Benjamin Malaussène è un esilarante personaggio nato dalla fortunata penna dello scrittore francese Daniel Pennac. Il suo è un mestiere decisamente particolare in quanto fa il capro espiatorio! Sì avete capito bene viene pagato per addossarsi colpe non sue raccogliendo le rimostranze dei clienti prima in un grande magazzino poi in una bizzarra casa editrice.

Purtroppo questa sessione di mercato del Milan non è stata delle più felici. 

Da un lato la necessità di rimanere entro i parametri di sostenibilità del FFP, per quanto riguarda il passato e' stato raggiunto una specie di accordo che consiste in una squalifica "pilotata" di un anno dalle Coppe, ma per il presente ed il futuro è necessario rigare dritto e lavorare duramente all'aumento dei ricavi per poter avere una maggiore capacità di spesa.

Dall'altro i veti imposti dall'amministratore delegato Ivan Gazidis: solo giocatori under 25 con ingaggi non troppo pesanti e con un costo del cartellino non esagerato e solo acquisti a titolo definitivo. Niente parametri zero, perché spesso sono dei " falsi parametri zero" in quanto per battere la concorrenza spesso si è portati ad offrire al giocatore in questione un un'ingaggio maggiorato rispetto al suo reale target ed a pagare salate commissioni ai suoi agenti. Niente giocatori in prestito perché spesso sono fonte di grane, vedi la situazione di Higuain e di Bakayoko la passata stagione, non favoriscono la creazione di un gruppo stabile, e senza la reale possibilità di un riscatto a cifre sostenibili si finisce per valorizzare giocatori di altri, magari anche a scapito dei propri.

Le priorità più urgenti sono state coperte, certo. Sono arrivati un centrale che potesse dare il cambio a Musacchio in attesa del rientro di Caldara (Duarte), una mezzala per far rifiatare Kessie (Krunic), un regista giovane  in grado di garantire maggiore dinamismo ed integrità fisica rispetto a Biglia (Bennacer) ed  un un'attaccante di movimento (Leao). Però, premesso che convincere giocatori di prima fascia ad accasarsi in un club senza coppe e che pare solo ora aver finalmente trovato una stabilità societaria non è cosi semplice, i tifosi si aspettavano qualcosa in più. Un guizzo, un nome che potesse riaccendere le speranze e far quantomeno vedere la luce in fondo al tunnel.

Qualche tentativo in tal senso si è fatto. Vedasi le voci insistenti su Modric e la telenovela  Correa. Probabilmente, come sostiene anche il buon Pedulla', c'è stata una chiacchierata, sia con Mendes che col Real, per James Rodriguez, operazione troncata sul nascere dalle alte richieste in termini di ingaggio del colombiano e dalla sua resistenza a rinunciare alle Coppe.

Tuttavia i sogni dei tifosi si sono dovuti scontrare con la realtà di un mercato in uscita estremamente difficoltoso che non ha permesso il reperimento delle risorse necessarie per un colpo di fascia superiore.

Da parte del Milan ci sono state forti resistenze ad un sacrificio di Donnarumma. In parte per ragioni tecniche. Il portiere è un ruolo delicato in cui i margini di errore sono quasi nulli ed i 36 anni di Pepe Reina ed un Plizzari ancora estremamente acerbo non lasciavano tranquilli. Si sarebbe dovuto pertanto cercare un sostituto di Gigio sottraendo risorse ad altri reparti. In parte per ragioni extra calcistiche. Gigio è giovane, italiano, proviene dal vivaio, probabilmente sarà il portiere della Nazionale per i prossimi anni, e si dichiara innamorato dei colori rossoneri. Sacrificare anche lui dopo Cutrone avrebbe esposto la dirigenza rossonera a grosse critiche. Si è ragionato sul fatto che un un'attaccante, salvo che non sia un fuoriclasse, è più facilmente sostituibile di un portiere e si è, a malincuore, ceduto Patrick. Tutti e due sarebbe stato troppo. E poi diciamocela tutta, offerte veramente irrinunciabili per il portiere di Castellammare di Stabia non ne sono arrivate.

Un altro giocatore che avrebbe permesso una plusvalenza importante sarebbe stato Suso. Il discorso sullo spagnolo è complesso. Buona parte della tifoseria rossonera non lo ama, vedendolo come il classico giocatore ne' carne ne' pesce, troppo per una squadra media troppo poco per un top club, ma sembra godere di grande considerazione sia ai piani alti di Via Aldo Rossi sia presso il tecnico Giampaolo. Gli viene altresì riconosciuto un un'importante ruolo di giovane-veterano e di uomo spogliatoio. Anche per lui però pare che non siano arrivate offerte veramente clamorose e che alcune pretendenti siano state un po' spaventate dalle alte richieste di ingaggio  del giocatore, che preferirebbe rimanere al Milan. 

Due offerte importanti, invece, sono arrivate per Kessie. La prima, del Wolverhampton, si è scontrata con la preferenza del giocatore per club di fascia superiore e con i ristrettissimi tempi tecnici legati alla chiusura del mercato inglese. La seconda recentissima, del Monaco appare avvolta nel mistero. Secondo alcuni alla fin fine non era così importante, secondo altri il Milan l'avrebbe respinta al mittente per la necessità di trovare poi un successore in tempi brevi e senza esborsi esagerati, secondo la stampa francese sarebbe stato il giocatore a rifiutare, non essendo disposto a lasciare il Milan se non per una big di Premier o di Liga.

Per Ricardo Rodriguez e Calhanoglu c'è stato qualche sondaggio dalla Bundesliga ma si è trattato di proposte di prestito o comunque economicamente non congrue. I due giocatori sono ben disposti a rimanere a Milanello e non hanno minimamente forzato per la cessione.

Castillejo avrebbe mercato in Liga, non cifre stratosferiche ma si potrebbe rientrare nell'investimento, solo che il suo agente Manolo Garcia Quilon ha nettamente chiuso ad una sua uscita, sostenendo che il suo assistito vuole restare al Milan e giocarsi le sue chance.

Per quanto riguarda Laxalt è stato trovato un un'accordo fra Milan ed Atalanta  ma lui temporeggia. Pare che sia una questione di ingaggio, in quanto il club bergamasco gli offrirebbe qualcosina in meno rispetto a quanto attualmente percepito e pertanto vorrebbe un contributo da parte dei rossoneri.

Ma il caso più spinoso è rappresentato senza dubbio da Andre' Silva.

Sicuramente ci si aspettava che il portoghese nonostante le due stagioni in chiaroscuro al Milan ed al Siviglia avesse più mercato vista la giovane età, l'essere nazionale portoghese e l'essere rappresentato da potentato Gestifute.

Invece le offerte latitano, col Monaco e' saltata all'ultimo, senza una spiegazione ufficiale, il Wolverhampton, pur squadra chiave del "sistema Mendes" gli ha preferito Cutrone, il Valencia è piuttosto freddo, il Siviglia, licenziato l'allenatore con cui Andre' aveva avuto dei contrasti sul finire della passata stagione si è rifatto avanti ma propone un prestito, idem il Lille, nonostante i legami con il fondo Elliott e la presenza come direttore sportivo di Luis Campos, uomo vicino a Jorge Mendes. Si è parlato anche di un possibile ritorno in Portogallo, secondo alcuni soluzione più  gradita a Jorge Mendes ed al giocatore stesso, ma difficilmente le big lusitane potrebbero soddisfare le richieste del Milan.

Nel frattempo il ragazzo si allena a Milanello con impegno e professionalità, nonostante le prestazioni nel precampionato non siano state particolarmente brillanti, e non disdegnerebbe di restare al Milan e di provare a rilanciarsi in rossonero.

La sua possibile permanenza tuttavia pare rappresentare lo spauracchio peggiore per i tifosi milanisti. Al punto che un suo post su Instagram che sembrava andare in tal senso e' stato letteralmente coperto di insulti.

Viene accusato di bloccare il mercato in entrata del Milan e molti tifosi invocano nei suoi confronti il pugno di ferro dell'esclusione dai convocati.

Perché tutto questo odio nei suoi confronti?

La stagione al Milan sicuramente non è stata positiva ma neanche così disastrosa. Andre' sicuramente ha peccato un po' di cazzimma ma ha mostrato di avere delle buone doti tecniche,  è ancora giovane e non risultano comportamenti extra campo talmente sopra le righe da giustificare un tale odio. 

Rigetto della piazza rossonera nei confronti di Mendes? Può essere... ma non basta a giustificare un astio cosi marcato.

Del resto non è l'unico giocatore della campagna acquisti "delle cose formali" ad aver deluso le aspettative ne l'unico cosiddetto "esubero" per cui ci sono delle difficoltà di cessione tuttavia sembra che la colpa dei mali del Milan sia solo sua...

Avrà cambiato cognome da André Silva in André Malaussène?