Spesso i tifosi interisti sviluppano verso la Beneamata uno strano rapporto madre-figlio. Ci sentiamo come i genitori di un adolescente, che in preda alla sua età confusa compie rischi e azzardi senza apparentemente ragionare sulle conseguenze. Quante volte abbiamo visto il nostro pargolo, preso dall’ebbrezza della sopravvenuta estate, compiere decisioni scellerate, non curante delle nostre raccomandazioni (“Inter, mi raccomando, basta terzini scarsi provenienti da campionati insignificanti, tipo quell’Alex Telles"), senza imparare dai passati errori (“Inter, se quel Kia Joorabchian è lo stesso che ti ha venduto Kondogbia a 35 milioni, forse dargliene altri 35 per questo Gabigol non è una buona idea"), o trascurando i più basilari dettami della razionalità (“Inter, tra Ricky Alvarez e Coutinho a me quello da mandare via per una miseria sembra il primo, non il secondo")?

 

La nostra creatura sbaglia, noi giustamente ci arrabbiamo, e magari le teniamo il muso per qualche giorno (“no basta, io il campionato quest’anno nemmeno lo guardo!”). Poi però, vinti da un amore innato e più forte di ogni logica, torniamo a seguirla e a incoraggiarla, consci del fatto che il suo essere Pazza la rende ancora più bella.

 

Ecco, io uno di quei momenti di maternità terrorizzata l’ho provato leggendo sui giornali titoli come: “Inter, avanti tutta per Politano”. Brividi. Anche perché non si manca di specificare che Squinzi lo valuta 30 milioni di euro, a maggior ragione ora che ha esordito in Nazionale (ah beh).

 

L’Inter l’anno prossimo tornerà finalmente a giocare la Champions. Questo significa che le servono tanti giocatori affidabili, maturi, con esperienza. È inoltre fondamentale puntare su giocatori che migliorino il tasso tecnico della squadra, per iniziare un (lungo) processo di crescita, che dal quarto posto ci porti al terzo, poi al secondo e poi… Ma torniamo a Politano.

 

Per questo percorso di crescita che ho descritto, Politano non è l’uomo giusto. È un buon giocatore, non un fenomeno. Non ha esperienza, non dico in Europa, ma nemmeno in una grande squadra italiana, o anche solo media. E no, non è neanche giovane.

 

Quest’ultima affermazione può parere peregrina. Politano compie infatti 24 anni ad Agosto, e ha sicuramente una lunghissima carriera davanti. Ciò che intendo tuttavia, è che l’ala del Sassuolo non è un giocatore da cui ci si possa più aspettare una crescita esponenziale, di cui non si è visto ancora nulla e si può pensare di vedere di tutto. Quelli sono i giocatori di 18,19, 20, al massimo 21 anni, i Lautaro Martinez per intenderci. Politano è classe 1993, la stessa di un certo Mauro Icardi, che da 4 anni a questa parte va in doppia cifra di reti, vince classifiche cannonieri e si mette in mostra davanti a tutta Europa.

 

Qualche altro nome di “giovani del 1993”? Dybala, Kane, Lukaku, Pogba, Varane. Per carità, non voglio dire che o si è come questi o si è dei brocchi, ma pensate da quanti anni sentite questi nomi e poi ditemi se davvero il 1993 è un’annata di talenti che ancora deve sbocciare.

 

Dunque parliamo di un giocatore costoso, non abbastanza forte, senza mentalità e senza esperienza. Vuol dire che è un affare da cui fuggire a gambe levate? Forse no. Forse Politano ha un senso in questo mercato interista, ma rispettando una serie di ferree condizioni

 

1- Politano non è il piano A per la fascia destra: se l’idea è di vendere Candreva per sostituirlo con Politano, l’idea fa schifo. Se l’Inter vuole crescere, non può pensare di rimpiazzare giocatori con altri che non alzino il livello tecnico, ma che siano solo più giovaci. Aggiungiamoci che dalla cessione di Candreva, complice l’età e l’ultima disastrosa stagione, non ci si possono aspettare più di 15 milioni. Quindi l’Inter vende un giocatore a 15 milioni, lo rimpiazza con uno a 30 e la squadra non diventa più forte? Non una grande idea.

Aggiungiamoci ancora che tutto sommato Candreva le sue partite internazionali le ha giocate, quindi in Champions mi fiderei poco di lui, ma comunque più di uno che l’anno scorso stava al Mapei Stadium.

Se vogliamo sostituire Candreva, e vogliamo, troviamo un nome di valore per fare il titolare di una squadra di profilo internazionale.

 

2- Politano è un piano B per entrambe le fasce, e non solo: un Politano in campo a San Siro mentre suona la musica della Champions prima di Inter-Barcellona mi terrorizza. Un Politano che entra, magari con la giusta dose di furia agonistica, al 60’ di un Sampdoria-Inter che non si riesce a sbloccare, mi piace molto di più. Il ragazzo sa giocare a destra e a sinistra, può essere un sostituto per entrambe le ali. È ambidestro e da entrambi i lati può crossare e convergere per cercare il tiro. E se Spalletti provasse in qualche partita una coppia d’attacco (un 3-4-1-2?) anche lì potrebbe dire la sua, come seconda punta o trequartista.

 

3-Politano non si paga 30 milioni di euro: questa è chiara così. Che si sappia siamo gli unici pretendenti del giocatore, Squinzi forse ha imparato dal caso Berardi che quando si ha un giocatore con delle belle offerte è meglio venderlo e non impuntarsi anziché aspettare che perda ogni motivazione a Sassuolo e valere un terzo di due anni prima. 20 milioni massimo e tutti contenti, che ne dite?

 

4- Politano ci deve garantire delle belle plusvalenze: che vuol dire? Che anche 20 milioni cash sono troppi. Che ne direste di 10+Eder? O 10/15+Pinamonti (con una bella clausola di ricompera)? Ormai lo sanno anche i sassi, l’Inter deve fare 40 milioni di plusvalenze prima di Luglio, e l’affare Politano può essere un ottimo modo per portarsi avanti.

 

Insomma, quello che sembra un potenziale incubo di una notte di mezza estate può diventare un’operazione intelligente. E un banco di prova: l’Inter ha ancora una dirigenza adolescente, o stiamo diventando una società autorevole e raziocinante, capace di lungimiranza e di trarre il meglio dalle situazioni del mercato?