Da poco più di un anno ho il privilegio di scrivere su questo blog.
Sino a stasera, ovvero la sera che passera alla storia come quella in cui la Dea umiliò la Signora, ero un povero pazzo visionario da dileggiare. Allegri porterà la Juventus alla rovina come il Milan, piano piano smontato anno dopo anno: assecondando una politica aziendalista, litigando con tutti i giocatori di maggior carattere, facendo serpeggiare l'idea che Nocerino tra le sue mani vale Gattuso, che Boateng è il Seedorf del futuro, che Pato è il crack del ventunesimo secolo, che Robinho ha tecnica sopraffina, che Zapata (il centrale) l'ho visto con Galeone a Udine ed è fortissimo. Così di una Juve (giugno 2015) che aveva la difesa più forte del mondo, Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli, più Pirlo, Pogba e Vidal, piu Tevez e Morata, sono rimasti a gennaio 2019 Rugani e De Sciglio centrali, Bentancur, Khedira e Matuidi, più l'inutile Dybala. Passando per il quasi Shick, che "mi piace perchè fa cose non normali", fino a Benatia ("è tra i 5 piu forti d'Europa"), per poi riprendere invece Bonucci (che non valeva Benatia qualche mese prima) e vendere Benatia proprio mentre Bonucci si fa male, per riprendere Caceres (che oggi "vale Bonucci e Chiellini e in più è un ottimista") ma intanto era stato mollato in mezzo a una strada solo un anno e mezzo fa, prima di fare panchina a Marusic e Felipe Luis alla Lazio.

Ora al posto di Benatia, 31 anni, nell'ultimo giorno di mercato si vorrebbe prendere Bruno Alves, 37 anni quasi 38. Io spero di svegliarmi presto da questo sogno in cui devo vedere Cancelo, Caceres, De Sciglio, Rugani e Alex Sandro partire alla conquista della Champions League con la Juventus più forte della storia (che Iddio vi perdoni bestemmiatori). In cui la maglia n.10 che fu di Sivori, Platini, Baggio e Del Piero è sulle spalle di un grande bluff dell'epoca social, in cui può imprimersi nella memoria popolare un'esultanza mascherata per dei gol che non esistono più da tempo, come non può esistere che questo scempio utilitaristico sia la Juve più forte di tutti i tempi ("teniamo la palla tra i piedi, facciamola girare e poi un gol lo facciamo").
Che questa sia la Juve più forte di tutti i tempi è una insopportabile bestemmia di fronte a Dio e di fronte agli uomini. Perchè c'erano tempi in cui Zinedine Zidane alla Juve indossava la maglia numero 21, non il 10 come un sedicente fenomeno con una dozzina di presenze in nazionale e un paio di gol.
Altri tempi, purtroppo: non questi tempi cupi, mediocri e tristi, in cui l'Italia del calcio non va ai Mondiali e il centravanti più forte è il 36enne Quagliarella (altro scarto bianconero). Vorrei davvero svegliarmi senza avere al timone della mia Juve uno che ha ritenuto di non farsi amare da Tevez (mai epiteto urlato in mondovisione fu più profetico), Vidal, Marchisio, Bonucci, Dani Alves, Higuain e Benatia. Uno squadrone in pratica, fatto di gente con gli attributi. Ma forse meglio avere piedi buoni e cuore molle. C'erano tempi in cui alla Juve un allenatore durava massimo tre anni e non comandava mai. Ma la cosa che non posso tollerare è il grido di dolore di un certo Cristiano Ronaldo, giocatore sontuoso, atleta epico, ridotto a fare la muffa in attacco: avanti, andiamo avanti!

Mio Dio, ti scongiuro: non un minuto di più, non un inutile record in più. Ci ha fatto credere che Tevez, Morata, Zaza o Higuain siano la stessa cosa. Fai che ci sia un giorno in cui venga qualcuno che ci svegli da questo brutto incubo, da questo incantesimo collettivo. In cui De Sciglio non possa indossare la maglia della Juve né un allenatore dire che può giocare centrale, al centro di una difesa che fu di Claudio Gentile, di Gaetano Scirea, di Jurgen Kohler, di Massimo Carrera, di Ciro Ferrara, di Paolo Montero, di Lilien Thuram, di Fabio Cannavaro. Eppure l'ho sentito spesso, con le mie orecchie: questa è la Juve più forte della storia.
Ci ha provato, bisogna riconoscerlo: ha fatto all-in su Ronaldo, prima che anche lui fosse "normalizzato" dalla cura livornese, e se Chiellini e Bonucci non recuperassero ha già perso a febbraio un obiettivo e mezzo.

Il bilancio preoccupa, la squadra è stata surclassata da Lazio e Atalanta, non Bayern e Real Madrid.
Marcello Lippi, dove sei? Ora che potresti, torna a guidare questa Juve: ridacci luce, juventinità, gioco e carattere!
Ridatemi la mia Juve fiera e sabauda, vi scongiuro.