“Piscinin” è una parola del dialetto milanese che si potrebbe tradurre all'incirca nell'italianissimo “ragazzino”. Il nomignolo si deve a Paolo Mariconti, massaggiatore del club rossonero. Più avanti nella sua carriera otterrà un nuovo soprannome in omaggio ad un leggendario campione tedesco quale fu  Franz Beckenbauer.  Stiamo parlando di uno dei più grandi Capitani dei 123 anni di vita del nostro Milan, un certo Franco Baresi, ora 62enne nativo di Travagliato paese della bresciana, che divenne meglio noto come “Kaiser Franz” lasciando alla storia del calcio mondiale l'indelebile impronta del miglior "Libero" che abbia mai calcato i campi di gioco. Per vent’anni Baresi stazionò sulla linea di fondo rossonera ( dal 1977 al '97 con 531 gare e 16 reti in aggiunta ai 97 incontri nelle Nazionali Italiane con 3 segnature)  raramente gli era consueto superare la metà campo. Dall'alto dei suoi non eccelsi 176 cm. riusciva, a volte sbracciandosi ed altre semplicemente con uno sguardo, a giostrare le manovre del pallone creando geometrie di gioco semplicemente perfette quando doveva promuovere azioni di rimessa fornendo ai centrocampisti deliziosi e propositivi passaggi, viceversa quando doveva ripiegare in azioni prettamente difensive riusciva ad incutere timore agli attaccanti avversari rubandogli la palla al piede o fornendo con una semplice parola urlata l'indicazione corretta al compagno di reparto o allo stesso portiere, che spesso data la sua bravura, risultava a lungo inoperoso. Per quindici  anni fu il leggendario capitano numero 6 del Milan, numero e maglia poi ritirata ed esposta nel Milan Museum.  Baresi era così innamorato di quella casacca che volle trascorrere tutta la sua carriera nel club rossonero nonostante la discesa del Diavolo nella serie cadetta a causa dello scandalo del Totonero.

Come Paolo Maldini, in carriera ha vestito soltanto due maglie: quella rossonera e quella della Nazionale azzurra. Ventitré anni al Milan: tre nelle giovanili, poi in prima squadra. Nel 1974 l’ingresso nel vivaio del Milan, dal 1977 in prima squadra. Fu la sua una carriera straordinariamente ricca di incredibili successi, scudetti, trofei, Coppe in tutte le salse. Ed oltre alle vittorie, Capitan Franz ha lasciato un marcato segno dovuto alla sua classe, alla sua compostezza ed in sintesi alla sua incredibile leadership, alla sua mentalità e visione di gioco, qualità che non si erano mai viste prima e forse neanche dopo. Di lui è stato scritto tutto e anche di più. La tifoseria conosce a memoria la sua storia, il suo carattere, le sue passioni. Forse a qualcuno dei suoi tifosi sarà sfuggita qualche divertente curiosità ...

...Aveva 13 anni quando sostenne un provino con l’Inter ma venne scartato. Nel 1974 entrò a far parte del settore giovanile del Milan. Intuizione che lo premierà e non di poco! Giocherà nella prima squadra del Milan nel 1977 anche se il debutto in serie A avverrà l’anno successivo. Nonostante un buon impatto iniziale, la sua permanenza risulterà in forte dubbio a causa dei cattivi rapporti instauratisi nello spogliatoio ed in particolare con due futuri compagni di squadra: Riki Albertosi e  FabioCapello. Ma il 23 aprile del 1978 fara' il suo esordio in Verona-Milan ( i Rossoneri raggiunsero quell'anno il 4o posto con il Presidente Felice Colombo e Nils Liedholm in panchina, mentre il miglior marcatore risulterà essere il difensore Aldo Maldera con 8 reti, lo scudetto della Stella arriverà nella stagione successiva con la stessa formazione arricchita dall'arrivo di Walter Novellin ).  Negli spogliatoi incontrerà Nereo Rocco, il quale gli dirà: “Ciò, mona, te ga zogà anca ti?“. Il giorno dopo sui giornali si lessero le parole di  capitan Gianni Rivera in netto contrasto con quelle della carta stampata: “Questo ragazzo  ne farà  di strada...e molta!”. Nel 1979, appunto, il  suo primo grande successo: lo Scudetto della stella. All’epoca, per contratto, firmato senza l'ombra di procuratori, guadagnava 12 milioni di lire. Rivera, il capitano, riuscirà a fargli ottenere un premio per la vittoria del campionato. E così appena fresco di patente di guida e con il portafoglio gonfio acquisterà la sua prima auto: una Golf grigia decappottabile.

Nella stagione 1981-1982 ha rischiato seriamente di lasciare il calcio: si è dovuto fermare per quattro mesi a causa di una malattia del sangue poi felicemente risolta, ma per precauzione, il club aveva preso dal Brescia il libero Venturi, pagato più di un miliardo. L'anno successivo il Milan verra' retrocesso in serie B ed arriveranno le ghiotte offerte di Sampdoria ed Inter. “Il Milan è la mia vita!”, rispondera' Franco firmando un biennale da 100 milioni e prendendosi la fascia da capitano all'età di 22 anni. Nell’estate del 1982 farà parte del gruppo della Nazionale di Bearzot che vincera' il Mondiale in Spagna, pur senza mai scendere in campo. Successivamente arriverà in panchina la scoperta del Presidente Berlusconi, il nuovo trainer ex venditore di scarpe, Arrigo Sacchi e i rapporti iniziali non furono proprio idilliaci. Franco passava parte del tempo a visionare le cassette di Gianluca Signorini, libero del Parma, l’ex squadra del mister al quale avrebbe dovuto ispirarsi. E così non mancarono momenti di crisi e d'insoddisfazione... ma si trattò solamente di una vittoria di Pirro per il Profeta di Fusignano perché ben presto tutti e due andranno a sollevare in cielo prestigiosi trofei.

In una recente intervista Demetrio Albertini ha raccontato di un vecchio episodio con Franco Baresi... ...il buon Demetrio prosegue con un retroscena: “Ricordo quando ho dovuto dare del Lei a Baresi per il timore reverenziale che avevo per lui. L’ho fatto per un anno a 17 anni, poi ho preso coraggio io. Franco era molto taciturno, lui parlava con gli sguardi, per un giovane non era semplice interpretarli“.
Quest'era ed è tutt'ora per noi tutti l'intramontabile maglia Numero 6! La maglia di un Ercole della difesa, la maglia a strisce Rossonere del nostro ineguagliabile Capitan Franco Baresi!

Grazie Franz per tutto quello che hai saputo esprimere nel tuo e nel nostro grande Milan!!!

                          Massimo 48 Amarcord