Non c'è stato un nuovo caso Leicester. Ma ci siamo andati vicini in questa edizione dei Mondiali più belli di sempre. Anche se la finale tra Francia e Croazia, per quanto si è visto complessivamente in campo, non è stata all'altezza di questi Mondiali. Su 70 minuti complessivi di gioco ha giocato praticamente solo la Croazia, punita da episodi catastrofici frutti di errori evitabili, dall'autogol, al calcio di rigore, all'immobilismo del suo portiere che fino a questo momento aveva stupito tutti in modo impressionante. E poi son bastati dieci minuti di gioco della Francia per mettere le cose in chiaro. Niente di più.  

Vincono sempre loro, i più ricchi. E' così nelle competizioni dei club, nei campionati, e così è stato in questo Mondiale. La Francia era la favorita tra le favorite. Favorite cadute tutte una dietro l'altra, Spagna, Germania, Argentina, Belgio, Inghilterra, Brasile.
La Francia è la squadra con il valore di mercato più alto. Solo tre giocatori francesi valgono quanto l'intera nazionale croata.

Esattamente vent'anni dopo la Francia rivince il suo secondo Mondiale e la Croazia risale sul podio, questa volta per il secondo posto. Mica male per un piccolo Paese che ha stupito il mondo contro un colosso che ha rischiato di essere punito per la sua vanità e che se avesse perso la finale ciò non sarebbe stato uno scandalo per quanto visto in campo.