Sono un tifoso juventino residente all'estero da piu' di dieci anni. Ho guardato sempre il calcio italiano con passione e orgoglio, ma purtroppo di orgoglio non ne e' rimasto tanto. Dopo i fattacci accaduti in Juventus - Roma, quello che mi dispiace di piu' e' proprio che siano successi tra queste due squadre. Una, la mia, per cui ho sempre tifato, l'altra, la Roma, una avversaria che ho sempre detestato, sportivamente parlando, ma che da due anni a questa parte, ha un progetto ambizioso e interessante che puo' solo portare del bene al calcio italiano in generale. Juventus e Roma sono le due societa' che non hanno votato per Tavecchio. Juventus e Roma sono le due societa', le uniche due italiane, in champions league. Juventus e Roma sono le prime due in Italia dall' anno scorso. E infine, Juventus e Roma sono ( insieme all'Inter se devo essere onesto ) le due societa' di un certo livello ( top teams ) che hanno un progetto societario serio e sopratutto solido. Siamo noi che possiamo riportare in alto l'Italia. Noi per primi, e l' Inter di Tohir, il futuro Milan di Barbara Berlusconi e magari anche il Napoli poi. Juventus e Roma. Soli, insieme, contro tutti in federcalcio. Poi in campo, grazie anche a una designazione arbitrale non proprio fortunata, sono riusciti a metterci contro. Noi, che dovremmo invece restare uniti per cambiare il calcio italiano. Vorrei poter chiedere scusa ai tifosi romanisti per la partita di domenica, ma non posso. Non posso perche' non vedo niente di cui dovermi scusare. Anche io da juventino avrei voluto una partita diversa, ma non ce l'ho messo io Rocchi, non ho chiesto io di avere tutti quegli episodi dubbi. E non penso proprio che la societa' Juventus abbia voluto che si giocasse cosi'. Il nemico non siamo noi, come voi non siete i nostri nemici, ma solo un formidabile avversario. Noi insieme dovremmo comandare, sportivamente, in Italia, non darci battaglia, non sportivamente. Noi insieme dovremmo cambiare il calcio in Italia. Non siamo nemici, non possiamo permettercelo. Qualcuno vorrebbe che noi lo fossimo, qualcuno che non e' ne' della Roma, ne' della Juventus. Penso che i nostri presidenti, Agnelli e Pallotta, lo abbiano gia' capito. Adesso tocca a noi.