Anche dopo la sconfitta dell'Inter a Dortmund contro il Borussia, abbiamo assistito al solito show di Antonio Conte, pronto ad addossare ad altri la responsabilità della sconfitta e a non assumersi mai le colpe di un insuccesso.
Patetica la sceneggiata ai microfoni di Sky, durante la quale finge di non voler dire, salvo poi dire che lui la partita l'aveva preparata bene e che la colpa della sconfitta è della rosa scarsa e scarna che la società gli ha messo a disposizione.

Questi discorsi ricordano "sinistramente" l'ormai famoso discorso fatto quando ha lasciato la Juventus sostenendo che con quella squadra era come "andare in un ristorante con menù da 100 Euro con solo 10 Euro in tasca". Sappiamo tutti come è andata a finire: quella stessa squadra, con un allenatore EVIDENTEMENTE molto migliore di lui, ha vinto Scudetto, Coppa Italia ed è andata in finale di Champions; alla faccia della rosa da 10 Euro.

Ancora una volta Conte "ha sputato nel piatto in cui mangia"; con la Juventus, che gli ha permesso di iniziare a vincere e di diventare un allenatore di successo, se n'è andato in modo burrascoso e sbattendo la porta; col Chelsea il rapporto si è chiuso con una lite in tribunale (poi vinta da Conte); solo in Nazionale si è lasciato bene col "grande dirigente" Tavecchio, che pur di averlo lo aveva lautamente pagato, sfondando i tetti di budget della Federazione con l'intervento degli sponsor, per riuscire nella "grande impresa" di fare arrivare l'Italia  ai quarti di finale dell'Europeo; forse è vero che "chi si somiglia si piglia".

Se si lamenta Conte di non avere una rosa adeguata per gestire campionato e Champions, cosa direbbe se fosse al posto di Gasperini che partecipa alle stesse manifestazioni con l'Atalanta?

Conte un'esperienza sulla panchina dell'Atalanta l'ha anche avuta, ma non ha certo lasciato ricordi indimenticabili.
Quando le squadre di Conte vincono in rimonta, magari al 90° come a Bologna, tutti pronti ad alimentare il luogo comune di Conte che infonde grinta e determinazione alle sue squadre. E quando invece la situazione si rovescia e la sua squadra si fa rimontare dal 2-0 al 2-3 in un tempo, cosa si dovrebbe dire? E non si porti la stancheza fisica a giustificazione; negli ultimi 10 minuti, dopo il sorpasso subito, l'Inter era più pimpante degli avversari.

Che differenza di stile e signorilità fra Conte e altri allenatori, che pure hanno dimostrato, a suon di vittorie, di essere meglio di lui; inimmaginabile pensare che Allegri, Ancelotti, Capello, Guardiola, Lippi possano avere reazioni simili alle proprie sconfitte. Gli allenatori sono stipendiati dalla società e quindi debbono essere aziendalisti (sono ben retribuiti per esserlo).

Il comportamento di Conte non ha giustificazioni; quando ha firmato il lauto contratto con l'Inter lo ha fatto nella piena consapevolezza; non risulta che "avesse la pistola alla tempia" per firmare un contratto di gran lunga più remunerativo di quello del suo predecessore. Poi la società gli ha "venduto", in pieno accordo con lui, Icardi e Nainggolan, "non funzionali al progetto"; dopo le prime amichevoli ha chiesto la cessione di Perisic, secondo lui inadeguato per giocare nel suo modulo ed è stato accontentato. L'Inter, nonostante i vincoli di bilancio, ha fatto una campagna acquisti sontuosa con l'acquisto di Godin, Lukaku, Sensi e Barella.

Ora Conte, invece di lamentarsi, si assuma le sue responsabilità: se non passerà il primo turno di Champions, probabilmente sarà per il mancato successo sullo Slavia Praga a San Siro; questo eventuale risultato negativo andrebbe ad "arricchire" ulteriormente il suo palmares nelle coppe europee, che già contiene le "perle" delle eliminazioni con la Juventus da parte di Galatasaray e Benfica.
Complimenti vivissimi!!!