Sono passati solamente sette mesi da quell'Atletico-Juventus di febbraio che ridimensiono' la Juve di Allegri, che poi riuscì comunque a passare il turno in Champions. Eppure sembra sia passata una vita intera, vedendo la Juve di stasera.
Allora, una Juve dominata in toto da un Atletico che l'aveva messa sotto su ogni punto. Fisico, tecnico, tattico, la Juve era stata in balia dell'avversario e non aveva mai dato l'idea di potersela giocare alla pari.
Stasera, stesso stadio, stesso Atletico, e praticamente stessa Juve se escludiamo Higuain, De Ligt e Danilo, ma risultato nettamente migliore. Per risultato non intendo il pareggio, che comunque resta un buon risultato, ma a essere nettamente diverso è la sensazione che la partita di stasera ha lasciato.
La squadra di Sarri ha giocato a calcio, punto. La Juve è entrata in campo in uno degli stadi più caldi e difficili, contro una squadra temibile e ostica, che pochi mesi fa l'aveva surclassata, e ha semplicemente giocato a pallone. Uno due tocchi, movimenti precisi, palleggio di alta qualità, ritmi alti. Risultato due gol fatti, e il terzo sfiorato un paio di volte, dove sette mesi fa non ci fu nemmeno un tiro in porta. Che ci sia sicuramente qualcosa da registrare dietro nelle palle inattive è solare, ma siamo alla quarta gara stagionale senza il capitano Chiellini.
Insomma, questa Juve può anche giocare a calcio, e lo può fare a livelli importanti, e lo può fare anche con Kedira e Matuidi che molti davano per morti.
Quello che molti tifosi si chiedevano lo scorso anno, sta avendo risposta.
, la Juve, questa Juve, può anche giocare bene a calcio. E lo sta dimostrando nonostante siamo solo all'inizio del cambiamento, a dimostrazione che se hai a disposizione degli uomini e professionisti che già hanno un certo tipo di mentalità, i risultati possono arrivare e anche presto. Sarri sta puntando sempre sugli stessi giocatori, non perché gli altri non vanno bene o sono scarsi, ma perché con questi ha capito che, in primo luogo, si gettano le basi solide di un'idea di gioco, e poi un po' alla volta verranno inseriti i nuovi interpreti. Persino De Ligt, ad oggi senza l'infortunio di Chiellini non giocherebbe. E lo sta facendo bene.
La Juve c'è, attacca, si difende, soffre, fa soffrire, mette in mostra del palleggio e delle uscite dalla propria area di altissimo livello tecnico, tiene il campo e il possesso palla.

Nel secondo tempo mette in mostra anche una condizione fisica notevole, e passa in vantaggio con una ripartenza da manuale, lancio di esterno di Bonucci che trova il Pipita che si allarga, testa alta guarda in mezzo e serve un pallone in corridoio incredibile per Cuadrado che con un gioco di prestigio mette il pallone all'incrocio uno a zero.
L'Atletico subisce un po' il colpo e la Juventus gestisce bene il campo, da un'altra ripartenza di Matuidi che da palla a Sandro sulla destra che va in fondo e crossa, e ritrova a centro area lo stesso francese che di testa fa il due a zero.
Wanda Metropolitano ammutolito. Secondo tempo sontuoso quello della Juventus, ma siamo in Champions, dove il livello è altissimo e basta poco per cambiare gli equilibri, così da una palla inattiva, Savic di testa accorcia e poi, da calcio d'angolo Herrera trova il pari al novantesimo. La Juve va addirittura vicina al terzo gol con una magia di Ronaldo fuori di un centimetro.

Finisce in pareggio, ma la Juve esce non certo ridimensionata, anzi, rafforzata e certa che la strada è giusta, e che quella strada si può percorrere tranquillamente.
C'è da lavorare, molto, i calzi piazzati sono una pecca da risolvere, che deriva da intese da automatismi da trovare, e che sicuramente troveranno.
Però dopo la prima ora col Napoli, stasera è arrivata una seconda conferma di dove può arrivare la Juve con Sarri.