La stagione calcistica può ancora essere salvata? Ad oggi si sta ragionando "solo" per dire, del rinvio di due partite, più quelle che devono ancora essere recuperate. Lo scenario cinese ha dimostrato che due mesi pieni di contenimento del virus possono bastare per ridimensionarlo in modo significativo. In Italia se tutto va bene alla normalità si ritornerà verso Pasqua. Ma non è da escludere che si possa anche andare oltre. L'unica certezza è che fino al 3 aprile siamo in zona rossa.

Il campionato di calcio oramai è falsato. Sballato. Andato. E qui si apre il che fare? Rinviare gli europei sarebbe la cosa più semplice e giusta da fare. Non c'è alcuna premura. Si possono giocare in qualsiasi altro momento dell'anno, e al massimo possiamo anche rinunciarci, non sono indispensabili. Non sono come i Mondiali, e comunque anche se lo fossero, anche i Mondiali possono essere annullati. Il problema si pone a livello tanto europeo, quanto nazionale. Non c'è una linea omogenea, unica, come se il problema del coronavirus non possa interessare gli altri Paesi. Stupidaggine pura. Interessa tutti, chi più, chi meno, tutti ne sono coinvolti. La Cina ne sta uscendo, l'Europa ne è appena entrata in questa dimensione da incubo.

Che fare?

A livello nazionale si potrebbero annullare tutti i campionati? Questo significherebbe che è come se non si fossero mai giocati. Quindi cosa comporterebbe ciò? Che è come se questa stagione non ci fosse mai stata. Punto. In Europa ci andrebbero le squadre che nella scorsa stagione si sono piazzate in zona Europa.

Oppure, congelarla? Congelarla significa che la classifica finale è quella che si è venuta a determinare al momento della interruzione del campionato. Sia per la vittoria dello scudetto, che per la retrocessione, che per il piazzamento europeo.

Oppure rinviarla ad oltranza? Ovvero giocare anche in estate. Questo è possibile se ci fosse una regolamentazione univoca europea. Insomma, l'ago della bilancia rischiano di farlo per una buona fetta della questione proprio gli Europei. Ovviamente qualsiasi decisione verrà presa, avrà effetto domino anche nelle altre categorie inferiori, dalla B, alla Lega Pro, ecc.

Ma siamo in Italia.

Ognuno penserà a se stesso, ai propri interessi, alle proprie tasche, sarà difficile riuscire ad arrivare ad una scelta condivisa perchè qualunque sarà la decisione ci saranno sempre degli scontenti e a questo punto la differenza la dovrebbe fare in un Paese serio, la solidarietà nazionale, ma in Italia, probabilmente, i soliti giochi di potere e soprattutto quelli economici. Per un calcio che dipende in gran parte dai diritti TV, sono dolori se non si trovano modi di compensare i danni eventualmente subiti.