Finalmente l'annuncio è arrivato, Antonio Conte è il nuovo allenatore dell'Inter, la notizia che ormai aleggiava nell'ambiente nerazzuro da mesi è diventata ufficiale. Quello che Conte porta in dote è un avvenire più vincente, non una garanzia intendiamoci, ma quantomeno una speranza a cui i tifosi possono nuovamente aggrapparsi dopo molti anni.

Il primo monito che l'allenatore lancia è in uno degli spot di presentazione, durante una simpatica gag, rivolgendosi al presidente Steven Zhang tiene a precisare riguardo all'Inter "not crazy, no more" tradotto, mai più pazza, come recita l'inno del club ma bensì concreta, qualità fondamentale per ottenere dei risultati, concreta Inter amala. 

È risaputo, Conte è ossessionato dalla vittoria, caratteristica che ha ereditato dagli acerrimi rivali della Juventus e che a sua volta trasmette alle squadre che allena, chissà se verrà assimilata anche dai giocatori nerazzurri. Sicuramente dovranno comportarsi in maniera educata ed essere rispettosi, altri due punti che nella presentazione il tecnico dice essere di assoluto rilievo nel suo credo calcistico, come reclute al militare, effettivamente Conte si può considerare un sergente di ferro. Giusto per non abbassare troppo la guardia è richiesto il 100% da tutti, in ogni dove e in qualsiasi momento, senza tregua.

In pratica Conte dovrà innanzitutto estrapolare il massimo da ogni singolo calciatore e inoltre proseguire quello che nell'ultimo anno la società ha iniziato a costruire, ovvero senso di appartenenzaidentità requisiti che all'Inter sembrano scarseggiare di questi tempi, come dimostrano i vari problemi occorsi nell'ultima stagione.

Ma veniamo al dunque, Conte è fra i migliori tecnici del panorama europeo, lo dimostrano i dati, ma proprio quest'ultimi denotano un particolare non troppo positivo se vogliamo, il tecnico leccese non ha lunga vita sulle panchine che gli vengono affidate (massimo 3 anni), forse frutto del carattere fumantino dell'allenatore, da Londra e Torino possono confermare, o piuttosto per via dei suoi metodi.
Per far rendere al massimo i suoi uomini Conte li sottopone ad una pressione psicofisica costante che nel tempo li logora, rendendo quindi necessari nuovi stimoli da entrambe le parti.
Quindi Antonio Conte si confermerà un allenatore a tempo, oppure la sua avventura in nerazzuro potrebbe rivelarsi quella giusta per piantare le radici?