L’urlo di Zhang terrorizza l’occidente. 

Non voglio essere troppo critico nei confronti di Peppe, almeno questa volta, pero’ se pensate che la mano di Marotta si sia fatta pesante quest’anno, secondo me vi state sbagliando.

Tutto comincia con la demolizione dei paletti del maledetto FairPlay finanziario da parte del più volte insultato Ausilio vendendo a destra e manca futuri fenomeni e arrancando in prestiti e rispondendo “va bene” alle richieste di Spallettone. E’ in quel momento che comincia la vera costruzione da parte di Suning, il piano inizia a prendere forma.

La Juve acquista Ronaldo, la cosa è matura per dare visibilità all’Inter e a tutta la serie A. E Zhang lo sa bene.
Ronaldo e’ la prima spinta di Agnelli a Marotta, che non è cosi sicuro dell’operazione e infatti a ottobre si separeranno: Mr Zhang ha la sua occasione.
La missione di Marotta nella testa di Suning
probabilmente non tutti l’hanno capita, sinceramente io sono arrivato a questa conclusione dopo un diverbio acceso con un amico Marottiano e il contendere era Mauro Icardi, finché una voce fuori dalla discussione pronuncia queste parole: 

“A Zhang non frega niente”.

Proprio così.

Marotta e’ stato preso per tagliare teste e lo fa con audacia, ignorando le questioni economiche. Tutto ciò non da Dicembre 2018, ma dal giorno dopo che ha smesso di servire la Vecchia Signora.

In tutto questo la questione economica viene a meno, Zhang allontana i pianta grane, distrugge per costruire e non bada ai costi, lascia la questione a bollire per un anno dove il cuoco Spalletti aveva già capito che il suo tempo era finito quando Marotta, con le sembianze di Cannavacciuolo, si era presentato sulla soglia dello spogliatoio.
Con oculatezza Suning sceglie i protagonisti e accontenta tutti, ma purtroppo è un'Inter che si ferma alla mediocrità, sì va bene, vince ma non convince e Zhang è stanco e soprattutto quando andiamo in Europa non abbiamo lo spessore che si aspetta Suning e il pareggio di Londra fa scendere sullo scacchiere l’alfiere Marotta.
Beppe comincia a fare il suo lavoro.
Studia tutti, forse in sordina, non interviene quando deve intervenire, prende decisioni già prese da Zhang, via le teste calde, dal Ninja a Ivan il terribile, fino a Mauro Icardi.

La cosa incredibile che e’ una storia costruita ad hoc, pensate la trasparenza sui vari casi, nessuno filtra notizie che arrivano alla stampa: Radja in ritardo e discotecaro, Peresic che gli ultimi tre giorni di mercato invernale butta sul tavolo una misteriosa offerta mai pervenuta e poi la telenovela Icardi.
Tutto dato in pasto alla stampa e voi credete che Marotta sia così incompetente?
O lascia fare per qualcosa di più grande o per qualcuno di più grande. Purtroppo ci casca anche Mr Spalletti schierandosi con Maurito sulla questione del rinnovo, ma solo Zhang aveva già previsto tutto, altro che Juve, altro che Marotta.

“Icardi, avrai fatto 1000 gol, ma a Zhang non frega niente”.

Aveva già deciso l’estate scorsa. 

Spalletti con l’ombra della chioma di Conte sulla pelata centra la Champions, dopo che in un colpo solo gli hanno dato il benservito e tolto 15 gol al girone di ritorno per la questione Icardi. La questione europea la risolve il suo uomo di fiducia: Radja Nainggolan. Via anche lui. Marotta esegue.

Arriva finalmente Conte, chiaramente serve una punta, chiaramente non sarà Icardi e non e’ un caso che Marotta va a piangere da Zhang, probabilmente Conte un pensiero al settimo bomber della storia dell’Inter lo ha fatto, ma Suning non si piega e dà via libera all’operazione Lukaku, che economicamente è un bagno di sangue e Conte, seppur molto in ritardo, ha la sua punta.

Compriamo un centravanti con qualità inferiori al nostro e lo paghiamo di più, se non il doppio. Follia?

“A Zhang non frega niente”.

Marotta ora però deve cominciare a fare il suo lavoro seriamente, fino ad ora è stato una pedina, perché se il mercato dell’inter è tra i migliori è “solo” grazie alle casse cinesi e non certo alle abilità di Marotta.
Stando ai numeri, quasi tutti gli epurati sono ancora a nostro carico o lo saranno. Penso a Perisic e Icardi: quanta qualità che perdiamo! I nuovi giocatori che sono arrivati erano nell’orbita Ausilio in maniera pubblica e l’ultimo arrivo, Alexis, è stato salutato come una grande operazione perché paghiamo metà stipendio dimenticando che il prezzo pieno di Sanchez è 12 milioni di euro l’anno. Cioè, metà di stipendio di Sanchez costa equivale a una stagione e mezza di Skriniar. 

Ultima cosa e non meno importante: l’agognato vice Lukaku.

Lasciando stare Dzeco, rimasto un mero ricatto da parte della Roma e gestito malissimo dal buon Marotta, puntiamo Rebic un obbiettivo soffiato dai cugini, un Ausilio con pieni poteri lo avrebbe preso ancora prima di parlarne, forte dell’esperienza dello scorso anno e migliorato anno dopo anno, errore dopo errore.
Ma probabilmente da Nanchino hanno tirato un freno dicendo: “Peppe, va bene sperperare, ma dopo Lukaku dovevamo vendere, se ne riparla a gennaio e cerchiamo di capirci: sei qui perché ti ho usato per arrivare a Conte, il vero Top Player, quindi approfitta della situazione e comincia a renderti utile altrimenti...”.


A Zhang non frega niente.
Il piano prima di tutto e tutti.