Allegri si è, di fatto, autoconfermato al termine della gara di ritorno con l'Ajax che ha sancito l'eliminazione della Juve dalla Champions, e il presidente Agnelli aveva confermato che il prossimo anno avrebbero continuato insieme. Notizia, questa, che da una parte ha deluso la parte di tifosi bianconeri che avrebbero ben visto un cambio di rotta, dall'altra parte aveva dato spunti per varie riflessioni in merito.

Il fatto che una società come la Juve, economicamente molto esposta, non possa permettersi anni a vuoto, e che in giro non c'è un allenatore che sicuramente farebbe meglio di Allegri, dal punto di vista dei risultati, e che anche l'ennesimo scudetto porterebbe, comunque, introiti importanti nelle casse bianconere, e che in Champions garantisce sempre un buon piazzamento. Da qui la scelta, pratica e anche sensata, se vogliamo, da parte di un presidente che al di là dello spettacolo invocato dai tifosi, deve pensare al sodo.
Però non c'è stata ancora nessuna ufficialità, perché l'incontro definitivo ci sarà la prossima settimana e, al di là delle volontà di entrambi, bisognerà vedere se le reciproche richieste troveranno terreno fertile o se si andrà per la conclusione del rapporto.
Il primo punto ad essere valutato sarà il rinnovo del contratto di Allegri, perché alla Juve non si inizia MAI una stagione con l'allenatore in scadenza, e quindi bisogna vedere richieste economiche del tecnico e durata del rinnovo, che verosimilmente sarà di altri due anni più ritocco dei nove milioni già percepiti. Questo punto potrebbe essere anche facilmente superato visto che altri tecnici papabili come Mourinho o Conte guadagnano addirittura di più. I punti cruciali arrivano quando il tecnico chiederà chi arriverà e dirà chi vorrebbe partisse. Ecco, qua qualcosa potrebbe non ingranare tra tecnico e società. Allegri vorrebbe tenere ancora i suoi "vecchi e usurati" pupilli come Mario e Sami e farebbe partire il giovane Dybala, Costa e si vocifera addirittura Cancelo.
Qui una società ambiziosa dovrebbe mettere uno stop.
Ok che non c'è niente di sicuro fuori dall'orticello di casa, ma se il contadino vuole sprecare giovani risorse forse è meglio cambiare il contadino. Questo incontro che ci sarà la prossima settimana non è così scontato come sembrava, e il prendere tempo di Conte è frutto di questo dubbio che esiste. Finché ci sarà una possibilità Conte non firmerà per nessuno altro club, perché il salentino sa di aver un conto in sospeso con la Juventus e soprattutto il cuore pende e batte sempre in bianconero.
Conte ha dalla sua parte Paratici e Nedved che anche loro sono alla finestra per capire l'esito dell'incontro. Più in là che il portoghese Mourinho. Insomma tutto sembra deciso, ma la parola fine su questa situazione non è ancora stata detta e non è così scontata.