La Juventus scende in campo nel posticipo della diciassettesima giornata di campionato con l'obbligo di battere il Sassuolo e conquistare i tre punti che le permetterebbero di continuare nella rincorsa al Milan e recuperare parte del distacco accumulato da Inter e Roma, che hanno concluso in pareggio il confronto diretto disputato ad ora di pranzo, nell'orario più lontano possibile dalla tradizione italiana. Dopo Alex Sandro e Cuadrado, il coronavirus toglie a Pirlo anche De Ligt. L'allenatore bianconero sceglie quindi Demiral per affiancare Bonucci, con Danilo e Frabotta a completare la linea difensiva. Al centro del campo si rivede Arthur, in mediana assieme a Bentancur. Lo straripante Chiesa confermato a destra mentre McKennie agirà partendo da sinistra, nel ruolo solitamente affidato a Ramsey. In attacco la coppia Ronaldo - Dybala. La buona notizia arriva con la ritornata disponibilità,  almeno per la panchina, di Morata, recuperato dopo due turni saltati per infortunio.  Tra le file della formazione ospite, assente Berardi, De Zerbi lascia in panchina Boga e Maxime Lopez, scegliendo Djuricic, Traorè e Defrel per comporre il trio dei trequartisti a supporto di Caputo, con Locatelli ed Obiang a formare la coppia di mediani. In difesa, Chiriches e Ferrari centrali a protezione del portiere Consigli, Muldur e Kyriakopoulos sulle due fasce. "Storia di un grande amore", cantato a gran voce da Pinsoglio e Buffon, accoglie l'ingresso in campo delle due squadre,  che avviene come al solito scaglionato nel rispetto del protocollo anti covid. Il Sassuolo si presenta in completo bianco, la Juventus in blu. Chissà perché…

Fin dai primi momenti dell’incontro si capisce che non vedremo la stessa Juventus di Milano. Inutile anche cercare le cause nelle varie situazioni tattiche. Si gioca ogni tre giorni praticamente da luglio, impossibile aspettarsi continuità di prestazioni senza incorrere in qualche passaggio a vuoto. Probabilmente un aspetto che deciderà, almeno in parte, le sorti di questa stagione sarà anche la capacità delle squadre di gestire al meglio questi inevitabili momenti. 

Un disimpegno sbagliato di Bonucci offre subito a Djuricic l’opportunità di battere in porta dal limite dell’area. Il suo tentativo frutta al Sassuolo il primo calcio d'angolo della partita. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina è Ferrari, dimenticato al limite dell’area piccola, a non riuscire a capitalizzare la spizzata di Locatelli. La Juventus risponde qualche minuto più tardi con un cross di Dybala dalla sinistra sul quale Ronaldo salta più in alto di Consigli ma di testa non riesce a schiacciare il pallone in porta. I padroni di casa provano a prendere il controllo della partita. Bentancur con un passaggio in verticale premia l’inserimento di McKennie. L'americano lavora bene il pallone in mezzo a due avversari e serve con un pregevole colpo di tacco l'accorrente Frabotta. La conclusione potente del terzino viene alzata in angolo da Consigli. Questa bella giocata purtroppo è anche l'ultima per McKennie. Nell'azione accusa un problema muscolare che lo costringe a lasciare il campo. Ovviamente la speranza è che non si tratti di un problema tale da impedirgli di giocare domenica sera a Milano contro l'inter. L'americano è da diverse partite un giocatore in crescita esponenziale e fondamentale per il suo continuo contributo di energia e inserimenti che offre in ogni occasione, insieme a giocate di elevata qualità tecnica. Dopo le prime apparizioni non ero molto convinto circa la bontà del suo acquisto ma in questo momento fatico ad immaginare una formazione titolare della Juventus senza la sua presenza a centrocampo. McKennie viene rimpiazzato da Ramsey poco prima del ventesimo minuto del primo tempo. Salta quindi anche l'intenzione di Pirlo di concedere al gallese un turno di riposo, indispensabile per la salvaguardia dei suoi muscoli delicati. Con un Sassuolo molto ordinato e attento a non lasciare varchi, la Juventus fatica. Il ritmo basso produce  tanti passaggi all’indietro e poca verticalità nel gioco. L'assenza di Morata priva la squadra di un riferimento importante al centro dell'area cui appoggiarsi anche con palloni verticali. Nel Sassuolo brilla Traore, capace di muoversi a tutto campo e diventare il punto di riferimento della manovra offensiva dei nostri avversari. 

La partita produce più scontri che occasioni da gol. Arrivano i gialli per Bonucci, Bentancur e Ferrari. Le entrate e i contrasti, pur mantenendosi abbastanza corretti, diventano più duri. Ne fa le spese Dybala che accusa una botta al ginocchio dopo un duro scontro con Traoré. Anche l’argentino, dopo McKennie, è costretto a lasciare il campo. Pirlo inserisce Kulusevski al suo posto. A ridosso del quarantacinquesimo minuto arriva la prima vera svolta della partita. Obiang abbatte Chiesa all’altezza della linea di centrocampo con un intervento che appare subito pericoloso. L'ala bianconera resta a terra, Massa concede il vantaggio per poi ammonire Obiang al termine dell'azione. Il replay evidenzia un contatto sulla caviglia di Chiesa molto duro, pericoloso e fuori tempo che lascia pensare ad una sanzione più pesante per il centrocampista neroverde. Inevitabile arriva per Massa il richiamo da parte del var. Dopo una rapida revisione al monitor, l'arbitro espelle Obiang. Il Sassuolo resta in dieci. La Juventus prova ad approfittarne collezionando una serie di palle gol prima delle fine del tempo. Prima è Ronaldo che, forse sottovalutando la velocità del pallone uscito da una mischia, non riesce a trovare il passo giusto per spingerlo nel porta libera. Poi è Ramsey smarcato davanti la porta a perdere il tempo per la battuta a rete. Infine Kulusevski, servito da Ramsey sugli sviluppi della stessa azione, alza troppo la mira con il destro.

Finisce il primo tempo sullo 0-0, non una bella Juventus che appare meno convincente rispetto alle ultime uscite. Dagli spogliatoi, dopo l'intervallo, esce Rabiot che prende il posto di Bentancur, gravato di un'ammonizione. Non aveva giocato un brutto primo tempo l’uruguaiano, unico dei centrocampisti a cercare e trovare qualche apertura e pallone filtrante, oltre ad offrire un discreto contributo di intensità e palloni recuperati, ma scelta di Pirlo assolutamente condivisibile. Inutile correre il rischio di offrire all'arbitro l'occasione di ristabilire la parità numerica.

La Juventus passa in apertura di ripresa. Lo fa con Danilo, bravissimo a coordinarsi su un pallone respinto dalla difesa avversaria. Da fuori area, leggermente defilato sulla destra, il brasiliano calcia in porta di prima intenzione. Viene fuori un diagonale rasoterra, potente e preciso, che si infila nell'angolo basso alla destra di un incolpevole Consigli. Giocatore fondamentale il terzino brasiliano. Nonostante i trascorsi con Porto, Real Madrid e Manchester City accolto con molto scetticismo, per non dire ostilità, da tifosi ormai abituati a seguire il calcio attraverso social ed highlights. 
Il vantaggio lascia pensare ad un secondo tempo in discesa per la Juventus, forte anche di un uomo in più. Non sarà così. Come accade troppo spesso, la Juve sembra quasi addormentarsi sul vantaggio ottenuto. Palleggia in maniera sterile, senza cercare il colpo del due a zero. La situazione è talmente conosciuta e frequente che i tifosi davanti alla tv temono il peggio. Che infatti puntuale si manifesta. Traorè supera agevolmente la linea di centrocampo bianconera, molto poco presente in questo frangente, e serve Defrel al limite. Demiral manca l'anticipo spalancando un'autostrada all'attaccante francese che ha gioco facile nel prendere il tempo a Bonucci e battere Szczesny in diagonale. Il gol dei neroverdi assesta un colpo importante alle certezze juventine. Per un momento che appare troppo lungo il Sassuolo sembra stare meglio della Juventus. Traorè è il migliore dei suoi. La Juventus fatica a spezzare il possesso palla degli avversari. Arthur mostra i suoi limiti in questi frangenti. È il primo giocatore che vorrei in campo quando si tratta di muovere la palla per uscire dal pressing ma fa molta fatica a rincorrere ed accorciare sugli avversari. La Juve vive di iniziative individuali. Ronaldo, smarcato da Ramsey davanti alla porta, si scontra con Consigli, in un contrasto identico all’ormai famoso scontro tra Iuliano e Ronaldo (l’altro), il rigore non arriva. Attendo pazientemente da ormai ventitré anni di vedere assegnato un rigore per una situazione simile. Finora non è mai accaduto. Strano, dal momento che secondo i latrati provenienti dalla sponda interista, l’episodio non lasciava dubbi. Ronaldo cerca di risolvere la partita da solo ma finisce sempre imbottigliato nelle maglie dell'attenta retroguardia. Dopo un palo esterno colpito da Chiesa, l'occasione per il portoghese arriva quando da poco è passato il settantesimo minuto. Kulusevski gestisce palla pressato da due avversari al limite dell'area neroverde. Con un talento comune solo ai grandissimi, senza guardare cosa accade alle sue spalle, inventa uno spazio nel quale far passare la palla. Il suo tocco apre una voragine al centro dell'area di rigore del Sassuolo, proprio all'altezza del dischetto. Sul pallone si fiondano Ramsey e Ronaldo. Ovviamente la responsabilità e l'onore di depositare in rete il pallone spetta al fuoriclasse portoghese. Il gol sembra fatto invece accade l'impensabile. Ronaldo con un'ampia porzione di porta completamente spalancata riesce a tirare debolmente e centrale passando il pallone a Consigli. L'azione sfuma, la palla immaginifica creata da Kulusevski non viene tramutata in gol come invece avrebbe meritato. L'errore di Ronaldo inquieta i tifosi. Sono convinto che se andassimo a riguardare tutte le partite giocate fin qui dall’attaccante portoghese, non troveremmo mai un'occasione tanto netta non trasformata in gol. Purtroppo c'è una prima volta per tutto. L'occasione mancata rievoca tutti i fantasmi dei pareggi precedenti. Il Sassuolo tiene bene il campo e passare non sembra impresa facile. Mancano vigore e intensità. Il pressing è debole e la riconquista della palla non avviene mai velocemente.

La partita si risolve quando mancano meno di dieci minuti alla conclusione. L'azione avvolgente della Juventus libera al cross Frabotta. La palla calciata dal giovane terzino non sembra irresistibile ma attraversa l'area di rigore cogliendo impreparato Chiriches. L'indecisione del centrale romeno manda fuori tempo Ferrari, sul secondo palo si fa trovare prontissimo Ramsey che deposita in rete. Il gol del nuovo vantaggio forse inconsciamente rilassa ancora la Juventus. Pur non rischiando praticamente niente, la squadra bianconera fa molta fatica a interrompere il giro palla del Sassuolo. Escono Chiesa e Ramsey, al loro posto Morata e Bernardeschi sono chiamati a dare vigore e possibilmente riportare la partita nella metà campo avversaria. All'ultimo dei due minuti di recupero, con il Sassuolo altissimo alla ricerca del pareggio, Danilo libera l'area con un rinvio preciso che termina sulla linea di corsa di Cristiano Ronaldo che, dopo un delicato controllo a seguire con il destro, si invola verso la porta. Il portoghese stavolta non sbaglia. Si presenta davanti a Consigli e lo batte con un diagonale sul palo lontano.
Il 3-1  permette alla Juventus di proseguire la sua striscia vincente iniziata nel nuovo anno, di continuare la rincorsa al Milan e di mettere nel mirino Roma e Inter, adesso distanti rispettivamente 1 e 4 punti. Senza mai dimenticare la partita da recuperare con il Napoli, domenica prossima si va a San Siro con l'unico obiettivo della vittoria. Troppi punti sono stati sperperati nel girone di andata, spesso con avversari di secondo piano. Questo ciclo di scontri diretti, che si concluderà con la doppia sfida alla Roma e al Napoli a metà febbraio, chiama la Juventus a colmare un distacco dalle squadre che la precedono in classifica.
Un ritardo che il confronto delle rose a disposizione non giustifica in nessun modo.