Data di nascita: 30/08/1996 Luogo di nascita: São Bernardo do Campo (Brasile) Squadra di appartenenza: Santos FC Ruolo: attaccante, seconda punta Altezza: 176 cm Piede: sinistro Non capita tutti i giorni di svegliarsi e scoprire di essere Gilberto Gil, Lula o Ronaldo O Fenomeno. Tanto meno, quindi, capita di scrivere la storia. Con ogni probabilità pensava lo stesso anche il quasi-diciottenne Gabriel Barbosa Almeida fin quando il primo febbraio del 2014 segna al Botafogo la rete numero 12.000 nella storia del Santos, entrando di diritto nel libro degli attaccanti che in terra verde-oro verranno comunque ricordati. Forse, però, anche se quella rete l’avesse segnata qualcun altro l’esplosività e la potenza fisica del giocatore si sarebbero fatte notare ugualmente, al punto tale da guadagnarsi in tempi non sospetti il nomignolo di Gabigol nonché alimentare nel breve tempo la suggestione secondo cui riuscirà a superare in bravura il primo della classe, Neymar. Che la buona stella guidi il cammino dell’attaccante lo racconta la biografia: tra gli scopritori del suo talento compare il nome di Zico il quale durante il corso di una partita di futsal in cui il giocatore segnò 6 goal al Santos, lo notò e lo portò proprio ai provini per il Peixe: allora aveva otto anni il bomber nato a Sao Bernardo do Campo nel 1996 e dopo la trafila delle giovanili, in cui ha totalizzato almeno 600 reti, arriva a firmare nel 2013 il contratto da professionista con il già citato club, da sempre fornitore delle migliori batterie di giocatori. L’estro dell’attaccante è totalmente atipico rispetto allo standard di genio e sregolatezza a cui in Sudamerica ci hanno abituati: nonostante la giovane età, infatti, non ama gli eccessi e sembra essere completamente dedito alla sua passione per il calcio. Carattere raro che ha fatto innamorare gli sportivi di lui, oltre i chiari colpi di genio che sforna con entrambi i piedi, anche se di tendenza il sinistro è quello delle magie. Già ha partire dallo scorso campionato il numero 11 del Santos ha tirato fuori dal cilindro i numeri di un circense esperto. Non meraviglia, allora, che l’Europa abbia cominciato a ragionarci seriamente su ed in quel di Vila Belmiro abbiano deciso di correre ai ripari apponendo al contratto in scadenza nel 2015 la mostruosa clausola di 50 mln di euro. La tecnica sopraffina del ragazzo unitamente alla forza fisica gli consentono di destreggiarsi bene in campo anche quando attorniato da difensori/marcatori di vecchio stampo. Gli assist serviti dai compagni raramente finiscono tra le mani del portiere se Gabriel si trova a passare in area di rigore. I movimenti appaiono studiati con ragionevolezza e l’appeal con il goal è esaustivamente espresso dal suo soprannome. L’ispirazione è Neymar, alla pari del fuoriclasse del Barcellona, infatti, può giocare in più ruoli: centrale d’attacco ma anche seconda punta. Dalla sua ha il fisico ben proporzionato e massiccio. L’ambizione del bomber è quella di arrivare a sbarcare in Spagna per tenere compagnia al suo idolo ma anche per realizzare il desiderio che ha sempre dichiarato essere in cima alla sua wish list: “dare alla mia famiglia la vita che non ha potuto avere”.