Bentornati alla secondo puntata di: Allenatori in Purgatorio II.
Dopo aver seguito passo passo il percorso tortuoso di Vincenzo Montella, adesso passiamo ad un altro allenatore che è arrivato in un punto della sua vita a toccare il cielo per poi riprofondare e che adesso è ai margine del calcio. Oggi parliamo di Luigi Delneri.

Dopo una modesta carriera nel calcio come giocatore nell'arco di tempo tra il 1968-1985, alla fine della stagione appende i scarpini al chiodo. Nello stesso anno consegue il patentino d'allenatore, ed inizia l'avventura d'allenatore. Parte basso, molto basso dalla Serie D con la Pro Gorizia, squadra di Giancarlo Pozzo fratello del più noto Giampaolo presidente dell'Udinese. Delneri in tre anni non riesce a portare la squadra in C2 visto che la società passa di mano in mano ed è sempre sul punto di fallire. Nella sua trafila di squadre lo vede sedere sulle panchine di Partinicaudace ( Dilettanti ), Teramo ( C2 ).
Poi arriva la chiamata del Ravenna in Serie D nella stagione 1990-1991 dove il tecnico comincia a d intravedere i frutti del suo insegnamento, la squadra romagnola vince il campionato e torna in C2. La sua escaletion lo porta sulla panchina Novara nella stagione seguente sempre in C2, con un primo anno al 3° posto ed un secondo più magro 5° posto. Delneri nel 1992 conosce la sua prima notorietà da tecnico. Infatti passa alla Nocerina dove in due anni riesce a portarla prima in C1, per poi l'anno seguente per poco non riesce nel miracolo di portare la squadra campana in B, perdendo ai play-off. La stagione seguente passa alla Ternana. L'esperienza Umbra segna definitivamente Delneri che partendo dalla C2 con la squadra la porta in due stagioni in Serie B con una imbattibilità di 39 gare senza sconfitte a cavallo dalla C2 e la C1. Arriva la chiamata dai piani alti, è l'Empoli di Fabrizio Corsi vuole puntare su quel tecnico che sta smuovendo le serie minori. Ma dura soltanto pochi giorni, visto che le incompresioni con i giocatori e viene licenziato in tronco. Nello stesso anno entra da subentrante ad Antonello Cuccureddu sulla panchina della Ternana, ma viene esonerato dopo poche partite. Ma dietro l'angolo nel novo millennio ( 2000 ) arriva la chiamata del Chievo Verona, squadra di un piccolo borgo di Verona che milita in Serie B.
Prima stagione ed è subito promozione in Serie A ( prima storica promozione per il club clivense in A ), ma la stagione seguente consacra Delneri tecnico rivelazione della massima serie, con un sorprendente quinto posto, che porta la squadra del piccolo borgo veronese in Europa League, nel corso della stagione di A è riuscito ad essere anche primo.
Delneri non è più una sorpresa, tutta Europa si accorge dei suoi metodi e del gioco importante, il suo Chievo segue altre due stagioni di ottimo livello, con un settimo posto nel 2003 e un nono posto nel 2004. Ma come vi dicevo prima Luigi Delneri ha attirato le mire di club importanti anche fuori i confini italiani. Così il Porto nel 2004 punta forte sul tecnico goriziano, che ebbe il compito di allenare la squadra che aveva appena vinto la Champions League con Mourinho allenatore del miracolo. Ma le pressioni e il carattere riportano Delneri ad avere problemi con giocatori più importanti, la sua esperienza nella squadra portoghese comincia e finisce nel giro della preparazione. La fortuna vuole che Delneri non venga dimenticato per questi comportamenti e la Roma lo porta sulla sua panchina nella stessa stagione al posto del dimisionari Rudi Voller dopo quattro giornate di campionato. Delneri però non lascia il segno anzi...in ventiquattro gare di campionato con la Roma ottenne 34 punti ed il suo gioco si vede a sprazzi.
Per Delneri c'è un leggero calo. Nel 2005 firma con il Palermo la squadra di Zamparini sembra riportare il sole in casa del tecnico goriziano, prende la squadra arrivata quinta in campionato che vale l'Europa League al club ( prima volta in Europa ) grazie al suo predecessore Francesco Guidolin passato al Genoa. Nella stagione seguente il Palermo è la sorpresa nel girone di Europa League, vince il girone che comprende: Espanyol, Lokomotiv Mosca, Brøndby, Macc. Petah Tiqwa. Arrivata prima a pari punti con l'Espanyol con 8 punti, ma grazie alla miglior differenza reti fatte/subite ( +4 totali ) passa come prima. Passa i sedicesimi di finale battendo tra andata e ritorno lo Slavia Praga, dopo la sconfitta in terra ceca per 2-1, al Barbera i rosanero s'impongono per 1-0.  Delneri però a Gennaio 2006 viene esonerato, dopo che in campionato perde in casa 1-3 contro il Siena. ( dopo alcuni anni Zamparini assumendosi le colpe dell'esonero, disse di aver sbagliato a cacciare il tecnico ). Nell'estate 2006 ritorna il Chievo Verona nel suo destino, ma stavolta lo stesso destino gli fa un brutto scherzo, il Chievo non gira e a fine stagione viene retrocesso in B, Delneri viene esonerato. Nella stagione 2007-2008 Ivan Ruggeri ( presidente ) gli affida la panchina dell'Atalanta. Chiamato al posto di Stefano Colantuono. Dopo l'ottavo posto della stagione 2006-2007, l'Atalanta si affida al tecnico goriziano. L'andata tutto ok, l'Atalanta è in zona Europa League, nel ritorno bene in casa e male in trasferta, portano la squadra della Dea a scendere in classifica, alla fine tra alti e bassi si piazza la nono posto finale. La stagione seguente l'Atalanta di Delneri è un pò la squadra da mezza classifica, poco da dire su quel campionato. Nella stagione il presidente Ivan Ruggeri cede la società e l'Atalanta si piazza all'undicesimo posto finale.

A fine stagione Delneri lascia Bergamo ed approda a Genoa sponda Sampdoria. La Sampdoria punta alle zone UEFA, in rosa che quel genio di Antonio Cassano che in avanti fa coppia con il "pazzo" Giampaolo Pazzini. La stagione parte bene, anzi benissimo vsito che vede la Samp lottare per i primi posti, restando anche per alcune settimane al comando del campionato, ma l'illusione dura poco e la squadra comincia a davere dei cedimenti, la discussione tra Delneri e Cassano porta il barese fuori rosa, la squadra però sembra trovare quella quadratura e termina al quarto posto finale, che vale i preliminari di Champions, che in casa blucerchiata mancava da 18 anni, nonchè l'imbattibilità casalinga durante la stagione.
Delneri a fine stagione lascia il club blucerchiato.

​Delneri passa inaspettatamente alla Juventus due giorni dopo la chiusura del rapporto di lavoro con la Sampdoria. Il 19 maggio 2010 firma il contratto con i bianconeri, l'unica stagione sulla panchina bianconera non porta bene al tecnico di Gorizia, infatti il settimo posto finale in campionato e l'uscita a girone nell'Europa League culmina il sollevamento dalla panchina juventina. Per Delneri sembra essere caduto un fulmine dal cielo, di quel tecnico ambito da tutti nella stagione 2011-2012 nessuno sembra volergli dare credito, forse la stagione juventina ha fatto vedere tutti i limiti del tecnico. Nel 2012 arriva la chiamata del Genoa di Enrico Preziosi, che nella passata stagione si erano salvati soltanto all'ultima giornata. Parte male, anzi malissimo 5 partite 5 sconfitte in campionato, poi sembra esserci una leggera risalita, ma poi a Gennaio dopo la sconfitta casalinga per 0-2 contro il Catania, porta Delneri all'esonero. Passano due anni , nessuna chiamata, nessuna proposta, per il tecnico sembra essere arrivato il momento di appendere anche la carriera da allenatore. Poi nel 2015 viene chiamato dall'Hellas Verona a campionato in corsa al posto di Andrea Mandorlini, con la squadra all'ultimo posto in classifica. Non riesce nell'impresa, il Verona va in B, Delneri è esonerato. Tutto però sembra tornare utile a Giampaolo Pozzo che gli affida la panchina della sua Udinese in quel 2016 a campionato in corso prende il posto di Giuseppe Iachini esonerato. La squadra sembra eseguire il solito schemino del tecnico e termina la stagione con un buon e tranquillo tredicesimo posto. La stagione successiva però sembra portare non tanto bene al tecnico, la squadra non gira e addirittura rischia di trovarsi a lottare la salvezza, bastano tredici giornate per portare Delneri all'esonero.

 

Questo tecnico partito dal basso, ha fatto nel bene e nel male la storia del Chievo Verona, un club che contava poche decine di tifosi, per portare a riempire la curva Nord dello stadio Bentegodi. Vinse la sua battaglia contro i tifosi del H. Verona che in uno striscione scrissero " Quando i mussi i volerà faremo il derby in serie A". Quel derby in A nella stagione 2001-2002 si fece, all'andata il Chievo s'impose per 2-1, nel ritorno 3-2 per il Verona. Il Chievo fece la stagione più bella della sua storia, una corsa incredibile fino ad arrivare quinta in classifica dietro a Juventus, Roma, Inter e Milan e davanti alla Lazio. Entrata per la prima volta ad un turno preliminare di Coppa Uefa ( Europa League ) e poco importa se uscita al primo turno contro la Stella Rossa Belgrado, quella stagione sarà negli annali di ogni tifoso, quei giocatori mai dimenticati.
Forse Delneri non avrà lasciato l'impronta in squadre come Porto, Roma e Juventus, ma per quel piccolo borgo di Verona sarà per sempre l'Alex Ferguson italiano che un giorno portò a volare i "mussi" gialloblù.

Allego questo video dove Papirus vi racconta il Chievo Verona di Delneri.