Dieci vittorie e un pareggio in undici partite. Trentuno punti.
Mai nessuno prima era partito così bene come la Juve nelle prime undici giornate di campionato. Una Juve che, in estate, ha effettuato acquisti importanti in ogni zona del campo, decidendo poi di fare all-in con il "colpo del secolo" Cristiano Ronaldo. Il portoghese, autore fin qui di sette gol e quattro assist, non è però bastato a togliere Allegri dal mirino degli esigenti tifosi bianconeri. 

È GIUSTO CRITICARE ALLEGRI? - Partiamo da questa semplice domanda: è giusto criticare un allenatore che, in quattro anni e mezzo, ha vinto per quattro volte il double scudetto-coppa Italia (cosa mai riuscita prima) e ha riportato la Juventus ad avere quella credibilità europea che mancava da una decina di anni? Detta così, la risposta parrebbe facile: Allegri è incriticabile. I tifosi bianconeri, però, non sembrano essere appagati dai risultati conquistati sul campo dai loro beniamini. Vorrebbero di più e, a farne le spese, è inevitabilmente l'allenatore.
Negli ultimi anni Allegri è stato criticato per essere troppo difensivista, per non avere idee di gioco, per non far rendere al massimo i vari Higuain, Dybala e Ronaldo. Eppure i risultati li porta sempre a casa, i trofei prendono sempre la via di Torino anche grazie alla capacità dell'allenatore livornese di sapersi adattare all'avversario e agli uomini a disposizione, anche correggendo le sue stesse scelte a gara in corso. Difensivista? Ok, la sua Juve non sarà l'allegra brigata che era il Foggia del "maestro" Zeman, ma da qui a dire che i bianconeri parcheggiano ogni volta il bus davanti all'area ce ne vuole. Difatti, Madama negli ultimi anni ha sempre avuto uno dei migliori attacchi (se non il migliore) del campionato, aggiungendoci la difesa meno battuta degli ultimi sette anni. Per quanto riguarda Higuain, l'argentino ha dichiarato a più riprese di essere migliorato grazie ad Allegri, di essere diventato più "leader" e meno egoista, scagionandolo dagli attacchi dei supporter. E così i vari Dybala e Ronaldo. L'impressione è che alcuni tifosi dei campioni d'Italia, sentanto la loro squadra quasi inferiore rispetto al Napoli, compagine invece presa più volte ad esempio per il suo gioco veloce e molto bello.

IL CONFRONTO CON GLI AZZURRI - Prima Sarri e ora Ancelotti hanno permesso al Napoli di esprimere un ottimo gioco, che, però, è stato poche volte condito con i risultati. Gli azzurri, infatti, hanno raccolto "solo" un paio di coppe Italia e una supercoppa italiana nelle ultime sette stagioni che, al confronto con i trofei juventini, sono quasi nulla. È vero, nella passata stagione gli uomini allora di Sarri espressero un gioco migliore di quelli di Allegri, finendo però sconfitti a Firenze e regalando un nuovo alloro alla Vecchia Signora.
E qui vediamo la vera differenza tra Juventus e Napoli: i bianconeri hanno mostrato una mentalità da top club europeo, imparando dai propri passi falsi senza cercare colpe nella squadra avversaria; gli azzurri, invece, hanno cercato più volte delle scuse per la debacle toscana (l'albergo, la mancata espulsione di Pjanic, il fatturato...). In sostanza, vincere giocando bene piacerebbe a tutti, ma quando non è possibile avere le due cose insieme è preferibile avere la prima. Perchè alla fine, negli almanacchi, rimangono i nomi dei vincitori, non di quelli che hanno giocato meglio.