Stasera la Juventus torna in campo, in trasferta in casa dello Spezia, in una gara al quanto strana se chiamata 'scontro salvezza' eppure ad oggi è proprio questa la motivazione, con lo Spezia a 4 punti e la Juventus a 2. Nell'ultima di campionato lo Spezia è riuscito ad espugnare il Penzo di Venezia per 1-2, mentre la Juventus pareggia all'Allianz Stadium 1-1 contro il Milan. La gara oggi potrebbe di nuovo riaprire quello spartiacque, tra la Juventus e la zona retrocessione, anche se poi arrivare a 5 punti la relegherebbe sempre nelle zone basse della classifica, appena sopra lo Spezia. Il tecnico Max Allegri, ha ribadito in conferenza stampa pre-gara: "Spezia? Niente chiacchiere c'è da vincere", specificando che la Juventus gioca ogni tre giorni e che è normale attuare un po' di turnover.

Chiellini non sarà della partita, una febbriciattola lo terra a casa, Morata ha recuperato e sta bene, quindi sarà della gara. Dentro anche Federico Chiesa, che torna titolare dopo la panchina iniziale contro il Milan. La formazione poi sarà confermata nel resto del blocco contro i rossoneri. Poi ad una domanda riguardante il passato, Allegri si risente e risponde "Parlare di passato non ha senso, sono passati 7 anni. Parliamo di questa Juve che è diversa. È normale che post partita uno sfogo posso averlo anche io che non sono di ferro. Anche se sono abbastanza lucido e distaccato. Quelli che vanno in panchina devono essere determinati quando entrano, non possiamo giocare le partita in dieci. Esigo rispetto dai titolari per chi è in panchina e viceversa. È senso di responsabilità, domani dobbiamo essere pronti e ci saranno diversi cambi. Come mi dicevano da piccolino conta il campo, è semplice".

Quindi il tecnico viene riportato sugli errori in campo, e li spiega come questa squadra sbaglia molto soprattutto nei secondi tempi: "Ho rivisto la partita di domenica. Abbiamo sbagliato 8 palle gratuite, in quei momenti con la squadra avversaria che deve recuperare serve una buona gestione della palla. Perché poi le occasioni prima del loro pareggio le abbiamo avute noi. Se sbagli tecnicamente in questo momento qui la paghi. Poi dopo il calcio d’angolo abbiamo rischiato anche di perderla. Serve più lucidità". Questo rimprovero è soprattutto per un centrocampo, che si è ritrovato a gestire e che sembra al momento non avere quella sicurezza che per molti anni ha contraddistinto le Juventus del tecnico livornese.

Alla domanda se vede proprio il centrocampo, sotto il nome singolo di Rodrigo Bentacur, risponde: "Non trovo in difficoltà nessuno. Contano i risultati. Col Milan ha fatto una bella partita, come Rabiot. A Rabiot manca cattiveria in zona gol, perché per tecnica e forza non può non farne di più. Prima dell’angolo il Milan aveva rimbalzato su di noi. Poi se incontri una squadra che non ti fa uscire dall’area è diverso, ma se facciamo degli errori gratuiti…". Poi, dopo aver spiegato come punti più su i giocatori di esperienza che sui giovani, qui il nome di Luca Pellegrini, non nominato, ma sotto traccia era proprio di lui che si parlava, spiega a chi gli chiede delle rotazioni in campo : "Tatticamente non cambia nulla. Domani Chiesa parte titolare con De Ligt. Due ne ho già cambiati, vediamo se ne cambio altri".

Come al solito ripete ai meno ferrei, e che continuano a chiedergli se la difesa sarà a tre, risponde che le sue Juventus hanno sempre difeso a quattro, ma che in corso d'opera si possono tramutare a tre, in base alla gara che ci si trova a giocare. Poi si tocca il tassello Arthur e il nuovo arrivo, mai in campo, Kaio Jorge: "Dopo la sosta dovrebbero essere con la squadra, i recuperi procedono molto bene". Poi ecco che qualcuno rimette il dito nella piaga, pensando che i suoi due anni fuori dal campo lo abbiano 'arrugginito e sfoga così: "Arrugginito? No. Sono passati due mesi, mi sono riabituato. In questo momento si vanno a cercare i problemi. Dobbiamo trovare le soluzioni nel modo più veloce, facciamo di più e parliamo di meno".

Lo screzio in campo tra Szczesny e Rabiot, per l'allenatore è una cosa normale, quel nervosismo tra i due passa come un darsi forza a vicenda, certo il rimprovero del portiere per la rete subita, proprio per un mal posizionamento del centrocampista francese, ci poteva e ci può stare. Sull'ambientazione di Manuel Locatelli, non sembra voler spingere troppo: "Sta facendo delle buone prestazioni. Ma anche lui non è abituato a giocare così tanto nella Juve. Con tutto il rispetto giocare contro il Milan con il Sassuolo è diverso. Qui hai subito un’altra partita di livello dopo tre giorni" e su Chiesa "Bisogna continuare a migliorare singolarmente i giocatori, anche Chiellini che si mette tutti i giorni in discussione. Chiesa ha qualità straordinarie nel tirare e puntare. Poi ci deve mettere lo smarcamento della palla e la gestione. Se no al 60′ è da buttare via. Deve arrivare a giocare partita da 95 minuti, capendo quando tenere il pallone e quando passarlo. Rabiot non può fare 3 gol in campionato, ma 10-12. Anche i difensori, io stesso dobbiamo migliorare".

Finendo la conferenza con una piccata risposta alle continue domande per metterlo in difficoltà: "Non sto martellando i giovani. Rispondo alle vostre domande e parlo ai singoli giocatori. Normale ci debba essere una crescita e che paghiamo dove c’è meno esperienza. Stiamo lavorando insieme per cercare di arrivare ad obiettivi importanti di squadra e personali". Così poi ha salutato tutti gli ospiti e si è dileguato dalla sala stampa. 

Nella testa del tecnico c'è molto lavoro, è normale che prendere le redini di una squadra che ha lasciato tre anni fa e ritrovarsela per due terzi cambiata non è proprio facile da reindirizzare sullo stesso binario, ma ci sta provando con tutte le sue forze. Allegri non svia alle domande, come molti hanno insinuato da inizio campionato, per coprire le lacune di una rosa che manca di quel tocco d'esperienza a centrocampo e di un alter-ego di Alvaro Morata, ma da aziendalista puro, prende quel che gli si è dato così come fece dal 2015 al 2019. Questa Juve non sarà da scudetto, ma per il tecnico nemmeno da squadra fuori dalle prime quattro del campionato, certo la stagione ha i suoi momenti no, e potrebbe far presagire, che il momento no della Juventus, che per la maggiore dei campionati era in quel fatidico spezzone tra Gennaio e Febbraio, potrebbe essersi spostato proprio ad inizio stagione, e magari, almeno questo spera il tecnico, dal momento di sblocco la sua Juve farà una trafila di risultati utili che riporterà in auge la squadra, nella speranza di riportarla nelle zone che contano.