebbe utilizzare la palla e l'azione finisce. Il Var chiede di verificare  l'azione e non si sa per quali calcoli di centimetri o altro l'arbitro assegna il rigore, che viene trasformato.

Decisione ai limiti della burocrazia ma che ha poco di sportivo

Secondo tempo.

Il giocatore Ferrari della Sampdoria tocca il pallone con la mano ben distante dal corpo.Non c'è un'apparente volontarietà e non viene coneguito nessun vantaggio portivo dal suo comportamento. L'rbitro vede l'azione ed assegna il rigore. poi va al Var e conferma subito la decisione.

Anche qui decisione ragionieristica che poco di sportivo.

Dichiarazione post partita dell'allenatore della Sampdoria

 

Per il comportamentodel suo giocare l'arbitro , anche se a termini di regolamento il rigore può essere giustificato, ha applicato il regolamento in maniera burocratica; per chi ha giocato al calcio è un adecisione inconcepibile.

La var è utile ma deve essere applicata con buon senso .

Concetto ineccepibile...  salvo il fatto che  anche nel rigore di cui ha usufruito la Var è stata applicata in maniera acora più  burocratica . Seppure a livelli molto inferiori anch'io ho giocato a calcio e sotto il profilo sportivo l'episodio è ancora più incoepibile. Se le decisioni abitrali di cui sopra sono poco "sportive" la dichiarazione dell'allenatore non ha nulla di sportivo , se non la giustificazione di una sconfitta , tra l'altro meritata sul piano del gioco e delle occasioni create.

Ecco perchè in Italia il calcio andrà sempre di più in mano ai burocrati ed ai ragionieri, almeno così la lettera è rispettata anche lo spirito sportivo latita.

N.b.  Per definizione i falli commessi dai giocatori della Juventus sono per definizione volontari mentre quelli avversari sono per definizione involontari. Lo stesso dicasi per i falli da ammonizione.

In  inghilterra dove il gioco è più maschio abbiamo il 40% di ammonizioni in meno (600 contro novecento nelle girone di andata); anche in questo caso si dovrebbe applicare maggiormente il criterio del danno provocato e del vantaggio conseguito slealmente e non il "disordine" o la "scompostezza" dell'intervento (quasi che si dovessero osservare le buone maniere come a tavola). Conseguenza :i giocatori cadono, si lamentano, aggravano le conseguenze apparenti degli interventi avversi , rotolandosi e tuffandosi. La cosa che mi rattrista di più è poi quella di reclamare vistosamente l'ammonizione o l'espulsione , come se fosse sportivo vincere la partita in superiorià numerica anzichè ad armi pari. il principio sportov dovrebbe essere che , salvo casi eccezionali, lae partite dovrebbero essere giocate 11 contro 11.Gli arbitri si districano come possono appellandosi al regolamento, tra l'altro di difficile applicazione,terrorizzati dal fatto che se non ammoniscono i giocatori, specialmente se juventini, rischiano di avere la carriera compromessa.

Qualche tempo fa alcuni arbitri avevano provato a lasciar giocare, come fanno i migliori arbitri internazionali ed il gioco ci stava guadagnando.

Putroppo alcune amare esperienze hanno fatto ritornare il calcio italiano al livello provinciale che gli compete sulla base della qualità dei tifosi e dei dirigenti, pronti sempre a lamentarsi, anche quando sul piano del gioco vengono sconfitti.