"Una promessa è una promessa", così recita il post di Steven Zhang sui social, ed effettivamente la squadra nerazzurra è riuscita nell'impresa di tornare a calcare l'Europa che conta dall'anno prossimo.
Dopo un primo tempo anonimo in cui la Lazio è stata padrona del campo la banda Spalletti è riuscita a ribaltare un risultato nella maniera più incredibile possibile, confermando che il calcio è un'altalena di emozioni e che nulla è mai scontato, gli oltre 12mila tifosi interisti sono stati in grado di dare una spinta incredibile a questa squadra e l'allenatore di Certaldo nel finale ha ringraziato con una corsa sotto la curva in perfetto stile Mourinho tutti questi supporters per la vicinanza e il sostegno in questo anno incredibile.

Questa qualificazione è la rivincita sui detrattori, contro tutti quelli che avevano contestato la società in estate per i pochi soldi investiti, per la scarsa qualità dei nuovi arrivati e per il poco attaccamento del colosso Suning ai colori nerazzurri, le lacrime del giovane presidente a fine partita sono la testimonianza di quanto sia stata sofferta questa partita e di quanto la pazza Inter sia stata in grado di coinvolgere in così poco tempo invece anche i nuovi proprietari di Nanchino.
Non importa se questa squadra non ha saputo esprimere sempre il calcio che voleva, ci sono stati alti e bassi inquietanti anche quest'anno ma i miglioramenti sono davanti agli occhi di tutti; è stata in grado di prendere uno dei migliori allenatori sulla piazza, gli acquisti contestati sono diventati dei veri e propri punti di riferimento (vedi Skriniar e Cancelo) e soprattutto è riuscita ad evitare brutte figure come negli anni passati. Adesso bisogna partire da qui, riscattando Rafinha e Cancelo, cercando di trattenere tutti i big e provare a sferrare l'assalto a qualche top player che senza l'Europa che conta probabilmente non avrebbe mai accettato la corte dell'Inter.

Ma questa vittoria è soprattutto quella dei tifosi, quelli che ancora una volta sono stati vicino alla squadra, che sono sempre accorsi numerosi a San Siro e che hanno sperato fino all'ultimo che l''obiettivo minimo venisse portato a casa. Ancora una volta l'Inter ha incarnato il suo spirito fatto di sofferenza e cardiopalma per l'intero arco dei 90 minuti ma noi del resto, pur soffrendo, l'amiamo cosi.