Alla fine è stata apoteosi.
La Juve di Allegri in un colpo solo ha spazzato via due mesi e mezzo di prestazioni al limite della crisi di nervi, con il culmine nella serataccia del Wanda Metropolitano, paure e incubi sono volati via in una sera perfetta. 

Ieri sera tutto è stato praticamente perfetto, pubblico delle grandi occasioni e bolgia degna del Wanda, per una sera lo sciopero è stato abbandonato, i calciatori hanno sfoderato una prestazione di altissimo livello, di grande intensità di grande concentrazione, su tutti Ronaldo, Can e Bernardeschi, ma comunque tutti si sono espressi a livelli superiori.

E devo ammettere che quella di ieri sera è stata chiaramente ed inequivocabilmente una partita pensata e preparata da Massimiliano Allegri. Non è stata, come si poteva pensare, la partita della disperazione dove i giocatori sono scesi in campo, a briglie sciolte, senza particolari dettami tattici e puntando tutto sulla foga agonistica.
Al contrario, in campo è scesa una squadra nel vero senso della parola, un'orchestra guidata dal maestro in panchina, dove ognuno aveva uno spartito ben preciso da seguire, e l'intuizione di mettere Can sulla linea di difesa a tre, avanzare Cancelo e Spinazzola esterni alti, che assieme a Bernardeschi e Ronaldo sulle fasce, hanno demolito l'Atletico.
Un'intuizione appunto, una di quelle che solitamente capitano ai grandi allenatori, quelli che sanno leggere le partite. Come quando un paio d'anni fa sorprese tutti, in un momento di stanca della squadra, schierando il 4231, con in campo contemporaneamente, Dybala, Cuadrado, Mandzukic ed Higuain, cambiando la stagione della Juve. O come quando due anni fa spostò Dani Alves a centrocampo, che trasformò il brasiliano da oggetto misterioso a giocatore fondamentale.

E allora perché sono arrabbiato? Proprio per questi aspetti, perché Allegri volendo ha nelle corde un calcio come quello visto ieri sera, e in altre occasioni, ma puntualmente, e solitamente si accontenta di una squadra calma, piatta, noiosa che arriva al gol più per episodi singoli, che per gioco di squadra.
La Juve vista ieri sera è nemmeno lontana parente di quella vista finora, tranne qualche occasione. È una squadra che, dovrebbe, solitamente avere quel timbro di gioco, non solo a questo punto. Se sentite Allegri nelle sue dichiarazioni, già da settembre inizia con il suo solito mantra "l'importante è che la squadra stia bene a marzo" come dire, da settembre a marzo, giochiamo col freno a mano tirato, otteniamo il massimo dei risultati col minimo sforzo.
E questo è un peccato, perché anche per noi tifosi che non schifiamo di certo le vittorie, per carità, ma se potessimo godere di questo calcio anche durante la stagione di campionato non sarebbe male.
Comunque bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare, e ieri sera Allegri ha fatto il top allenatore.