La Triestina calcio, o meglio come è nota da queste parti, l'Unione, è quella società calcistica che nella storia del panorama calcistico italiano probabilmente ha avuto il primato di essere l'unica con il ruolo di causa nazionale. Nata il 18 dicembre 1918 dalla fusione delle squadre Trieste Football Club e Circolo Sportivo Trieste, subito dopo la fine della prima guerra mondiale e l'occupazione di Trieste da parte del Regno d'Italia per poi essere perfezionato il tutto  il successivo 2 febbraio 1919.

La prova del suo essere causa nazionale fu quell'unicum che accadde  tra il '47 e il '48. La squadra, che giocò anche alcune partite nello stadio di Udine, retrocesse in Serie B. Ma visto che Trieste, era contesa, non era in Italia, seppur partecipava al campionato italiano, visto che in città c'era una seconda squadra che militava nel campionato jugoslavo, l'Amatori Ponziana, altro unicum tutto triestino, si decise, in via straordinaria, proprio per queste ragioni nazionalistiche e nazionali, di ripescarla per una stagione a 21 squadre. Verrà allenata da Rocco, e incredibilmente, con anche 5/6 giocatori che saranno gli stessi della stagione della retrocessione, agguanterà il secondo posto, dietro il "grande Torino". Si disse che la situazione venne attenzionata anche da Andreotti, che era responsabile dell'Ufficio delle Zone di Confine, che si occupava della propaganda dell'italianità delle zone contese tra Italia e Jugoslavia.
La Triestina punta a ritornare nel campionato degli italiani, la SerieB. Cosa che merita sicuramente. Purtroppo, questa stagione calcistica italiana verrà,dalla SerieA,alle serie minori ricordata più che per gli eventi sportivi, per ciò a cui si è prestato il calcio, diventare vetrina per le peggiori nefandezze. Dentro e fuori dalla stadio. Dal razzismo, all'inneggio al nazifascismo, a mettere in discussione il giorno sacro per l'Italia repubblicana, il 25 aprile. Giorno tanto universale perchè segna la sconfitta del nazifascismo e la rinascita della libertà in Italia, quanto divisorio, perchè chi è nazifascista non può festeggiarlo.

Il Piccolo ha denunciato che nei pressi dello stadio di Trieste è stato esposto uno striscione con il quale si attaccava il 25 aprile. Ora, Trieste ospita, la Risiera di San Sabba. La Triestina, se non l'ha già fatto, farebbe bene ad organizzare con i suoi giocatori e invitando i tifosi un momento di raccoglimento in cui ritrovarsi tutti all'interno di quel luogo dichiarato nel '65 monumento nazionale con la seguente motivazione:"Considerata la opportunità che la Risiera di San Sabba in Trieste, – unico esempio di Lager nazista in Italia – sia conservata ed affidata al rispetto della Nazione per il suo rilevante interesse, sotto il profilo storico (...)". E' importante che le società sappiano lanciare un segnale, non si può essere indifferenti, si deve scegliere da che parte della storia stare e isolare quei fantomatici "tifosi" che insultano il calcio prima di tutto che sarebbe bene non vedere mai più negli stadi come accade in Premier, dove le società li espellono, vietandone l'accesso, per anni se non a vita in casi estremi.

fonte foto estratto dal Piccolo di Trieste del 30 aprile 2019