Era il febbraio del 1999, quando Marcello Lippi si dimise dal ruolo di tecnico della Juventus. Fu un'annata poco brillante, dove ci furono anche 6 gare di fila senza vincere e per di più 511' minuti senza segnare un gol.
Le annate storte capitano, i periodi bui altrettanto; ma in questi casi chi ci mette la faccia? L'allenatore.
Nonostante Lippi venisse da un triennio dove ha vinto in Italia, in Europa e nel mondo, con 3 finali di Coppa dei Campioni di fila, decise comunque di dimettersi. Il passato è passato; le sconfitte imbarazzanti non sono giustificazioni per la gloria creata in precedenza; soprattutto per un club come quello torinese.
Marcello Lippi è stato un signore; dopo quella sconfitta con il Parma e diversi risultati negativi si presentò ai microfoni dichiarando: "Io ho fatto tutto il possibile per dare una svolta a questa quadra; di caricarla. Ma in questo momento questa è una squadra troppo fragile mentalmente, non riesce ad esprimersi. Allora se il problema sono io, ho deciso di dare le dimissioni. Se questa squadra non riesce più ad esprimere ciò che sapeva fare; ma che sono convinto lo sappia ancora fare; siccome non merita di finire in questa maniera mi prendo tutte le responsabilità".
Serve aggiungere altro? Lippi oltre ad essere stato un grande allenatore, ha dimostrato di essere un uomo con la coscienza. Oggi invece, ci ritroviamo Allegri, che dopo più di un anno dal suo ritorno, e ancora trova attenuanti e scuse per le prestazioni e risultati indecenti.

Nell'articolo precedente ho voluto tirare anche le orecchie alla società, sia perché ha riportato Max a Torino e sia per diverse scelte sbagliate fatte negli anni. Ma la cosa che mi preoccupa di più, è che i membri della stessa società fanno finta di nulla, lo hanno fatto con Sarri, lo hanno fatto con Pirlo e ora pare lo stiano facendo anche con il loro cocco; con la differenza che quest'ultimo è stato riconfermato dopo l'annata "di transizione"; come la definite voi.
Agnelli ed Elkann hanno sbagliato a ripuntare su una minestra riscaldata, ma il livornese dovrebbe smetterla di prendere in giro i tifosi riportando frasi che mettono in discussione solo i giocatori non prendendosi mai le sue colpe. La cosa più grave è che lui ti prende in giro e questa ne è la prova: alla vigilia di Paris Saint Germain-Juventus la partita importante e decisiva sarebbe stata quella con il Benfica; il giorno prima della partita con i portoghesi la partita diventa magicamente importante ma non più decisiva.

Ce ne sarebbero altri di esempi, ma sarebbe inutile riportarli, visto che non viene ben vista la mia critica nei confronti dell'allenatore e della società. Molti di voi ancora difendono l'indifendibile; i membri della Juventus dovrebbero dimettersi uno per uno a partire da chi è al vertice a chi siede in panchina per amicizia di un presidente; presidente vostro e non mio; è giusto sottolinearlo.

Questa non rischia di essere una macchia nella storia bianconera, lo è già.
Fosse successa una cosa del genere ai tempi dell'avvocato, penso che Allegri non sarebbe più allenatore; ma non tanto per i risultati e le prestazioni; ma per le dichiarazioni che sporcano la nostra storia.
Nel post partita di Villareal-Juventus disse: "Non è che se ti chiami Juventus devi vincere per forza". Chi sostiene questo personaggio e la società è tifoso di Allegri e non della Juventus; lo ripeterò all'infinito.