Anno nuovo, vita nuova, si dice. Poi, in realtà, non sempre funziona così. Anche perchè alla fine dei conti è tutto solo una gran costruzione mentale, abbiamo inventato il calendario, i mesi, gli anni, per darci una regolamentazione, delle regole, dell'ordine, in quel caos che ci circonda. Il calcio italiano ha bisogno di nuova energia, nuova vitalità, nuova progettualità.
Di uscire da quel tunnel di depressione, vizioso, noioso, dal quale non riesce più ad uscire. L'unico spiraglio di luce che ha illuso tutti è stato l'acquisto di CR7 dalla corazzata Juventus. Poi la modestia più totale. Si lotta per la sopravvivenza. In una società dove i problemi non diminuiscono, in un mondo sempre più sul filo del rasoio, e con il calcio che continua ad essere il top tra gli sport e le attività più seguite dal popolo.

Anno nuovo, calcio nuovo? Ma in cosa dovrebbe consistere questo calcio nuovo? Partiamo dalle regole. Il VAR. VAR per tutti. Una commissione centrale che visiona le partite, monitora l'operato dell'arbitro e lo richiama al VAR quando per svista o meno non vede ciò che la moviola vede. Moviola che va trasmessa sui grandi schermi negli stadi che tutti debbano e possano vedere. Così non ci sono più alibi. Tolleranza zero verso razzismi, insulti e offese. Gli autori, i responsabili di atti offensivi, razzisti, di insulti, oltre ad essere allontanati dagli stadi dalle società per un numero di anni non inferiore a 10, dovranno essere perseguiti nelle sedi penali e civili dalle società. Va, invece, abrogata la responsabilità oggettiva della società quando questa non adotta i comportamenti come ora indicati, per reprimere i comportamenti dei tifosi "delinquenti" che vanno obbligatoriamente allontanati dallo stadio nel momento in cui compiono l'atto delinquenziale.
E poi servirebbe l'obbligo di schierare un numero di titolari di nazionalità italiana nelle squadre. Rendere professionista il calcio femminile, come quello maschile e porre fine a quella incredibile discriminazione che sussiste tra calcio maschile e femminile. Vietare i calendari a spezzatino, si deve ritornare a giocare la domenica, la vecchia cara domenica di calcio. Con orario uguale per tutte. Come ai vecchi tempi. Avviare un piano straordinario per modernizzare gli stadi di calcio, e un piano di valorizzazione per rendere effettivamente il calcio come sport nazionale.
 
Queste sono solo alcune delle proposte che potrebbero essere valutate per discutere di nuovo calcio.