Neymar al PSG per 222 milioni. Sembrava la solita notizia bomba utile solo a scatenare fantasie e discussioni tra i tifosi. “Gli obiettivi sono "Neymar, Alexi Sanchez e Mbappè: il nostro primo desiderio è prendere un giocatore molto forte in attacco". Parole e musica dell’allenatore parigino Unay Emery.

Perfino le dichiarazioni del presidente Bartomeu, con richiamo al rispetto del fair play finanziario, sembrano conferma indiretta e disperato tentativo di frenare una trattativa che lo vede oppositore impotente, in balia di una clausola da lui inserita. Pur diffidando di un’operazione di tale portata, comprensiva di ulteriori 30 milioni l’anno netti al giocatore, vanno considerate le infinite risorse dello sceicco Nasser Ghanim Al-Khelaïfi, proprietario capriccioso quanto ambizioso.

Certamente il PSG ne trarrebbe enorme beneficio tecnico e mediatico con il brasiliano nuovo simbolo e star incontrastata, anch’esso libero dall’ombra opprimente di Messi. La memoria porta all’incredibile passaggio di Cristiano Ronaldo dal Manchester City al Real del 2009 per 94 milioni che nonostante al tempo sembrasse pura follia si è rivelato per gli spagnoli un affare da ogni punto di vista contribuendo a scrivere la storia recente del club.

Facile poi prevedere un enorme “effetto domino” legato all’eventuale matrimonio Neymar-PSG.

Il Barcellona, orfano del funambolo brasiliano e forte dei milioni francesi, si getterebbe alla ricerca del sostituto di grido che garantisca il mantenimento del tridente stellare, marchio di fabbrica catalano.Il nome del possibile sostituto vien da se: Kylian Mbappé. Lo stupefacente 18enne vero e proprio crack dell’anno passato e, cosa da non sottovalutare, obbiettivo dichiarato di Florentino Pérez, per uno sgarro senza dubbio gradito alla piazza blaugrana.

Le due superpotenze contrapposte in una sfida a colpi di milioni resa ancor più faraonica dagli incassi realizzati per Neymar l’una (222 ml.) ed Alvaro Morata + James Rodriguez l’altra (rispettivamente 70+60 ml.), con piena soddisfazione del magnate russo Dmitry Ryboblev proprietario del club monegasco.

Per il fenomeno francese la certezza di un contratto regale e la possibilità di scegliere a piacimento tra le due squadre più forti e prestigiose del mondo, ma con profonde differenze. Impensabile un suo impiego da titolare a Madrid dove Ronaldo, Benzema e Bale godono ancora della massima considerazione potendosi fregiare inoltre delle ultime due Champions. Al contrario la partenza di Neymar gli consentirebbe di trovare spazio e considerazione immediata a Barcellona ed essere la terza punta del piu’ famoso tridente offensivo al mondo.A lui stabilire se sia meglio crescere con calma e senza troppe pressioni nella capitale spagnola sacrificando un utilizzo costante o voler da subito affrontare la massima ribalta e le enormi pressioni della titolarità al fianco di Messi e Suarez.

Spettatori interessati a Torino sponda Juventus. Perché a differenza dei Blancos, che non hanno particolari urgenze avendo oltrettutto valide alternative già in casa (Asensio e perfino il neo ingaggiato Vinicius in arrivo l’anno prossimo) se il Barcellona mancasse l’obbiettivo si getterebbe con forza sul secondo in lista. Quel Paulo Dybala già nella grazie di re Leo e per nulla indifferente alle lusinghe catalane rafforzate da un probabile stipendio raddoppiato. Dopo Berlino e Cardiff il destino della vecchia signora si lega ancora a quello delle regine spagnole. L’augurio e’ che stavolta non lasci la stessa amarezza.