Un calciatore può, nel corso della sua carriera, cambiare modo di giocare di stare in campo, addirittura ruolo in certi casi, così come un allenatore può essere più o meno integralista, aggiornarsi sui nuovi metodi di allenamento e moduli.
Ma ciò che difficilmente si può fare è cambiare sotto il profilo caratteriale! Sono giorni bollenti in casa Inter, le dichiarazioni di mister Conte aprono, abbastanza clamorosamente, a degli scenari sinceramente imprevisti fino a quel momento. Certamente le dichiarazioni o gli sfoghi dell'allenatore leccese in passato avevano già agitato le acque, ma se in quei momenti il tutto sembrava rientrato sotto una sorta di provocazione e tentativo di tenere alta la pressione, quelle post sconfitta in finale di Europa League sembrano parole di addio. Conte non è nuovo a queste situazioni, in quindici anni da allenatore il periodo più lungo passato in una squadra sono stati i tre anni in bianconero, poi solamente una sorta di toccata e fuga, con arrivi sempre carichi di passione e buoni propositi, e poi mal di pancia, sfoghi e litigi con tutti. Questo suo carattere, se da una parte può essere considerato un punto di forza, dall'altro rimane un colossale limite, perché per trovare una squadra in grado di sopportarlo e supportarlo come chiede lui, dovrebbe esserne lui, allenatore, direttore sportivo, presidente e proprietario e pure magazziniere. Non può essere un caso, e non può essere che siano sempre le società a sbagliare con lui. Arezzo, Siena, Atalanta, Juventus, Chelsea e ora Inter, con quale società è riuscito ad andare d'accordo e chiudere un rapporto serenamente? Nessuna. Il sottoscritto da juventino deve sempre stare attento quando parla di lui perché per un tifoso bianconero parlare di Conte è una sorta di camminare sulle uova. Sembra che il nostro giudizio sul tecnico sia sempre determinato dal suo addio prima e dall'approdo in nerazzurro, in realtà non esiste un sentimento unico che unisce tutti i tifosi juventini, sicuramente ognuno avrà le sue idee a riguardo, ma nessuno può essere preso ad esempio per classificare il rapporto tra tifosi della Juventus e Conte in un unico sentimento, stesso discorso vale per i tifosi dell'Inter.
Sul mister ne sento di tutti i colori, da chi lo ripudia per il suo passato a chi, invece, spera rimanga in considerazione dell'ottimo lavoro svolto quest'anno. Il mio pensiero su di lui è lo stesso del primo giorno in bianconero da allenatore, una persona insopportabile che secondo i miei gusti "umani" non ci azzecca niente e che nel mio cuore non ha mai avuto e mai avrà un posto, così come Ronaldo, Ancelotti. Posto che invece meritano un Marotta un Allegri e perfino un Padoin, quindi il mio pensiero su di lui nulla ha a che vedere con il suo addio, anche se certamente non lo ha aiutato a farsi voler bene, considerando che lui ci ha messo del suo per portare la Juve ancora ai vertici, ma la società gli ha dato una possibilità che in quel momento nessun'altra gli avrebbe dato, e cosa più importante, gli è rimasta accanto come una famiglia nel momento più delicato della sua carriera quando è stato squalificato.
La Juve lo ha difeso e protetto, e lui poi... lasciamo perdere. Da tifoso bianconero, se Conte lascia tirerei un sospiro di sollievo perché con lui alla guida per la prossima stagione lo scudetto per noi sarebbe una chimera, ma il sentimento che provo nei suoi confronti è una sorta di pena e rabbia. Mi fa pena una persona così che non è in grado di gestire le proprie manie onnipotenza di egoismo e egocentrismo, mi fa rabbia perché non trova mai nessuno in grado di fargli fare una brutta figura pubblica, a partire dalla Juventus quando ne avrebbe avuto la possibilità. Ora, il Sig Zhang, presidente della società, datore di lavoro di Conte, che lo ha accolto accontentandolo in tutto e per tutto, da uno stipendio degno dei pluricampioni di Champions Legue, ad una campagna acquisti faraonica, dovrebbe prenderlo per lo orecchie e dirgli "senti parruccone, tu sei un mio dipendente io ti pago e io ti ho dato tutto quello che volevi, ora dimostra un briciolo di comprensione e torna a fare il tuo lavoro per il quale hai un contratto ben pagato, scusati pubblicamente e poi stai lontano dai microfoni per un bel po di tempo" Purtroppo non succederà, come non gli è mai capitato, finirà che o otterrà ancora più poteri, mettendo la società in secondo posto, oppure con una buona uscita se ne andrà in vacanza. Certamente con un'altra tifoseria che non lo amerà più di tanto.
C'è da considerare anche ciò che il direttore sportivo Marotta si è giocato con lui. Ha dovuto fare un lavoro ai fianchi della società e dei tifosi per farlo accettare, degno del miglior Tyson, si è esposto in prima persona facendo leva, prima sul no ricevuto da Conte dalla Juventus per un suo ritorno, poi sull'amicizia personale tra i due, ed ora il buon Beppe si ritrova una bella gatta da pelare, soprattutto con l'ambiente, che mal aveva digerito il suo arrivo e che ora lo possono tranquillamente far presente. Faccio fatica pensare che il possibile sostituto eventualmente possa essere Allegri, perché sinceramente un altro ex allenatore juventino dopo Lippi e Conte non so come sarebbe accolto, ma più specificamente, perché una società dovrebbe ad un certo punto provare a pensare e a programmarsi senza cercare di ripercorrere i passi della società Juve.
A questo punto, giusto per togliere ogni dubbio e pressione, andrei su un profilo internazionale, poi sicuramente Allegri sarebbe una scelta assolutamente giusta. Per il mio modo di intendere soprattutto la vita, Allegri è l'allenatore perfetto. Conte lo vedrei bene a Bologna, a Sassuolo, a Genova in realtà di seconda fascia dove un dittatore come lui può fare a caso senza le pressioni dei top club, e dove giovani calciatori lo possono seguire.
Buttare via tutto quello che di buono è stato fatto quest'anno sarebbe, uso il condizionale, una situazione da pazza Inter, quella che proprio Conte aveva detto che non sarebbe più stata.