oggi mi è capitato di leggere uno scambio di battute in cui un tifoso accusava l'altro di far parte de 'la tifoseria più antipatica d'Italia'. No, non si riferiva agli juventini, ma questo mi ha dato un'idea: mappare le tifoserie d'Italia attraverso le accuse che più spesso ci vengono rivolte secondo la mia prospettiva Juventina. Qualche piccola premessa è d'obbligo: non sono un ultrà, anzi, l'ambiente dello stadio non mi ha mai affascinato se non il comodo posto in tribuna che mi permetta di godermi la partita. Niente di personale contro gli ultrà, sono un folklore del calcio, con i beni e i mali che ogni folklore possa comportare; semplicemente, la curva non fa per me: vedo storto, vedo male e il più delle volte non vedo niente perché sono attorniato da persone che mettono il calcio giocato in secondo piano, mi distraggo e tutto ciò mi rende irritabile. Credo inoltre che per godere a pieno del calcio di oggi ogni tifoso, non solo juventino, si debba estraniare da tutto ciò che ruota intorno a questo sport: la quantità di scandali a livello nazionale e internazionale dovrebbe essere sufficiente per ogni persona di buon senso per rivolgere la propria attenzione altrove. Inoltre, l'idea di difendere la propria squadra contro tutto e tutti, nel bene e nel male, non fa parte del mio essere critico e autocritico. Tornando agli aspetti folkloristici del tifo, è possibile notare tra le righe di questo sito alcuni degli aspetti - parlo di ironia, non di violenza - che si riscontrano anche nelle curve, depositarie del sapere ultimo di tutto ciò che avviene dentro e intorno alla squadra. Partiamo con il dire che esistono di certo rivalità tra tifosi più accentuate di altre, ma nessuna squadra sembra riuscire a mettere d'accordo così tanti tifosi come invece fa la Juve perchè, se è vero che è la squadra più tifata d'Italia, è vero anche che è la squadra più odiata: amore/odio, quasi mai indifferenza. Le rivalità più accese per quanto riguarda noi Juventini sono date dalla classifica: spesso, che lo vinciamo o lo perdiamo, la Juve è una delle squadre che si contende il campionato: cambia l'avversario e di volta in volta ci dobbiamo confrontare con usi e costumi di tifoserie diverse. Ora, l'intento di questo testo non è certo etichettare in modo uniforme delle persone eterogenee ma solo prendere ironicamente nota di alcune caratteristiche che sembrano trovare terreno fertile in alcuni stadi piuttosto che in altri, fermo restando che per ogni tifoso non juventino, di qualsiasi età e collocazione geografica, la Juve ruba. Cominciamo con la capitale. Roma, sponda Roma. Il tifoso romanista è molto particolare: vede complotti un po' ovunque (sarà la vicinanza con le sedi della politica?) e il modus operandi più usato è l'accusa (vedi sviolinate, vedi alla voce 'campionato falsato'). teme il cambiamento (anche quando ha una dirigenza che in pochi anni ha costituito una delle squadre più competitive d'Italia (vi hanno leggermente cambiato lo stemma, e allora?) e quando le cose vanno male cerca di trovare un nuovo colpevole, una testa da far ruzzolare, o meglio, un capro espiatorio. Quando le cose vanno bene, pure, perchè potrebbero andare meglio. è difficile trovare in Italia una tifoseria così eterogenea di vedute come a Roma perchè, odio per Juve e Lazio a parte, è davvero difficile metterli tutti d'accordo. Meglio per noi, perchè a destabilizzare l'intero ambiente ci pensano da soli: il cambio da Garcia a Spalletti è stato determinante nella misura in cui i giocatori sono stati responsabilizzati (se le cose avessero continuato ad andare storte la responsabilità sarebbe stata di chi scende in campo). detto questo, Garcia non era un genio 2 anni fa e non è un brocco ora e la squadra, lasciatevelo dire dall'esterno, è davvero una buona squadra, secondo me superiore anche al Napoli. Se invece di disunirvi nelle difficoltà aveste remato in un'unica direzione sareste molto più alto in classifica. Napoli, visto che l'ho appena nominata, è la città della contraddizione: meravigliosa come poche, pericolosa come nessuna. questa caratteristica la si può riscontrare anche nel tifo: i tifosi più caldi d'Italia (il S.Paolo quando segna il Napoli è uno spettacolo) ma anche quelli che spesso creano problemi. Probabilmente il loro essere estremamente sanguigni li porta ad eccessi sia in un senso che nell'altro. Se ai Romanisti avevo detto che piaceva accusare, ai tifosi del Napoli piace 'lamentare': il fatturato, l'arbitro, il divieto di trasferta ai tifosi, la panzetta di higuain ecc. Se non vincono è sempre perchè partono svantaggiati o per un qualche evento che si mette di mezzo, mentre le loro vittorie hanno del 'miracoloso' proprio perchè raggiunte da una posizione di svantaggio. Quello che mi impressiona di più tuttavia è il legame che c'è tra tifosi, città e squadra. Credo sia unico in Italia: più che una tifoseria sembra una famiglia, nel bene e nel male sempre uniti. Sarei curioso di vedere cosa succederebbe a Napoli in caso di scudetto e all'inizio della stagione, quando la Juve sembrava fuori dai giochi, speravo succedesse. Ora ovviamente le cose sono cambiate ma ciò non toglie l'ammirazione che provo nel vedere la passione con cui la tifoseria segue la squadra. Dopo la deviazione a sud, proseguendo il viaggio verso nord non ci si può non fermare per Firenze e Bologna. L'odio che i fiorentini provano per gli juventini ha una data e un nome: 18 maggio '90, Roberto Baggio. Da quel momento in poi, niente sarà più come prima: La Juve è quella tirannica società che grazie agli aiuti statali è riuscita a prendere una posizione dominante nel panorama calcistico Italiano. Non solo, con l'avvento dei Della Valle (e del valore da loro dato al made in Italy) la disputa tra le due tifoserie ha assunto le sembianze di un trattato giuridico sull'etica aziendale. Tuttavia, il semplice fatto che la Fiorentina non sia da parecchio tempo una squadra in lotta per gli stessi obiettivi della Juve (fatta eccezione per l'inizio di quest'anno e per l'Europa League un paio di anni fa) giustifica una rivalità un po' sopita al momento, pronta comunque ad essere rinfocolata in caso di scontro tra le due squadre dove se ne vedono sempre delle belle. Per quanto riguarda Bologna invece, sinceramente non saprei da dove questa rivalià nasca ma è vero che tutte le ultime trasferte che la Juve ha giocato a Bologna non sono state esenti da sassi, uova e petardi lanciati contro il pullman dei giocatori. Ora, ho passato dei bellissimi anni universitari a Bologna e gli aspetti che ho sempre apprezzato di questa città sono la civiltà, l'ospitalità, la cultura e la larghezza di vedute. Sinceramente il comportamento di alcuni tifosi in quei casi mi ha proprio deluso e non capisco il motivo di quei comportamenti perchè, da Juventino e per quanto sia legato alla città, del Bologna football club non me ne può... insomma avete capito. Credo tuttavia che squadra e società meritino dei complimenti per ciò che stanno facendo e per come abbiano saputo risollevarsi dalla B. Ultima tappa del viaggio non può che esser Milano: gli avversari di sempre. Per me che sono nato nell'85 da una famiglia di milanisti incalliti i primi ricordi (per sentito dire) risalgono al grande Milan di Sacchi e Capello. Forse l'amore per la Juve naque proprio come rivalità familiare verso i parenti ma ciò che è certo è che ho sempre visto il Milan come un avversario da rispettare, vuoi perché a casa i Milanisti superano l'80%, vuoi perchè insieme alla Juve è la società che ho visto vincere di più (e i successi europei un po' ve li invidio; posto che rimane valido il mio pensiero iniziale che il calcio può diventare qualcosa di piacevole solo se estraniato dal contesto politico, sociale ecc.). Tornando agli aspetti distintivi della tifoseria, è difficile trovane oggi perchè la situazione è talmente complessa che credo sia normale per ognuno sfogare la propria frustrazione calcistica come meglio viene: un po' ricordando la vostra ricca bacheca (ma ferma da qualche anno), un po' condannando l'operato della vostra dirigenza, un po' insultando i tifosi delle altre squadre alla 'come si faceva una volta quando si vinceva'. In ogni caso, il posto che vi spetta è più in altro in classifica, e vi auguro di poterci tornare sia perchè il Milan in Europa è ben altra storia rispetto a Roma e Napoli (non che Roma e Napoli non stiano meritando di esserci ma perchè essere vincenti richiede una mentalità che secondo me queste due squadre ancora non hanno), sia perchè Juve- Milan è, almeno per me e forse per altri della mia generazione, più di una partita: La Partita, e dovrebbe decidere qualcosa di più importante. Last but not least, come direbbero gli inglesi, ecco l'Inter. Se il milanista poteva essere l'avversario, l'interista è proprio il nemico, quello che ti rende felice solo quando perde, meglio ancora se umiliato. La storia della rivalità tra Juve e Inter sarebbe troppo lunga da riassumere in poche righe e i punti di scontro (calciopoli, doping, passaporti, serie B) tra le due tifoserie sono talmente tanti ne dimenticherei la maggior parte. Una caratteristica però si addice meglio di ogni altra al tifoso interista: l'ottimismo. Nessuno si sente così forte e sicuro della squadra quanto un interista sotto l'ombrellone. Perchè partire ogni anno per vincere qualcosa e ritrovarsi a marzo in una posizione quantomeno discutibile è una costante che, salvo gli anni in cui la Juve non era competitiva, si ripresenta spesso. Certe volte sembra quasi che Inter e interisti ce la mettano tutta per rovinare quel poco di buono che fanno e ciò incide non poco sulla felicità di tutto il popolo Juventino; la Juve vince e l'Inter va di male in peggio, che desiderare di più? un consiglio, 'salutate la capolista' è una frase da non dire mai prima del girone di ritorno. Ironia a parte, credo che la delusione più grossa per società e tifosi sia Mancini: io stesso pensavo che dopo le sue esperienze internazionali fosse maturato, ma da dopo il confronto con Sarri ha trasmesso la sua insicurezza alla squadra ed è stato quello secondo me il problema principale da cui poi si sono generati tutti gli altri. Di Inter non sono certo un esperto ma mi sembra che la società abbia speso una fortuna per dargli una squadra come la voleva lui con gli uomini che voleva lui; mi sarei aspettato dei risultati migliori. Finalmente a casa, si arriva a Torino. il derby è chiaramente una delle partite più importanti dell'anno ma bisogna dire che, come si diceva per la Fiorentina, sono ormai anni che per la Juve ha un significato limitato ai 3 punti. è una partita senz'altro difficile ma credo sia più sentita dalla sponda Toro che dalla nostra; per dirla in termini giornalistici quando il Toro ci batterà ci sarà la notizia, altrimenti per la Juve sarà una vittoria che equivale ad un mattoncino per il campionato al pari di altre di altre vittorie, ne più ne meno. Spero che nessuno si senta offeso da ciò che ho scritto e che per qualcuno sia stata una piacevole perdita di tempo. Saluti