Croce e delizia. Sopravvalutato, potenziale crack, pupillo di Cristiano Ronaldo, Pippa Silva, "Tronista di Uomini e Donne", ne abbiamo sentite di cotte e crude su André Silva. L'attaccante portoghese divide in due le opinioni dei calciofili. C'è chi lo definisce un bidone sopravvalutato e strapagato dal Milan, che lo prelevò dal Porto per 38 milioni più 2 di bonus, e che ora lo ha ceduto in prestito al Siviglia per 3 miliioni con diritto di riscatto a 35 milioni. E c'è chi lo definisce un talento cristallino dal futuro radioso, chi semplicemente non lo considera competitivo per il calcio italiano, e c'è chi anche non lo considera competitivo in nessuna latitudine Insomma, divide nelle opinioni.

Nella sua annata rossonera l'anno scorso fece male nel suo complesso. Fece vedere sprazzi di talento, ma troppo poco. Dopo un anno si poteva avere più pazienza da parte sua, poichè è lo stesso calciatore che ha chiesto di andare altrove per trovare più continuità di rendimento e più minutaggio. Con il Milan, nell'annata 2017/2018 ha realizzato 2 reti in 24 presenze in Serie A, non tutte dal primo minuto, 2 presenze in Coppa Italia e 0 reti e 14 presenze in Europa League condite da 8 marcature, con squadre non di maggior rango e non delle più ostiche da affrontare. Con il Siviglia l'impatto è stato devastante. Nelle prima 9 presenze ha realizzato 7 reti nella Liga Spagnola.

Ora, vedendo questi numeri, sembra che il Milan abbia preso un abbaglio nell'assecondare la volontà del classe 1995 portoghese di emigrare verso altri lidi. In realtà bisogna considerare un fattore: André Silva ha talento. Ha classe, lo si vede da come tocca la palla, da come la accarezza, tuttavia segnare in Liga Spagnola è senz'altro molto più facile che segnare in Serie A. In Liga Spagnola c'è più spazio, la marcatura degli avversari è meno asfissiante, si ha più tempo di girarsi, di giocare la palla, alzare la testa. In Italia girarsi,  giocare la palla e la velocità di esecuzione deve essere più immediata, bisogna giocare la palla più velocemente, essere più lesto, poichè qui il marcatore ti pressa subito, e non si ha la possibilità di girarsi e toccare la palla una volta in più, alzare la testa e vedere come proseguire l'azione o come concludere a rete. La velocità di esecuzione, essere lesti nel calciare a rete, è fondamentale. Qui ci sono pochi spazi rispetto che in Spagna, nella Liga Spagnola.

E' pretestuoso bollare André Silva come un bidone per la Serie A dopo una sola annata, e dopo che veniva dal campionato portoghese, che come coefficiente di difficoltà e come gioco, è molto più simile a quello spagnolo che non a quello italiano, che è tutto un altro calcio. Per la carriera e la crescita di André Silva, è molto meglio per lui, per migliorare, misurarsi nel campionato italiano, un campionato molto più difficile di quello spagnolo e magari in un posto dove c'è più concorrenza. André Silva deve entrare nell'ottica che se vuole fare un salto di qualità, deve stare nei top club, imparare dai compagni più esperti, dare il massimo per guadagnarsi la titolarità, non avere il posto titolare assicurato, che non può avere in nessun top club al mondo, dove la concorrenza è normale. E stessa cosa il Milan. Si deve tornare ad avere in panchina potenziali titolari e non panchinari. Nei top club è normale avere top player o potenziali top in panchina, come è normale il turn-over.

Ma André Silva torna o non torna? Per il Siviglia l'operazione André Silva è onerosa. Ha già versato 3 milioni per il prestito, e qualora voglia tenerlo, deve versare altri 35 milioni di euro nelle casse del Milan. Il Siviglia ha chiesto di rateizzare il pagamento, ovvero 8 milioni e 750 mila euro fino al 2023 dal prossimo. Il Milan non accetta e vuole 35 milioni tutti e subito. Il Siviglia non è propenso a questa soluzione, inoltre il Milan può garantire anche un ingaggio più alto rispetto a quanto possa corrispondergli il club spagnolo. Con il suo procuratore Jorge Mendes i rapporti sono buoni. La cessione in prestito di André Silva al Siviglia senza particolari ostacoli ne è la dimostrazione. Le possibilità che torni al Milan l'anno prossimo ci sono. Così come è possibile che torni per poi essere ceduto ad un altro club ad un prezzo maggiore rispetto a quello concordato con il Siviglia, se dovesse proseguire in maniera positiva il suo percorso con il club spagnolo. Penso che con un Milan qualificato in Champions League, e con alle spalle un anno da titolare a Siviglia, André Silva possa tornare utile al diavolo rossonero, e viceversa, ovvero ad André Silva può convenire tornare al Milan a giocare anche in Champions con un anno in più di esperienza da titolare con il Siviglia. "E' bell, ma nun abball", ovvero "fumo ma non arrosto". Al Milan André Silva potrebbe finalmente rendere pratico e concreto il suo talento. Finora al Milan è stato tutto molto fumoso e aleatorio. Dietro questo fumo potrebbe esserci dell'ottimo arrosto. Un attaccante portoghese classe 1995 pronto a spiccare il volo tinto di rossonero, ancora una volta.