Ieri in Lazio-Torino un episodio discutibile alla fine del primo tempo ha fatto espellere Immobile e determinato le sorti della partita, ma ha davvero senso urlare al complotto e denunciare tutto il sistema VAR perché imperfetto?
Le decisioni arbitrali non sono mai state univoche e inequivocabili, nonostante esista un regolamento la sua interpretazione spetta sempre a persone che a volte sono chiamate a giudicare la gravità di più eventi dubbi in pochi secondi.

Un episodio come quello di ieri mi sembra che abbia prevalso sulla decisione del rigore (che poteva starci) solo perché la violenza è da condannare, questa tesi la avvalora anche la squalifica esemplare a De Rossi, con il VAR deve passare il messaggio che questo tipo di comportamenti non sono più accettabili per uno sport che è formazione prima che spettacolo.
Tutti i comportamenti antisportivi nel calcio devono essere il nemico numero uno della classe arbitrale: pensate a simulazioni, perdite di tempo e insulti. Nel giro di un paio di anni nessuno si permetterà più di reagire così. Fosse stato dato il rigore e 2 gialli a Burdisso e Immobile allora sarebbe stato giustificato un atto antisportivo (protesta plateale e reazione violenta). Si dice spesso che i giocatori siano dei professionisti perciò dico che ogni loro comportamento sul lavoro deve essere rispettoso verso le regole e gli altri (giocatori, arbitri, pubblico); devono pagarne le conseguenze senza sceneggiate perché le regole del gioco sono queste; anche per dirigenti e allenatori.

Errori tuttavia ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno, in un campo da calcio ci sono 22 giocatori ma 3 soli arbitri a controllare: la presenza dello schermo serve a migliorare la qualità del giudizio e a confrontare il parere di 3 persone e a trovare la decisione più giusta per tutti, gerarchica ma democratica. Il VAR rappresenta una innovazione perciò bisogna attendere il suo sviluppo e il suo contributo che migliorerà in termini di accuratezza e tempistiche.

L'Europa e il Mondo intero stanno guardando al VAR come a una possibilità: non si può considerarlo un Deus Ex Machina ma uno strumento dell'uomo-arbitro per analizzare le situazioni più difficili.