Barcellona, una delle città più belle al mondo. Capoluogo della Catalogna, seconda città in Spagna per numero di abitanti dopo Madrid. Ma non solo. Barcellona è una metropoli affascinante, avvincente che non manca di viuzze molto carine da scoprire e visitare. La Sagrada Família, una delle basiliche più belle e più visitate al mondo che tutti dovrebbero apprezzare almeno una volta nella vita, il Fundació Joan Miró, il museo d'arte dedicato all'omonimo pittore nato e vissuto a Barcellona, città alla quale ha legato tutta la sua vita e tutto il suo successo, il Parque de la Ciudadela, un parco progettato ad immagine e somiglianza dei giardini del Lussemburgo in cui si trovano il Parlamento della Catalogna e lo zoo di Barcellona sono solo alcune delle magnificenze che la Ciudad Condal offre ai milioni e milioni di turisti che ogni anno partono da ogni dove per andare a visitarla.
Ma Barcellona è anche la casa del Dio del Calcio, Messi, che da 20 anni a questa parte ha stabilito dimora fissa al Camp Nou, lo stadio dei centomila, uno dei più belli e grandi al mondo. Tornando a Messi, è stato il mega-tormentone dell'estate 2020, l'uomo copertina di tutte le testate giornalistiche in Spagna, in Italia, in Inghilterra, dappertutto insomma. La rottura col club della sua vita, il Barça, a seguito della sconfitta per 2-8 contro il Bayern Monaco nei quarti di finale di Champions League lo ha avvicinato a mezzo mondo. Poi, l'acquisto di casa a Milano da parte di Jorge Messi ha letteralmente fatto esplodere il mercato: migliaia le voci che lo hanno visto ad un passo dall'Inter con la proprietà Suning pronta ad investire in Leo per fare un colpo in stile CR7-Juve. Il passare del tempo però, non ha fatto altro che allontanare le voci di mercato su Messi all'Inter in quanto l'acquisto di Messi è già di per sé una bomba finanziaria, ma come se non bastasse, ad aggravare la situazione finanziaria dell'Inter, così come quella degli altri club, ci si è messo di mezzo il coronavirus che ha praticamente reso impossibile il passaggio della Pulce all'Inter. Con i nerazzurri defilati, spunta il Manchester City, la squadra di Pep Guardiola, mentore dell'argentino. L'indizio social lo ha dato Aguero che ha modificato il nome del suo profilo Instagram da kunaguero10kunaguerolasciando intendere che la maglia numero 10 l'avrebbe dovuta ereditare Messi.
Ma anche il City non ha strappato Leo al Barcellona, che ha costretto il fantasista argentino a restare in maglia blaugrana, il che lascia presagire che l'anno prossimo Messi si svincolerà lasciando Barcellona e il Barcellona per accasarsi ad un altro club a costo zero. Una bruttissima notizia, un colpo al cuore per ogni tifoso appassionato del Barça che, a grandi probabilità, vedrà il giocatore più forte del mondo lasciare il proprio club dopo più di 20 anni passati con gli stessi ed identici colori. Già, perché come dichiarato da Messi in un'intervista rilasciata a Goal, le sue intenzioni non erano quelle di restare al Barcellona, perché, a suo parere, si è chiuso un ciclo; se alla fine, dopo tanti giri di parole, è rimasto, è solo perché non avrebbe mai voluto imbastire una battaglia legale con il club della sua vita. In casa Barcellona queste parole non saranno passate inosservate e rimane il rammarico che a luglio 2021, molto probabilmente, Lionel cambierà squadra. Ma, secondo un'importantissima legge della fisica, il terzo principio della dinamica vale la regola che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Tale legge non è applicabile però, solo nel campo della scienza, anzi.

Il principio di causa-effetto
Nella vita di tutti i giorni si è soliti ricorrere a queste parole per indicare che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, altrimenti le conseguenze gli si ritorceranno contro. E questo cosa c'entra con il Barcellona? Sì, so che leggi e principi, apparentemente, non hanno attinenza con i problemi in casa Barça, ma con un occhio di riguardo invece, si scopre che c'è un filo sottile che unisce le due cose. Per ogni campione che va, c'è sempre un campione che viene. Ecco, questo è il terzo principio della dinamica nel Barcellona. Messi quest'anno non andrà via dal club catalano e rimarrà anche capitano. Ma dall'anno prossimo, quando Messi dirá addio al Barcellona, chi sarà la nuova stella blaugrana? Nessuno? No, la risposta è Ansu Fati! Riccardo, ma non è ancora maggiorenne, non vorrai mica insinuare che possa tirare le redini della squadra? Non lo voglio insinuare, ne sono certo! Ansu Fati sarà il trascinatore del Barcellona! Ovviamente da soli non si arriva a niente, servirà l'aiuto degli altri giocatori, ma secondo me, Ansu Fati sarà il fenomeno del campionato spagnolo. Intorno a lui, già si sta creando l'atmosfera che ha avvolto Messi nei suoi primi anni di carriera, l'atmosfera dei grandi campioni e il Barcellona glielo ha fatto capire.

​​​​​​Ehi, Ansu... sei in prima squadra
Qualche giorno fa è diventato ufficiale: Ansu Fati è stato definitivamente promosso in prima squadra! 
La notizia era nell'aria da un po' di tempo, perché dopo aver esordito e segnato in Champions League rispettivamente contro Borussia Dortmund e Inter ed aver giocato 24 partite in campionato, mancava solo il passaggio definitivo tra i grandi. E sul suo contratto è stata inserita una maxi-clausola, ricorrenza ormai molto frequente in casa Barcellona, da 400 milioni di euro. Una cifra astronomica, impensabile per qualsiasi club al mondo. Faccio fatica ad immaginare che un presidente strappi un assegno da 400 milioni di euro per un singolo giocatore quando, con quella cifra, ci puoi costruire una squadra intera. Tutto ciò a confermare che il Barcelona vuole puntare su Ansu Fati rendendolo, a partire dai prossimi anni, il fulcro dell'attacco blaugrana.

Ansu Fati come Paulino Alcántara?
Come ho già detto precedentemente, il futuro dell'attacco del Barcellona è nelle mani di Ansu Fati. Con il rinnovo di contratto, la clausola e la tanta fiducia che il club ripone nei suoi confronti si evince che da lui ci si aspetta molto, fin troppo considerando il fatto che sia appena un classe 2002. I tifosi catalani già sognano di ammirarne le gesta in attesa di sollevare quella coppa dalle grandi orecchie che a Barcellona manca da 5 anni, nella speranza che entri nella storia del club, magari eguagliando o, addirittura, superando i grandi record del Trencaxarxes Paulino Alcántara. Paulino ha fatto la storia del Barcellona diventando il secondo miglior marcatore blaugrana di sempre, dietro all'inarrivabile Lionel Messi, con 369 reti in 357 partite. 13 stagioni con il Barça vissute da assoluto protagonista prima del prematuro ritiro all'età di 31 anni. Oggi, insieme a tantissimi altri campioni della storia del Barcellona, è nella Hall of Fame. E Ansu Fati può ambire a diventare come lui o migliore di lui, provando a quel punto, a raggiungere Messi. Stesse caratteristiche tecniche, stessa nazionalità, stesso talento. Insomma, Ansu Fati può farlo, può diventare come il grande Paulino Alcántara entrando nella storia della squadra per cui gioca. 

C'è una frase, una grandissima frase di un celebre film che un appassionato di supereroi come me non può non citare. Il film in questione è Spiderman, nel momento in cui Ben Parker, zio di Peter Parker, era in macchina col nipote. C'è un preciso momento nel quale lo zio insegna a Peter un'importante lezione di vita: "Da un grande potere derivano grandi responsabilità.". Beh, spero che queste parole arrivino ad Ansu Fati, tra l'altro nato nello stesso anno in cui il film è stato prodotto, sperando che possa costruirsi una grande carriera partendo da una base molto solida che già ha a disposizione: il potere.