Ieri è arrivata la terza vittoria consecutiva tra campionato e coppa, contro un Empoli che fino a ieri ha dato filo da torcere a tutti.
Una vittoria arrivata in soli 13 minuti, tanto è bastato ad Abraham e company per fare i gol della vittoria, una Roma, quella del primo tempo che era di un altro pianeta.
I giornali, però, che con la Roma sono sempre molto attenti e pignoli, hanno preferito parlare del secondo tempo, quando i giallorossi, complice la stanchezza per la gara di giovedì, complice il rientro di gente che si era allenata solo due giorni, ha lasciato risalire in cattedra l'Empoli. Mourinho, scherzando, ha dichiarato che i due gol dei toscani sono serviti a tenere sulla corda fino all'ultimo gli spettatori; io, invece, direi che i due gol sono serviti a spegnere le malelingue, che già dicevano che Andreazzoli contro la sua ex Roma si era scansato.
Questo proprio non appartiene ai giallorossi, forse è costume dei laziesi che in più occasioni si sono lasciate battere per penalizzare la Roma.

Detto questo, che che se ne dica, la Roma ha dato spettacolo e anche se i giornali e gli avversari hanno preferito criticare Mourinho, ieri il mister è stato realmente il dodicesimo uomo in campo. Da bordo campo ha strillato, ha corso, ha incitato, ci mancava poco che entrasse in campo e spiegasse i suoi ragazzi.
Che Mourinho è il primo a star male quando la squadra perde è fuori discussione.
Io sinceramente sono stato un grande estimatore di Fonseca e quando quelli che oggi lo rivorrebbero sulla panchina, lo denigravano, speravano che fosse esonerato, io lo sostenevo, ma andando a riguardare la sua calma serafico, quando la Roma giocava male, mi fa venire i brividi.

I ragazzi in campo a volte hanno bisogno che qualcuno gli dia una sferzata. Prendiamo, ad esempio, il caso Kumbulla, il giocatore era sempre molto flemmatico, sembrava quasi che fosse in un'altra dimensione, oggi, dopo le parole dure di Mourinho vediamo un calciatore completamente trasformato.
Non dico, certo, che sia diventato il Cannavaro dei mondiali in Germania, ma di sicuro è molto più attento a quello che fa.
Come hanno detto tutti i calciatori allenati da Mourinho, chi lo critica non capisce nulla di calcio.
Mourinho ha preso una squadra di bamboccioni e la sta trasformando in una squadra di calciatori e di uomini, di gente che almeno ci mette l'anima.